ZURIGO, 30 GEN. (Italia Estera) - In occasione della sesta giornata della memoria dedicata alle vittime della Shoah è necessario ribadire l’importanza di trasmettere alle nuove generazioni un chiaro ed inequivocabile messaggio che testimoni la nostra vicinanza a quanti hanno subito nel passato e subiscono oggi la discriminazione razziale.
E’ importante che i nostri giovani oggi non dimentichino quanto la storia ci può insegnare : e cioè che la guerra e l’ostinata ricerca del potere a tutti i costi provochi effetti di una ferocia indegna del genere umano.
Una grande pensatrice ebrea, Hannah Arendt, sottolineò nella frase “la banalità del male” il pericolo che tutto è possibile che accada, con una semplicità e banalità che sfugge a volte alla consapevolezza immediata.
L’impensabile, l’incredibile è sempre una possibilità che si nasconde dietro piccoli segnali che spesso sottovalutiamo o non riusciamo a cogliere, distratti da un presente rumoroso e spesso assediato da disvalori.
L’inquietudine che oggi proviamo di fronte a talune affermazioni che negano il diritto di esistere ad Israele, o peggio che l’olocausto sia una mistificazione, ci spinge a rafforzare il nostro impegno affinché non si dimentichi mai ciò che è successo.
La testimonianza diventa più che mai oggi doverosa, ed instancabilmente dobbiamo spiegare ai nostri giovani quanto il nazismo con una insensatezza imparagonabile, sia stato l’evento più brutale della storia dell’uomo.
Mai più una catastrofe come la Shoah dovrà sporcare i nostri giorni, mai più la guerra dovrà tormentare l’uomo.
Franco Narducci, Segretario Generale del CGIE