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24 gen 2006Elezioni in Canada: Vincono i conservatori . Diminuiti i deputati italocanadesi

OTTAWA, 24 GEN - (Italia Estera) - I conservatori di Stephen Harper hanno vinto le elezioni politiche anticipate canadesi, battendo i liberali del premier uscente Paul Martin. I conservatori dovranno ora formare il governo, ma potranno soltanto realizzare un monocolore di minoranza, com'era il governo di Martin, perché non hanno raggiunto la maggioranza assoluta dei 308 seggi della Camera federale.
I risultati finali sono ancora incerti: Ai liberali sono andati 103 seggi, 50 i seggi guadagnati dal Bloc Quebecois e 32 al New Democratic Party , andato oltre le migliori aspettative. E' stato eletto anche un indipendente.  Restano da attribuire una manciata di seggi.
I conservatori, cui serviranno nella migliore delle ipotesi una trentina di voti per arrivare alla maggioranza, dovranno, volta a volta, negoziare i suffragi del Bloc o di una parte dei liberali.
   L'ipotesi, che numericamente potrebbe anche reggere, di una coalizione, più o meno organica, con l'Ndp contrasta con il fatto che i due partiti sono agli estremi opposti dello schieramento politico canadese: una loro alleanza stabile appare, dunque, improbabile.
C'é già chi prevede che anche questa legislazione, come la precedente, durata solo un anno e mezzo, avrà corta durata. Per il momento, però, i conservatori si godono il successo: è festa al quartier generale del partito, a Calgary, nell'Alberta, dove Harper pronuncia il discorso della vittoria.
   I conservatori, tradizionalmente forti nell'Ovest del Paese, dalle Grandi Pianure alla Costa sul Pacifico, hanno fatto breccia, questa volta, nella provincia dell'Ontario, la più popolosa, una roccaforte liberale, e, parzialmente, nel Quebec.
   La svolta a destra del Canada preoccupa chi s'inquieta all'ipotesi di uno smantellamento dello 'stato sociale', all'insegna del 'meno tasse' e 'meno spesa pubblica', in un Paese finora meno liberista degli Stati Uniti e più simile, per convinzioni e strutture, a un Paese europeo
Nel Parlamento di Ottawa siederanno 13 deputati italo-canadesi, quattro in meno rispetto ai 17 uscenti.
In particolare, tra i conservatori sono stati eletti Dean Del Mastro e Rick Casson  della Provincia dell’Alberta), mentre nel Quebec sono stati eletti Massimo Pacetti, Francio Scarpaleggia e Raymonde Folco. Tra i liberali sono stati eletti, per la Provincia dell’Ontario, Joe Volpe, ministro uscente per l’immigrazione, Albina Guarnieri, Joe Fontana, Maurizio Bevilacqua, Joe Comuzzi , Maria Minna ed Anthony Rota. Confermata Judy Sgro’, italiana d’adozione, in quanto moglie di un italiano, e figura molto nota nella comunita’ italiana dell’Ontario.
Erano 67 i candidati italocanadesi alle elezioni federali del 23 gennaio, ben, distribuiti nei vari partiti, 12 in più rispetto alla precedente consultazione. Come per il passato, il maggior numero di candidati si e’ registrato nelle file dei liberali, 11, anche se era cresciuta la rappresentanza italiana tra i candidati conservatori, 9, ed i verdi, ben 6 in Ontario. Calata invece la presenza degli italo-canadesi nelle liste del New democrati Party (Ndp), solo 3.
La più alta concentrazione dei candidati italocanadesi si è registrata nell’Ontario, anche se in lieve calo rispetto alle precedenti consultazioni: sono stati infatti 27 i connazionali candidati a Toronto e dintorni, a fronte degli oltre 30 delle precedenti consultazioni. Segue il Quebec, in particolare con Montreal: qui sono stati 11 i candidati, dei quali 5 liberali, 4 conservatori, 1 indipendente ed 1 nel Bloc Quebecois. Altri candidati si presentano nel British Columbia, nell'Alberta e in Nuova Scozia.
Il primo ministro canadese uscente Paul Martin (liberale), dopo aver riconosciuto la sconfitta nelle elezioni di ieri ed essersi congratulato con il vincitore, ha annunciato che lascerà la guida del partito. Il leader dei conservatori Stephen Harper, che formerà il nuovo governo, ha dichiarato che "il Canada ha votato per il cambiamento" e ha sottolineato che governerà "per tutti i canadesi", cercando un'intesa con tutte le forze politiche. Ha preannunciato inoltre che taglierà le tasse, prima di tutto quelle sui consumi, e assicurerà una stabilità economica al Paese.



 
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