VENEZIA, 7 FEB.(Italia Estera) - Sono circa 80 mila gli italiani residenti in Sudafrica che tra Johannesburg, Pretoria e Città del Capo, dalla fine dell’800 ad oggi, hanno saputo organizzare la propria comunità distinguendosi per capacità professionali ed imprenditoriali. Di questi, quasi trentamila sono di origine veneta. L’assessore regionale ai flussi migratori, Oscar De Bona (nella foto), parte domani per incontrarsi nei prossimi giorni con le comunità venete di Johannesburg e Città del Capo, in collaborazione con l’Advisa, l’Associazione dei Veneti in Sudafrica. Di fatto, è il primo incontro del governo regionale con questa comunità la cui attività ha focalizzato una serie di problematiche e di proposte su cui la Regione intende approfondire il confronto. Tra i vari appuntamenti, l’incontro tra la delegazione veneta e i rappresentanti dei Comites, i Comitati degli Italiani all’Estero, e con l’Istituto per il Commercio Estero, la visita alla casa di riposo “Casa Serena” e al museo dell’Apartheid. Accanto ai momenti ufficiali, è prevista la visita nelle cantine di Giorgio Dalla Cia, da trent’anni in Sudafrica, che ha messo a punto non accontentandosi del classico Cabernet Sauvignon, vigneti di Merlot e Cabernet Franc, varietà allora sconosciute in Sud Africa. Sarà posta attenzione anche al futuro di Casa Serena, la casa di riposo, per la quale il governo sudafricano ha tagliato i fondi del 50 per cento, annunciando che per il 2007 i fondi saranno tagliati completamente. L’assessore De Bona, in attuazione della legge regionale a favore dei veneti nel mondo, farà tappa a Citta’ del Capo e a Johannesburg accompagnato da una rappresentanza giovanile dell’associazionismo veneto di emigrazione, da rappresentanti del mondo della cultura e dell’economia veneta. Con la delegazione sarà presente anche il grippo teatrale vicentino “Anonima Magnagati”. (Italia Estera) -