12 feb 2006 | Casini: ''Dobbiamo aiutare Berlusconi a riposarsi un po'''.''Se fa tutto lui, noi non sappiamo più cosa fare''. |
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ROMA, 11 feb. -(Italia Estera) - ''Ho visto che ieri Berlusconi ha detto che mentre lui lavorava io e Fini gozzovigliavamo. Noi allora dobbiamo aiutarlo a riposarsi per dagli un po' di respiro. Altrimenti, a forza di fare tutto lui, non sappiamo come fare''.
E' un Pier Ferdinando Casini sorridente e sereno quello che dal palco della Conferenza programmatica dell'Udc risponde alle battute del premier. ''Io voglio bene a Berlusconi, è un amico. Gli sono grato, senza di lui questa esperienza non si sarebbe fatta - ha spiegato - Ma io ho superato la malattia, gli incubi. A differenza della sinistra non ho né incubi, né incubini e né incuboni: sono uscito dal complesso di inferiorità verso Berlusconi''.
Chiusa brevemente la parentesi, Casini è entrato nel vivo del suo intervento. ''Il 9 aprile, alle urne, consolideremo la nostra crescita, ma quello sarà anche il primo passo per guidare l'Italia del futuro'', ha detto, e esortando la platea ha aggiunto: ''Dobbiamo sognare in grande se vogliamo guidare i moderati italiani''.
E riguardo alla coalizione, il leader dell'Udc ha sottolineato che il compito dei centristi non è quello di ''gettare la spugna''. ''La Casa delle libertà è per noi un riferimento naturale - ha detto - per chi aspira a dare voce ai moderati italiani e alla loro domanda di serietà, concretezza, equilibrio e responsabilità''. ''Certo non minimizziamo i limiti della nostra coalizione - ha aggiunto -, ma è la nostra coalizione e sappiamo che la responsabilità che ci tocca vivere è quella di farla crescere e maturare, per far vincere la metà dell'Italia moderata che in noi si riconosce''.
Il leader dell'Udc non ha risparmiato poi critiche a Prodi e all'Unione. ''Prodi si affanna a promettere una drastica riduzione delle tasse copiando a cinque anni di distanza il Contratto con gli italiani di Berlusconi'', ha spiegato il leader centrista. ''Se tra noi e Forza Italia, tra noi e An, tra noi e la Lega ci sono confini e a volte solchi anche profondi, non c'è l'abisso che separa a sinistra Luxuria da Fisichella, Paolo Cento da Enrico Letta, Caruso e i No global da Clemente Mastella, Emma Bonino da Antonio Di Pietro''. Secondo Casini poi, in politica estera ''quando si tratterà di prendere decisioni, i giochi di parole del professor Prodi non basteranno all'Italia e il governo, se mai l'Unione prevarrà il 9 aprile, sarà costretto a chiedere di nuovo aiuto al centrodestra''.
Dal palco della conferenza programmatica dell'Udc, Casini ha inoltre ribadito la decisione di candidare Salvatore Cuffaro alle prossime elezioni nonostante le polemiche. ''Non può essere un'indagine a liquidare un uomo politico. Se alimentiamo la cultura del sospetto diamo alla mafia un'arma in più: l'eliminazione politica dei suoi avversari''. ''Il partito ha riflettuto - ha aggiunto - e ha deciso di sostenere Cuffaro e di affiancargli in questa battaglia tutti gli altri parlamentari''.
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