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Il voto degli Italiani all'Estero

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12 gen 2006ELEZIONI: Camera sì al voto a militari in missione all'estero e diplomatici - La soddisfazione di Fini

ROMA, 12 GEN - Sì dell'Aula della Camera al testo che permetterà di votare ai cittadini italiani che sono temporaneamente all'estero per motivi di servizio o perché partecipano a missioni internazionali. I sì sono stati 431, 15 gli astenuti . l’Aula ha approvato  il testo unificato delle proposte di legge Ramponi, Spini, Borriello e Buemi, che consentirà di votare alle prossime politiche di aprile al personale delle forze armate o di polizia temporaneamente all'estero, perché impegnato in missioni internazionali, ai dipendenti di amministrazioni dello Stato temporaneamente all'estero per motivi di servizio per più di un anno, ossia ai dipendenti del Ministero degli Esteri impiegati nelle ambasciate, nei consolati e negli uffici diplomatici. In seguito all'approvazione, con il parere contrario del governo, di un emendamento dell'Unione, i benefici per il voto all'estero vengono estesi anche ai professori ed ai ricercatori in servizio all'estero per almeno sei mesi.
. A queste categorie sarà consentito di votare per corrispondenza, come a tutti i connazionali residenti all’estero ed iscritti all’Aire.
 Il testo con il parere favorevole delle commissioni  ora passa al Senato..
 
LA SODDISFAZIONE DI FINI E DELL’OPPOSIZIONE 
Il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri Gianfranco Fini ha espresso oggi il suo plauso –  informa una nota della Farnesina -  per l'approvazione da parte della Camera dei Deputati del provvedimento legislativo, promosso dal Presidente della Commissione Difesa On. Luigi Ramponi, che permetterà di votare ai cittadini italiani temporaneamente all'estero per motivi di servizio. Il Ministro Fini si è detto fiducioso di una rapida approvazione da parte del Senato, che consentirà di rimediare, con l'entrata in vigore del provvedimento, a una paradossale discriminazione che penalizzava ingiustamente i connazionali impegnati all'estero al servizio dell'Italia.
 
Soddisfazione anche dall’opposizione. "Con il voto di oggi viene garantita alle migliaia di nostri militari impegnati nelle missioni fuori area la possibilità di esprimere il loro voto laddove si trovino". Così Marco Minniti, responsabile del dipartimento Sicurezza e Difesa  dei Democratici di Sinistra. "È un passaggio molto importante – ha detto Minniti – che ripristina un diritto che era difficile esercitare e al quale molti avevano dovuto rinunciare. Il nostro auspicio – ha aggiunto – è che il Senato approvi rapidamente queste norme così che possano diventare legge dello Stato".
Tra l’altro, in seguito all'approvazione di un emendamento de L'Unione, i benefici per il voto all'estero vengono estesi anche ai professori ed ai ricercatori in servizio all'estero per almeno sei mesi. Dal provvedimento restano esclusi gli studenti dei corsi Erasmus. A favore del loro voto si erano più volte pronunciati, in passato, esponenti dei DS quali Gianni Pittella, eurodeputato e Responsabile nazionale dei DS per gli Italiani nel Mondo.
La legge, sostiene Valerio Calzolaio, altro esponente DS, "ha colmato un vuoto grave. Se la legge sarà votata anche dal Senato, finalmente il personale delle Forza armate e di polizia e i dipendenti delle amministrazione dello Stato temporaneamente all'estero per missioni internazionali, avranno garantito il diritto di voto. La soluzione adottata non è esente da dubbi e vizi, per questo abbiamo chiesto e ottenuto che la norma venga considerata assolutamente provvisoria e valida soltanto per questa tornata elettorale. Entro 15 giorni il governo deve farci sapere quanti sono i cittadini italiani interessati da questo provvedimento, la stima attuale è tra i 15 e 20 mila"



 
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