Argentina: "terra eccezionale dove vincono sempre l'anima e il cuore"
Servizio di Gloria Ricciardi
BUENOS AIRES 19 FEB - (Italia Estera) - Più di 3000 persone hanno a lungo applaudito Mirko Tremaglia nel leggendario e storico Teatro Coliseo della calle Libertad, completo in ogni ordine di posti di italiani e discendenti di italiani, da tutti definito il precursore del voto all’estero. Tremaglia che tiene molto all’Argentina, un Paese a lui particolarmente caro:"terra eccezionale dove vincono sempre l'anima e il cuore". è tornato a Buenos Aires appena dieci mesi dopo la sua prima visita del maggio dell’anno passato. Al Coliseo, davanti a migliaia di concittadini, il ministro degli Italiani nel Mondo è salito sulla tribuna, appositamente preparata, ed ha ripercorso le tappe della battaglia per il voto degli italiani all' estero, cominciata nel 1955. "Adesso - ha detto - nel momento in cui andrete a votare avete la possibilità reale di cambiare la politica italiana", grazie all' elezione di 18 parlamentari che saranno scelti nelle circoscrizioni estere.
Presenti nel parterre, tra gli altri, i candidati della lista "Per l` Italia nel Mondo con Tremaglia" Ing. Franco Livini e Giuseppe Angeli, l’ambasciatore d’Italia Stefano Ronca, il console Placido Vigo, e molte personalità della collettività italiana.
Al termine della cerimonia il pubblico presente ha ascoltato della buona musica italiana offerta dal coro della Dante Alighieri.
Il Ministro per gli italiani nel mondo Mirko Tremaglia è giunto a Buenos Aires proveniente da Rosario, dove ha colto ancora una volta l'occasione per ricordare a tutti i connazionali l'importanza del voto per le legislative del 9 aprile, le prime aperte alle comunità italiane residenti all'estero. Evocando l'esistenza di 12 deputati e sei senatori distruibuiti nelle varie circoscrizioni estere Tremaglia ha spiegato che "votare è importantissimo. Votate per chi volete - ha aggiunto - ma votate. E soprattutto fatelo presto, visto i problemi che in molti paesi esistono nello smistamento del materiale postale".
Dopo aver visitato il Venezuela, il Perù e il Brasile, il ministro è giunto in Argentina, non a Buenos Aires la capitale, ma, come dicevamo, a Rosario, città considerata fra le più italiane del paese, e quella dove è nata la bandiera argentina. Ed il primo atto di Tremaglia, accompagnato dall'ambasciatore Stefano Ronca e dal console Claudio Miscia, è stato proprio una visita al Museo della bandiera, un imponente complesso architettonico che raffigura una nave immaginaria in viaggio verso l'eternità. E' qui che il generale di origine ligure Manuel Belgrano innalzò per la prima volta il 27 febbraio 1812 la bandiera bianco-celeste argentina. Fatto eccezionale, insieme a tutte le bandiere del continente americano, è conservato nel Museo il vessillo tricolore italiano, accompagnato da una effigie di Cristoforo Colombo, le parole dell'Inno di Mameli, e due urne: una con la terra di Imperia, città di origine del padre del generale Belgrano, ed un'altra con la terra della casa di Cristoforo Colombo a Genova. Prima di intraprendere il viaggio verso la capitale, Tremaglia ha incontrato nella sede della Dante Alighieri il governatore della provincia di Santa Fe, Jorge Obeid, ed un folto gruppo di connazionali residenti a Rosario. Il governatore ha fra l'altro decorato il ministro con l'onorificenza di Visitatore illustre della provincia di Santa Fe. Rosario è una circoscrizione consolare che ha in Argentina molta importanza, avendo giurisdizione su sette province e 70.000 italiani.
Tremaglia ha lasciato l’Argentina ed ha fatto tappa oggi a Montevideo, ultimo capitolo di un lungo giro in America meridionale. Nella capitale uruguaiana Tremaglia è stato accolto all' aeroporto internazionale di Carrasco dall'ambasciatore d'Italia Giorgio Malfatti di Monte Tretto e dalle locali autorità consolari. In serata (la notte italiana) nella Casa degli Italiani Tremaglia pronuncerà l'ultimo discorso di questa visita.
Gloria Ricciardi/Italia Estera
le foto sono di Italianos d'Argentina