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11 feb 2006Prodi a Unomattina:

Il leader dell'Unione: da noi un solo candidato, loro sono tre.

ROMA –11 feb. (Italia Estera) - "Noi corriamo con un bell'Ulivo che vale per una grande forza politica - ha sottolineato il Professore parlando a Unomattina -. La Cdl corre con tre liste con i nomi di Berlusconi, Fini e Casini. Allora qual è l'armata Brancaleone?". L'Unione si presenta con un unico candidato premier, il centrodestra con tre. Per questo motivo se di Armata Brancaleone si vuole parlare è nelle fila della Cdl che si deve guardare. Il leader del centrosinistra, Romano Prodi, replica così a Pier Ferdinando Casini che aveva citato gli scalcinati cavalieri di Monicelli per definire la coalizione ulivista.

UNO CONTRO A TRE - E proprio perché il confronto sarà tra una squadra che gioca a una punta e una squadra che ne schiera tre, Prodi è tornato a ribadire che un eventuale faccia a faccia televisivo dovrà vederlo impegnato con tutti i leader del centrodestra che aspirano a Palazzo Chigi: "Non ho mica detto per scherzo - ha puntualizzato il leader dell'Unione - che se si deve fare il dibattito finale logica vuole che debba essere io con Berlusconi, Fini e Casini di fronte, perchè ognuno di loro corre col suo nome nelle liste".

POLITICHE DEL LAVORO - Prodi ha poi parlato del programma e ha sottolineato la necessità di intervenire sulle politiche del lavoro. "La mobilità che dura un pò di tempo è utilissima, perchè si impara un mestiere - ha detto il Professore -. Ma la precarietà che dura dieci anni è un delitto". Per questo l'Unione si impegnerà a favorire le assunzioni a tempo indeterminato, prevedendo un regime fiscale più vantaggioso per le imprese che vi faranno ricorso. "Avere un costo del lavoro per i dipendenti a tempo indeterminato che non sia più elevato del costo del lavoro temporaneo - ha commentato Prodi - consentirà di rovesciare la situazione economica per cui oggi c'è interesse a prendere un ragazzo per poco tempo e poi buttarlo via".

L'INTESA CON RIFONDAZIONE - Sulla stabilità della coalizione ha infine precisato di essere sereno e fiducioso, perché a differenza del 1998, quando Bertinotti fece cadere il suo governo a due anni dal varo, questa volta tra Ulivo e Prc c'è un impegno scritto. "La garanzia è proprio che abbiamo firmato il programma - ha detto il candidato premier - . L'altra volta Rifondazione non aveva firmato, aveva dato un appoggio esterno che ha poi ritirato. Questa volta c'è un impegno vero, totale e completo, questa è la differenza".

LA BONINO CHE ABBANDONA – La lista della Rosa nel pugno (Sdi+Radicali) giovedì ha abbandonato il tavolo di confronto sul programma. La Bonino non è d'accordo su due temi: scuole private e unioni di fatto. "Sulle questioni delle ultime ore si cercherà di vedere con altre discussioni successive". Prodi ha cercato di smorzare i toni dicendosi fiducioso per una prossima ricomposizione: "Su tutti i problemi sociali, economici, di strategia di sviluppo, di politica estera c'è un accordo generale".





 
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