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01 feb 2006LETTERA APERTA DI FERRETTI A BRUNO ZORATTO NEL SECONDO ANNIVERSARIO DELLA SUA MORTE

ROMA, 1 FEB. (Italia Estera) - Con una lettera aperta  Gian Luigi Ferretti, Coordinatore Generale del CTIM e Consigliere del Cgie, ha voluto ricordare il collega  scomparso Bruno Zoratto, udinese di nascita e tedesco di Stoccarda di adozione, direttore della rivista Oltre Confine, nel giorno dell’anniversario della sua morte.
"Caro Bruno – scrive Ferretti - sono passati due anni da quando mi hai lasciato alla vigilia delle elezioni per i Comites.
Da allora ho dovuto fare il tuo “supplente”. L’ho fatto sempre pensando a come ti saresti comportato tu nelle varie situazioni, quale decisione avresti preso, quale atteggiamento avresti assunto.
Negli ultimi tempi cenavamo assieme almeno una volta alla settimana e parlavamo un po’ di tutto e di tutti. Una volta ti dissi che nel grande circo della vita sono sempre tanti i pagliacci e pochi gli acrobati. Da allora ci divertivamo spesso a classificare pagliaccio o acrobata l’uno o l’altro.
Vuoi ridere? Come quegli sciacalli che si presentano ai famigliari del morto vantando un falso debito da parte sua, molti pagliacci si sciacquano la bocca con il tuo nome per pretendere onori e prebende.
Così gira il mondo, caro Bruno.
Ora siamo alla vigilia di altre elezioni, quelle vere, quelle per le quali ci siamo battuti per tutta la vita e mi accorgo che ci sarebbe tanto bisogno dei tuoi “Vaffan..” e delle tue pedate nel sedere.
Noi ci siamo battuti perché quattro milioni di gli italiani nel mondo potessero eleggere 18 parlamentari. Se tu fossi qui sono certo che avresti anche tu la mia sensazione e cioè che molti sembrano convinti che dovrebbero votare 18 italiani all’estero per eleggere 4 milioni di parlamentari. Non si capisce altrimenti come gente che obiettivamente non dovrebbe essere sicura neppure del voto del coniuge faccia il diavolo a quattro per essere candidata.
Ma lo sai che tutti i partiti si sono svegliati e ognuno di loro si sta affannando a costruire le sua lista nella speranza di avere nel Parlamento almeno un “peone” con la propria targa? Che facce toste. Partiti che sempre sono stati contrari al diritto di voto agli italiani all’estero, adesso si ergono a loro paladini. Nanerottoli che ridevano alle spalle del gigante Tremaglia (“povero illuso, crede davvero che gli italiani all’estero voteranno”) ora magari lo incensano nel tentativo di trasformarlo in un mausoleo sul quale far pisciare i loro cagnolini.
Però, stai tranquillo, il tuo “ Onore’ “ sta bene e ora, che sta sentendo l’odore della battaglia, ancora meglio. Lo sai, solo il “riposo del guerriero” potrebbe fargli male, ma siccome non lo pratica mai….
I nostri sono pronti, in posizione, per vincere nel tuo nome.
Ci manchi, Bruno, conclude Ferrretti. Mi manchi, Bruno.

Zoratto manca a tutti ! (g.m.p.)




 
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