MELBOURNE, 23 GENN. (Italia Estera) - I due quotidiani italiani d’Australia “Il Globo” di Melbourne e “La Fiamma” di Sydney, hanno pubblicato uno speciale di 32 pagine, riccamente illustrato, per celebrare l’imminente ricorrenza del 26 gennaio, Giornata Nazionale dell’Australia, 218mo di fondazione della giovane Nazione: “Personaggi e fatti italiani nella storia d’Australia” di Nino Randazzo. Qui di seguito il testo dell’introduzione che delinea i criteri e gli obiettivi del supplemento celebrativo dell’Australia Day, per il quale sono già pervenute numerose richieste di copie multiple da istituti scolastici con corsi d’italiano e da circoli e organizzazioni sociali e culturali, oltre che da privati.
Presenze rilevanti nello sviluppo della giovane nazione
Nel solco di una significativa tradizione stabilita da questo giornale, anche quest’anno viene offerto ai lettori un supplemento celebrativo del 26 gennaio, l’Australia Day, la data che nell’appena iniziato 2006 segna il duecentodiciottesimo anniversario della nascita, come colonia penale a specchio della baia di Sydney, di una nazione che ha rapidamente raggiunto la meta di una vigorosa democrazia moderna di stampo occidentale. Pertanto, dopo ”Australia Oggi: i suoi Stati e Territori” del 2004 e “La barricata di Eureka di Raffaello Carboni” del 2005, ecco “Personaggi e fatti italiani nella storia d’Australia”.
Non pretende, il testo nel suo insieme, di presentarsi come una trattazione esauriente della presenza italiana nella storia di questa parte del mondo. E’, invece, una serie selettiva ed estremamente limitata di profili individuali ed eventi di un certo rilievo, inquadrati sullo sfondo delle vicende nazionali australiane, dall’epoca coloniale alla fine del secondo conflitto mondiale, e che rappresentano una traccia, appunto, di “personaggi e fatti” riconducibili al comune denominatore di “italiani”.
Va da sé che la “storia italiana nella storia australiana” l’ha fatta, e la continua a fare, tutta una massa di emigranti e loro discendenti, inseriti nel tessuto sociale, economico e culturale del popolo ospitante, elargitori di un contributo fondamentale allo sviluppo del Paese-Continente tra gli oceani Pacifico e Indiano. Su questo soggetto si sono scritti volumi di intere biblioteche, ed altri se ne aggiungeranno indubbiamente a medio e lungo termine. E vuole essere ancora obiettivo di questo giornale illustrare e documentare in futuro individualità, dinamismo, lotte, effetti, conquiste, successi e fallimenti (pur sempre segno di coraggiosa vitalità) degli elementi di spicco in ogni settore d’umana attività del gruppo etnico italiano d’Australia del presente, da affiancare alla memoria degli italo-australiani del passato.
Ma, con tutti i suoi limiti, il racconto condensato di percorsi esistenziali di gente italiana, di passaggio o di fissa dimora, che ha lasciato una traccia nella società d’accoglimento costituendo esperienze degne di memoria storica, può essere utile a diversi fini. Accenniamone qualcuno. Testimonia del ruolo di primo piano della componente italiana nel processo di evoluzione nazionale dell’Australia. Fa parte di un prezioso bagaglio di conoscenze del nostro gruppo etnico da tramandare, con orgogliosa consapevolezza, ai discendenti degli immigrati italiani di prima generazione. Si presta a materia d’inserimento nei corsi scolastici medi d’italiano in Australia, oltre che a base di ulteriori ricerche e approfondimenti a livelli superiori d’istruzione. Costituisce un invito all’invio di questa speciale pubblicazione d’Australia Day a parenti e conoscenti in Italia, sia per stimolare interesse in brani di realtà storica in terre lontane di una parte piccola ma creativa della plurisecolare diaspora italiana, sia per asserire indirettamente il giustificato orgoglio di un carattere distintivo di gruppo in una società multiculturale.
Potrebbe ancora, questo supplemento, produrre un duplice effetto di più vasto respiro e di natura politica: risvegliare sotto lo stimolo di una memoria storica prevalentemente positiva una maggiore presa di coscienza della propria identità etnica, e del relativo potenziale di sempre nuovo contributo alla realtà dell’Australia e all’immagine dell’Italia, in una comunità come la nostra che va perdendo di visibilità per il ricambio generazionale debordante nell’assimilazione e per l’estinzione della corrente migratoria; attingere nel contempo alla somma di documentati esempi e meriti individuali e collettivi, del passato e del presente, della nostra gente in questo Paese per rinvigorire il rapporto generale italo-australiano decisamente appannato e infiacchitosi negli ultimi decenni.
Ognuno tragga le proprie impressioni dagli squarci di vita e azione di chi ci ha preceduto in questo continente e che in molti casi dimostrano come si possano perfettamente armonizzare italianità e australianità.
NINO RANDAZZO
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Questi i titoli della traccia di storia australiana in cui s’inquadrano testimonianze e documentazione di maggiore rilievo della presenza italiana:
Nascita e infanzia della nuova colonia (1788 – 1795).
A Sydney il marchese Alessandro Malaspina di Mulazzo.
Dal primo ventennio dell’Ottocento il nome ufficiale di “Australia”.
Francesco Nicola Rossi, capo del primo corpo di polizia del Nuovo Galles del Sud.
Il cospiratore risorgimentale modenese, marchese Girolamo Carandini, esule in Australia.
Le colonie autonome e la scoperta dell’oro.
Raffaello Carboni e la rivolta di Ballarat: “La barricata di Eureka”.
Il primo postale a vapore, la prima ferrovia e l’ultima nave di deportati.
Giuseppe Garibaldi, una spada d’onore e un “figliol prodigo”.
Approdo dell’Eroe dei Due Mondi a un’isola australiana.
I primi consoli dell’Italia unita, la corvetta “Magenta”, studiosi ed esploratori.
Sir Henry Parkes, “Padre della Federazione”.
“Nuova Italia”: il sogno in terra d’Australia a conclusione d’una tragica avventura.
Illustri emigranti toscani: l’ingegnere Catani, l’astronomo Baracchi, l’agronomo Checchi.
Federazione d’Australia, coscienza unitaria e nazionalismo acceso.
Il generale Tommaso Fiaschi: armi, cultura, medicina e vini.
Uno sguardo sui primi decenni del diciannovesimo secolo.
1925: De Pinedo e la trasvolata Brindisi-Melbourne-Tokyo-Roma.
La seconda guerra mondiale e gli “stranieri nemici”.
Orientamenti politici della collettività allo scoppio della guerra.
La ripresa della corrente d’emigrazione italiana per l’Australia nel secondo dopoguerra.
n.r.