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08 feb 2006A Casa dei Carraresi: “Coppe di giada”, incontro con la poesia cinese

TREVISO, 8 FEB. (Italia Estera) - A latere della grande mostra sull’arte in Cina, che è in corso con successo a Casa dei Carraresi, la Fondazione Cassamarca organizza, martedì 14 marzo 2006 alle ore 16 presso la stessa Casa dei Carraresi, un incontro con la poesia cinese della tradizione, per documentare la vasta produzione letteraria coeva. 
Nella straordinaria fioritura delle arti lungo gli immensi territori dell’impero cinese, la poesia ebbe un posto privilegiato per quantità e qualità di autori e di testi, fino alla sorprendente raffinatezza che è documentata nelle parallele prove delle arti visive e applicate che si possono vedere nella mostra. La raccolta maggiore delle poesie cinesi di tutti i tempi, compilata nel XVIII secolo, comprende addirittura 2.200 autori e circa 50.000 componimenti ordinati in novecento volumi. E tale compendio complessivo risulta la continuazione e lo sviluppo di un uso tipicamente cinese della trasmissione dei testi letterari attraverso antologie.
 
Le origini della civiltà cinese si collocano tra il duemila e il mille e cinquecento a.C., con una dinastia chiamata Hsia avvolta in gran parte dalla leggenda. Con la dinastia Shang (il cui nome in un primo periodo sarebbe stato quello di Yin) dal 1520 al 1030 a.C., e poi con la dinastia Chou nella sua prima fase, dal 1030 al 771 a.C., si entra pienamente nella storia. Prima di quest’epoca si possiedono documenti scritti esclusivamente provenienti da reperti archeologici. Alla seconda fase della dinastia Chou (770-256 a.C.), seguì la dinastia Ch’in (256-206 a.C.) e a questa la dinastia degli Han (206 a.C.-220 d.C.). L’ultimo imperatore Ch’in, Shih Huang-ti, fondatore di un governo burocratico centralizzato, scontrandosi con il tradizionalismo dei letterati, arrivò a ordinare nel 213 a.C. la distruzione dei libri di contenuto non tecnico, colpendo soprattutto i testi confuciani e la vastissima produzione letteraria che era fiorita in Cina. Sotto la dinastia Han prese così il via una complessa opera di ricostruzione dei testi dispersi o mutilati. Quanto rimane della produzione letteraria anteriore agli Han deve in gran parte la sua conservazione al fatto di essere stato accolto nel gruppo dei testi canonici confuciani o “ching”. Tali opere servirono di base all’insegnamento dapprima nelle scuole confuciane e in seguito, quando il confucianesimo divenne dottrina ufficiale, nelle scuole imperiali. Le più antiche raccolte letterarie recuperate sono collocabili tra l’800 e il 600 a.C. e gran parte delle opere di poesia sono raccolte nel “Shih-ching” o Libro delle odi.
 
 L'invito a "Coppe di Giada" é del Presidente della Fondazione Cassamarca Avv. On. Dino De Poli. Nel corso della manifestazione l’attore Sandro Buzzatti leggerà una scelta di poesie che sarà commentata da Paolo Ruffilli e sarà  intercalata da brani musicali eseguiti al violoncello da Anna Campagnaro
 



 
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