MONTREAL, 30 GENN. - (Italia Estera) - Continua il tour elettorale che vede Dom Serafini impegnato in una intensa attività di promozione del proprio programma elettorale. Pochi giorni fa è stata la volta di Montreal dove il candidato in una giornata gelida che ha fatto registrare i 14° C - ha fatto visita al Centro Italiano Leonardo Da Vinci e al Il Cittadino Canadese, storica testata italiana in Quebec. Nella redazione del primo giornale italiano del Quebec il direttore Basilio Giordano ha voluto affrontare con il candidato i temi e il programma elettorale della lista A.I.I.E., nella quale finora spiccano i nomi di Serafini al Senato, Adamo, De Feo e Di Francesco per il Parlamento.
La domanda di partenza è sempre quella: perché questo salto in politica'
"Perché sono 30 anni che scrivo di italiani all' estero, che protesto per i loro diritti. Adesso ho deciso di farli valere io stesso personalmente. Nel momento in cui si è presentata quest'occasione, con la creazione delle circoscrizioni estere, mi sono fatto un'esame di coscienza e ho creato il mio sito internet per avere, intanto, una casa dove poter ospitare tutti i miei potenziali elettori".
Dopodiché si è messo a viaggiare a più non posso...
"Mi son detto: io devo rappresentare tutti gli italiani del Centro e Nord America, allora non posso trascurare nessuno. Devo andare a conoscerli tutti, a Monterey come a Vancouver. E così ho fatto e farò nelle prossime settimane, perché è giusto così. Chi non visita tutte le comunità e si rivolge solo a quelle di New York, Toronto, Ottawa e Montreal, non può essere preso sul serio...".
Lei ha creato una lista indipendente.
"Sì, si chiama Alternativa Indipendente Italiani Estero e avrà il vantaggio di non trovarsi in mezzo al fuoco incrociato dei partiti, oltre a quello di poter pescare dal bacino degli indecisi che, credetemi, sono tantissimi. Abbiamo già tre candidati per la Camera (due americani: Adamo e De Feo; uno messicano: De Francesco) e ne stiamo cercando altri due in Canada".
Quali sono gli interessi che lei cercherà di far valere a Roma'
"Un sistema consolare più efficiente, più scuole d'Italiano e più ore d'Italiano nelle scuole estere, poi naturalmente il miglioramento dei collegamenti aerei e la difesa del prodotto italiano dall'attacco di nuovi mercati emergenti, ad esempio quello cinese. Certamente il deputato estero non deve farsi coinvolgere troppo nelle diatribe e nelle beghe della politica italiana, deve cercare di spremere del succo per la causa estera anche da stanziamenti e leggi che riguardano gli italiani d'Italia".
Come pensa, una volta eletto, di far valere gli interessi dei suoi elettori, dunque degli italiani d'America'
"Se mi chiedono il voto per una questione che non c'entra con l'estero, io posso anche darlo, ma a patto che mi promettano un aiuto per un problema che mi sta a cuore e che riguarda i miei elettori del Nord e Centramerica. Insomma, qualcosa devo portare a casa'".
Quanti voti e quanti votanti lei prevede'
"Io credo che con 25 mila voti si viene eletti e che andrà a votare il 30% degli aventi diritto che dovrebbero essere circa 250 mila. Mi rendo conto che sarà difficile convincere gli italiani del Messico, di Los Angeles, San Diego, Atlanta, Miami ad andare a votare. Ma la mia sfida è anche questa. Spero di vincerla".