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13 feb 2006Il presidente dei Ds Massimo D’Alema e Gianfranco Fini nel faccia a faccia ospiti di Matrix:

ROMA, 13 feb. - (Italia Estera) - "Mi considero appartenente al ceto medio", dice Massimo D'Alema a 'Matrix'. Ed e' questo uno dei pochi punti su cui concordano il presidente dei Ds e Gianfranco Fini nel faccia a faccia ospiti di  Matrix: "Anch'io", dice il leader di An che poi, pero', stuzzica D'Alema: "Dillo a Caruso che ti vuole fregare la barca...".
   Uno dei 'round' tra Fini e D'Alema si gioca sulla politica economica. "Confrontiamoci sui numeri, con i dati Istat e Eurostat" tra il governo attuale e quello della sinistra, dice il vicepresidente del Consiglio: "Facciamo un confronto su quello che vuol dire governare, altrimenti ognuno canta la sua messa". Per D'Alema, pero', questo governo ha prodotto molto piu' precariato rispetto al passato. Ma Gianfranco Fini accusa la sinistra di non voler combattere le frange estremiste.
"Nell'album di famiglia della sinistra ci sono anche i criminali", ha detto il vice premier nel faccia a faccia con D'Alema. Sul "caso" Ferrando: "Ferrando e Caruso rappresentano quella componente minoritaria che scrive sui muri 10-100-1000 Nassiriya. E' una componente verso la quale c'è compiacenza da parte della sinistra democratica".
Toccati con decisione i temi cruciali di questa campagna elettorale, i due  hanno affrontato tra le tante questioni, i nodi relativi alla Tav, il sostegno alla presenza militare in Iraq e le problematiche più strettamente elettorali che investono i due schieramenti.
A D'Alema che affermava che ci penseranno gli elettori a votare la lista riformista seria come l'Ulivo, Gianfranco Fini replica: "Da noi non c'è nessuno squadrismo neofascista. Piuttosto c'è lo squadrismo di Caruso. Attento D'Alema, ti vuole esproriare anche la barca. Devi prendere le distanze da questi 'comunisti'", dice Fini anche in risposta alle affermazioni di D'Alema che lo accusava di avallare le trattative berlusconiane con le formazioni di estrema destra come Alternativa sociale, e le formazioni di Rauti e Chilgher.
"Ferrando e Caruso - afferma Fini - sono rappresentanti di quella componente, presente nell'album di famiglia della sinistra, anche se per fortuna molto limitata, che andava a scrivere sui muri 'mille Nassiriya'. Per il ministro degli Esteri questi "sono autentici criminali" e  c'è una "compiacenza eccessiva della sinistra nei confronti di  questi esponenti". Il leader di An fa poi una proposta provocatoria a D'Alema: "Mi impegno personalmente a far sì che nel centrodestra non ci sia un'alleanza con le forze neofasciste se tu fai altrettanto con Rifondazione. Il fatto è - argomenta Fini - che senza Rifondazione non vincete neanche al lotto...".
"Nessuno vuol sentire affermazioni di quel tipo. Mi sono chiesto perché questo Ferrando vuole aiutare Berlusconi a vincere le elezioni, mi sono chiesto chi lo manda..". Così il presidente dei Ds Massimo D'Alema, durante la registrazione di Matrix, commenta le parole di Marco Ferrando del Prc, che giustifica le aggressioni degli iracheni ai soldati italiani perché non sono terrorismo ma autodeterminazione dei popoli. D'Alema ricorda a questo punto che l'Unione è "molto critica nei confronti della guerra in Iraq, ma abbiamo sempre manifestato la nostra solidarietà ai soldati italiani e non verrà mai meno".
PROGRAMMI ELETTORALI
Romano Prodi è stato investito leader del centrosinistra nelle primarie che hanno visto la partecipazione di circa 4 milioni di persone, "noi faremo delle primarie chiamando al voto 55 milioni di elettori". Lo ha detto Fini, intervenendo a Matrix rispondendo a Massimo D'Alema che gli imputava il fatto che la Cdl non abbia un leader riconosciuto da tutti perché si presenta con tre punte. "detto questo - ha aggiunto Fini - Casini ed io diciamo e scriviamo con chiarezza che il candidato premier della Cdl è Berlusconi". Il vice premier ha però ribadito che se An avrà un voto in più di Forza Italia alle elezioni sarà lui ad andare a palazzo Chigi.
"La storia delle tre punte, del tridente, nasce da una finzione. In realtà non se la sentono di dire agli italiani che il loro candidato è Berlusconi, cioè uno che è a metà tra Napoleone e Gesù", lo dice il presidente dei Ds massimo D'Alema. "Non servono i sondaggi americani - sottolinea D'Alema - per sapere che An è indietro di sette punti almeno rispetto a Forza Italia e che Casini con il suo 5% può essere il premier di niente". E al vice premier che dice che le primarie le faranno gli elettori D'Alema replica: "Le primarie si chiamano così perché si fanno prima, proprio per non imbrogliare gli elettori".
"Noi presenteremo un programma molto più scarno rispetto alle 280 pagine di quello dell'Unione, che dovrà essere sottoscritto da tutti, dopo di che lo presenteremo agli italiani", dice Fini, per quanto riguarda invece il 'secondo contratto con gli italiani' in otto punti promesso da Berlusconi, il ministro degli Esteri puntualizza come "forse quella è la proposta che Fi farà", ma ha sottolineato come ci sia l'esigenza di formulare una programma condiviso fra tutte le forze della coalizione: "Il programma del Centrodestra - ha concluso - partirà da quello che di positivo è stato fatto in questi anni indicando obiettivi ulteriori".
"Mi pare che il nostro è un confronto con nessuno e dall'altra parte non c'è programma e neppure un candidato sicuro", fa sapere D'Alema, "P rodi ha indicato una via per il Paese, per il rilancio dell'economia, perché l'Italia torni a correre facendo leva sulla cultura, sull'innovazione, la ricerca. "Queste - ha concluso - sono le linee per il futuro, e nonostante dall'altra parte non ci sia nessuno, il programma rappresenta una base fondamentale per dialogare con gli italiani e la maggioranza di essi sarà con noi".
"Semplicemente non è vero". Così D'Alema, a Matrix, smentisce l'ipotesi berlusconiana secondo cui sarà lui, e non Prodi, a fare il Presidente del Consiglio in caso di vittoria dell'Unione. "Prodi è stato scelto con le primarie, e sarà Prodi il Presidente del Consiglio. Piuttosto è lo schieramento di centrodestra che ha tre candidati a Palazzo Chigi". "Voi siete in condizioni di imprensentabilità a governare il Paese", si rivolge D'Alema a Fini nel corso di Matrix. "Non avete un programma, né un candidato unico per il governo - continua D'Alema -. Non avete una coalizione perché la sta negoziando in trattativa privata Berlusconi nel suo palazzo Grazioli".
"Berlusconi è l'uomo delle campagne elettorali, dà il meglio di sé, è uno straordianrio venditore, innanzitutto di se stesso. Ma poi, una volta finito lo show, bisogna governare il Paese. Il meglio sarebbe che lo show lo facciamo fare a Berlusconi e poi il governo del Paese lo affidiamo a Prodi". Questo il commento di massimo D'Alema relativo alla campagna elettorale del premier.
TAV
Nella foto proteste No-Tav (Infophoto)"Non è vero che è mancata un'opera di convincimento", il fatto è che a protestare contro la costruzione della Tav ci sono gruppi di Verdi militanti politici della sinistra radicale e gruppi antagonisti andati in Val di Susa per creare conflitti a freddo con le istituzioni". Fini attacca i No-global e spiega che carabinieri e polizia saranno sempre mandati "a difendere il diritto delle istituzioni" a costruire la Tav. "Prodi ha detto che la Tav si farà punto e basta, ma dato che altri hanno detto che non si farà mai, c'è qualcuno che abbaia alla luna. Ed io sono certo che ad abbaiare alla luna sia proprio Prodi". "Se Bertinotti e Pecoraro Scanio dicono che la Tav non si farà mai, sarà così perché prodi non ha dietro di sé un partito".
La Tav - risponde D'Alema - "è una priorità del programma del centrosinistra. In un paese democratico - ha detto D'Alema - non si fa nulla calpestando la volontà dei cittadini. Dobbiamo discutere con loro, non credo si possano mandare i carri armati contro la Val di Susa". Il presidente dei Ds ha poi ricordato che quello della Tav, "è un problema che ereditiamo perché l'attuale governo non è stato capace di affrontarlo o lo ha fatto nel modo sbagliato". Poi la stoccata finale: "D'altra parte - ha pungolato D'Alema riferendosi al ministro Lunardi - in Francia non c'era nessun ministro che scavava gallerie...".
"Prodi mantiene la parola", afferma il presidente Ds e ricordando, a conferma, la vicenda dell'ingresso nell'euro: "Prodi disse che entravamo nell'euro e questo è avvenuto". Invece , aggiunge D'Alema, "faremo l'elenco delle cose che Berlusconi ha detto e non sono avvenute".



 
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