MAR DEL PLATA, 5 GENN. - (Italia Estera) - Lo scorso 20 dicembre presso i saloni della Societá di Mutui Soccorsi G. Garibaldi (che ha molto a che vedere con la storia stessa di questa citta) è stato presentato il libro sull’immigrazione di Sant’Angelo in Vado (PU) a Mar del Plata dal titolo “Ricordi in Comune . Italiani in Argentina 1880- 1960. Sant’Angelo in Vado - Mar del Plata” dalle dottoresse Monica Bartolucci (di origini pesaresi) ed Elisa Pastoriza, entrambe note ricercatrici dell’ufficio Storia della Facultad de Humanidades.
Una folta affluenza di oriundi e discendenti dei vadesi si sono dati appuntamento all’incontro che ha avuto toccanti momenti di profonda emozione. Presenti anche all’avvenimento i rappresentanti del Comune locale peraltro gemellato dal 1998 con la cittadina marchigiana, il Magnifico Rettore dell’Universitá di Mar del Plata, Arch. Daniel Medina, direttivi dell’Unione Regionale Marchigiana e della comunitá italiana.
L’opera che ha comportato poco piú di tre anni di lavoro di ricerca é stata promossa grazie all’intervento del Dott. Luigi Antoniucci, giá Sindaco di Sant’Angelo in Vado e portata avanti dall’associazione dei marchigiani qui operante. Tra le numerose adesioni pervenute quella dall’attuale capo dell’amministrazione Comunale, Settimio Bravi, del Consolato d’Italia locale, del presidente del Consiglio dei Marchigiani all’estero, Emilio Berionni; dell’assessorato alla Cultura del Municipio di General Pueyrredón, Marcelo Maran, dell’ Intendente marplatense Daniel Katz.
Il libro è stato presentato dalla Dott.ssa Maria Liliana Da Orden e le autrici hanno rivolto i ringraziamenti alle molte persone e istituzioni che hanno reso possibile la realizzazione dell’opera. Una vera e propria festa della comunitá vadese e marchigiana a Mar del Plata.
IL LIBRO
Le storie di vita di tanti oriundi vadesi qui approdati é stata scritta e riassunta nel volume di poco piú di trecento pagine che raccoglie principalmente venticincque testimonianze di famiglie tra le piú note sin dal 1880 anno in cui, secondo quanto lo studio di ricerca storico - scientifico ha rivelato che Maria Zaccagni é stata la prima vadese ad arrivare a Mar del Plata. La Zaccagni sposó il farmacista Antonio Valentini di Belforte all’Isauro (PU) una personalitá di spicco della vita politica , culturale e sociale marplatense dell’epoca. Da allora in poi cominciarono ad arrivare i genitori, i fratelli, i cugini , gli amici e si inizia cosi la “catena migratoria”, una vera e propria avventura che si interrompe definitivamente negli anni sessanta.
Ma perché scelsero Mar del Plata come luogo di destino? E come lo hanno fatto?
In realtá gli immigrati sempre cercano e trovano dei lacci e dei vincoli con il paese natio. Probabilmente a Mar del Plata una cittá costiera di buon clima, gli immigranti si sentivano piú vicini e piú connessi ai loro cari e alla loro terra di origine. Ed in questo senso le notizie di buon lavoro e di rapido progresso e benessere arrivavano a Sant’Angelo tramite le lettere che impiegavano anche un mese e più per arrivare a destinazione, unico strumento di comunicazione dell’epoca.
Con il tempo si conforma cosi un reale e complesso tessuto di reti sociali che favorisce e consente il trapasso ed il transito di questi attori da un Paese all’altro. Nasce in questa maniera un “ponte immaginario” tra le due sponde dove circolano non solo persone ma valori, ideologie, codici culturali, dialetti, odori, gusti, paesaggi, sensibilitá.
E cosi hanno vissuto: tra i due mondi, tra affetti vicini e lontani, tra l’obbligo e lo svago, tra il pianto e il riso, tra l’ottimismo e il pessimismo, tra la nostalgia e la volontá di adattarsi alla nuova vita. Tanti anche nella solitudine, che percepisce chi é lontano, chi é fuori dal luogo di origine e dell’ infanzia
"Ricordi in Comune", che presto verrá tradotto in italiano, contiene nelle sue pagine oltre ad una rassegna sull’immigrazione marchigiana ed italiana in Argentina, dati su piú di duecento cinquanta immigranti ‘santangiolesi’ che hanno dato un apprezzato contributo allo sviluppo di Mar del Plata.
Aldo Mecozzi / Unione Regionale Marchigiana