NAPOLI 24 feb - (Italia Estera) - Minacciava il sen. Salvatore Lauro ed i suoi più stretti collaboratori attraverso l’invio di sms: per questo motivo il tribunale di Napoli ha condannato Salvatore Massa alla pena di un mese di reclusione ritenendolo responsabile del reato di minacce, mentre nei confronti dell’imputato è scattata invece la prescrizione per l’ipotesi di molestie. Il Massa (che all’epoca dei fatti faceva parte della segreteria del dott. Ermanno Cossiga, candidato alla Camera nelle fila del CDU) era inoltre ritenuto responsabile dell’incendio perpetrato a danno di un aliscafo della flotta Lauro e del danneggiamento di una autovettura del senatore parcheggiata sotto la sua abitazione a Roma, ma per queste contestazioni è scattata l’assoluzione poiché il Tribunale ha ritenuto che non fossero emersi elementi sufficienti per dimostrare la responsabilità dell’imputato. Le minacce telefoniche all’esponente della CdL ebbero inizio nel maggio del 2001. Le indagini vennero condotte dai carabinieri, che nella loro relazione scrissero che “minacce, ingiurie, danneggiamenti, intimidazioni ad un senatore della Repubblica ed al suo staff politico, erano dirette in maniera incontrovertibile a turbare l’esercizio delle attribuzioni, prerogative e funzioni di un rappresentante democraticamente eletto nell’organo supremo quale il Parlamento italiano”. Il senatore è stato sia pur indirettamente oggetto di un altro episodio qualche mese fa, quando mani rimaste ignote tentarono di appiccare il fuoco alla biglietteria Alilauro posta sul molo Beverello di Napoli. Lauro, che era rappresentato dall’avv. Mario Tuccillo, si era costituito parte civile.
“Ho ricevuto diverse minacce telefoniche, mi è stato fatto recapitare un bossolo e ci sono stati problemi con i mezzi della mia compagnia di navigazione. Ricordo che tutto questo ebbe inizio nell’agosto di cinque anni orsono, quando ad essere presi di mira fummo il sottoscritto ed i miei più stretti collaboratori”. Così il sen. Salvatore Lauro (CdL) ricorda a distanza di qualche anno gli episodi criminosi commessi nei suoi confronti e che hanno portato il Tribunale di Napoli a condannare per il reato di minacce il bacolese Salvatore Massa. “Ho vissuto momenti difficili – ricorda ancora il senatore – temendo per l’incolumità mia personale e soprattutto per quella dei miei familiari: per un certo periodo limitai i miei spostamenti nell’area flegrea nell’attesa che l’autorità giudiziaria accertasse natura ed origine delle intimidazioni che avevo denunciato”. Nel procedimento nelle vesti di parte offesa, figurava anche l’allora coordinatore regionale di Forza Italia di Pozzuoli, Francesco Muro, anche lui oggetto di messaggi minatori: in uno di questi si chiedeva espressamente – e con fare minaccioso - di fare scomparire documenti in suo possesso.(Italia Estera) -