20 apr 2006 | D'Alema, 57 anni, fa rotta su Montecitorio |
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Scaltro, preparato e razionale, è anche cuoco provetto e tifoso della Roma. E' un buon timoniere sia in barca a vela che nelle acque agitate della politica
ROMA, 20 APR- (Italia Estera) - Sono giorni di compleanni. Domenica quello del Papa oggi questo di D'Alema. Lo skipper elegante, l'Aramis della politica italiana compie 57 anni con la prospettiva sicura di aver soffiato il posto a Bertinotti e quindi di succedere a Casini sulla poltrona di presidente della camera dei deputati. Chi lo ha battezzato 'Aramis', Petruccioli, ha pensato al moschettiere elegante e cinico che fa sempre ‘pulizia’ a colpi di fioretto. Massimo D’Alema compie oggi 57 anni. Fronte spaziosa, baffetti vispi e occhiali penzoloni sul naso dritto, il presidente dei Ds è un politico ‘navigato’. Lo sguardo, dalla tipica posizione all’insù che è ormai divenuto uno stereotipo del piccolo schermo, lo ritrae scaltro, acuto e sempre preparato. Perché il leader della Quercia è il ‘Grande Manovratore’ del riformismo italiano.
E’ stato sempre lui, nei giorni scorsi, a gettare un ponte verso la Casa delle Libertà nella ‘battaglia’ seguita al voto di primavera. E sempre lui ha trascorso una ‘strana vacanza’ pasquale nella stanza d’albergo accanto ai coniugi Casini in una lussuosa masseria dove però – ha riferito il senatore Nicola Latorre, dalemiano di ferro, i due big della grande politica non si sarebbero incontrati. Nato a Roma il 20 aprile 1949, il ‘Massimo della Quercia’ è sposato con Linda Giuva, e ha due figli: Giulia e Francesco. Ha studiato Filosofia alla Normale di Pisa, ma c’è chi racconta che per puntiglio non abbia mai voluto dare la tesi. E questa sarebbe un’altra prova del suo rigore. Giornalista professionista, è stato direttore dell’Unità dal 1988 al 1990.
E' un cuoco eccezionale, assicura l'amico chef, e un uomo razionale al limite dell’assurdo, beffardo sempre, pungente in ogni circostanza. Insomma: soffia nei palmi delle mani, sbuffa quando occorre, e viene sempre additato come il vero ‘regista’ del centrosinistra. E non mancano i boatos che lo vedono già salire al Colle per succedere a Ciampi.
Per adesso, nel sudoku delle poltrone dell’Unione, l’europarlamentare del Botteghino è di certo in corsa per lo scranno più alto di Montecitorio, impegnato da alcuni giorni in un braccio di ferro con Fausto Bertinotti, che sulla presidenza della Camera ha scommesso buona parte del suo appoggio al Professore. Il ‘Tocqueville’ della Quercia passa il suo tempo libero in barca, e per sua stessa ammissione non guarda mai la televisione. Occupa invece le ore serali a leggere libri e saggi, riuscendo a finirne anche un paio a settimana. Predilige però – e non solo per campanilismo – i romanzi ambientati nel suo Salento.
Ma il presidente dei Democratici di sinistra è anche uno sportivo: tifoso della Roma ''più o meno da cinquant’anni'', è un assiduo frequentatore dello stadio Olimpico. E anche nella politica, come quando tirava calci a un pallone, è rimasto un mediano-incontrista. Oltre ai giallorossi, le sue passioni sportive si chiamano Selmosson e Gaul. Prima che per una squadra, D’Alema ha infatti tifato per un giocatore: Arne Selmosson, lo svedese campione della Lazio alla fine degli anni ’50 e poi ceduto ai ‘cugini’ d’oltretevere 8 anni dopo. Non solo. Il D’Alema sportivo ha infatti sempre avuto anche un mito ciclistico: Charly Gaul, uno scalatore davvero ‘in gamba’.
A 13-14 anni poi la grande passione per la vela: Genova, la Lega Navale, Capio e l’inimitabile Agostino Straulino. Il presidente dei Ds, skipper iscritto alla Federvela, nel 2003 ha comprato una barca, ‘Ikarus’, un 60 piedi (circa 18 metri). L’ha poi venduta e con i soldi nel frattempo ricavati dalla vendita di una casa ereditata dal padre e un mutuo ottenuto dalla Banca Popolare Italiana, ha messo in mare un’altra barca.
Oggi il ‘pelago’ della politica italiana lo vede fare vela verso il partito democratico, per conquistare il Centro e modernizzare il Palazzo. Completando il processo di cambiamento della sinistra italiana che ha visto protagonista il ‘delfino’ di Berlinguer e ancorandolo a una politica riformista capace di bilanciare le spinte più estreme. Di sicuro è con gente come Massimo D’Alema che la Cdl intende confrontarsi. C’è da giurarci che nel governo dell’Unione, il 57enne della vecchia e nuova Quercia saprà tenere il timone a dritta, cercando il vento giusto.
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