VENEZIA,4 GENN. (Italia Estera) - Arriva dal Veneto la prima risposta “italiana” ai timori di crisi energetica legati allo scontro in atto tra Russia e Ucraina sulle forniture di gas metano della Gazprom, che ha messo in sofferenza nei giorni scorsi i sistemi di molti Paesi europei clienti della Gazprom, tra i quali l’Italia. La Giunta regionale, su proposta dell’Assessore alle Politiche Economiche ed Istituzionali con delega all’Energia Fabio Gava, ha infatti approvato un Accordo di Programma, che verrà sottoscritto tra la Regione, i Comuni di Porto Viro (Rovigo) e Cavarzere (Venezia), ed il Consorzio di Bonifica Delta Po Adige, per la realizzazione del primo tratto (tra Porto Viro e Cavarzere) delle condotte che collegheranno alla rete di trasporto nazionale esistente l’impianto di rigassificazione della “Terminale GLN Adriatico Srl” (già Edison Gas Spa ed Edison Spa) in corso di realizzazione in Adriatico. In particolare, si tratta del collegamento del Terminale off shore prospicente Porto Levante alla stazione di misura di Cavarzere. “Il nostro no ad estrazioni di gas in Adriatico - fa notare Gava - è fermo almeno fino a quando non ci saranno evidenze scientifiche inequivocabili sui rischi di subsidenza, ma la realizzazione di questo impianto di rigassificazione e delle condotte che porteranno il metano alla rete terrestre è una risposta concreta, efficace e anche relativamente veloce al nuovo quadro critico internazionale che si prospetta, a prescindere dalla parziale schiarita che si registra oggi sul fronte russo-ucraino. Basta aver letto qualche giornale o visto qualche Tg in questi giorni - aggiunge Gava - per capire quanto importante sia per l’Italia ed il Veneto disporre di un sistema di approvvigionamento di metano alternativo ai gasdotti, e quanto possa incidere anche sui costi per le imprese e per gli utenti in generale rendersi quanto più possibile indipendenti rispetto ai problemi geopolitici connessi alle reti internazionali”. Per l’Assessore regionale al Bilancio Isi Coppola, “questa crisi è da un lato un monito e dall’altro un’occasione per riflettere sulla grande opportunità che abbiamo di fronte, le cui ricadute positive non riguardano solo il Polesine ed il Veneto, ma l’intero territorio nazionale”. L’impianto di rigassificazione in Adriatico consente di portare con le navi il gas liquido all’impianto stesso; di rigassificarlo in un’apposita struttura subacquea e di inviarlo, di nuovo sotto forma di gas, verso la rete di trasporto nazionale. La struttura è composta da un “monolite” lungo 180 metri, largo 88 e alto 47, dei quali 28 sott’acqua e 19 sopra per consentire l’attracco delle navi gasiere. L’impianto dovrebbe entrare in attività entro il 2008 e garantirà una produzione di 8 miliardi di metri cubi di metano l’anno, pari all’intero fabbisogno del Veneto e di parte del nordest. L’investimento complessivo ammonta a 1 miliardo 250 milioni di Euro. “Tutto ciò vuol dire - sottolinea Gava - che, una volta attivo quest’impianto, potremo approvvigionarci da Paesi con i quali non esiste un collegamento ‘via tubo’, come il Qatar e altri Paesi del nordafrica”. L’Accordo di Programma approvato dalla Giunta del Veneto sostituisce ad ogni effetto le intese, i pareri, le autorizzazioni, i nulla osta e ogni altro provvedimento che vada reso da parte delle Amministrazioni che lo sottoscriveranno. In particolare, si tratta di cinque importanti atti: 1) il permesso di costruire relativo al territorio del Comune di Porto Viro; 2) la variante urbanistica e i permessi di costruire relativi al territorio del Comune di Cavarzere; 3) i provvedimenti relativi all’attraversamento della barra di sabbia e dello Scanno Cavallari in corrispondenza del Po di Maistra, dell’argine di prima difesa a mare in corrispondenza della Laguna Bagliona, il parallelismo all’argine destro al Po di Levante in corrispondenza della valle Sacchetta sino al canale consorziale Sadocca, l’attraversamento dell’argine di seconda difesa a mare corrispondente all’argine destro del canale Sadocca, l’attraversamento del Po di Levante e del canale Po-Brondolo in località Fornaci di Porto Viro, l’attraversamento del canale di Loreo poco più a monte dell’omonimo centro abitato; 4) l’approvazione del progetto degli interventi di ripristino ambientale, morfologico e vegetazionale come stabilito dai Ministeri dell’Ambiente e dei beni Culturali; 5) il parere idrogeologico-forestale del Servizio Forestale Regionale di Padova e Rovigo. L’Accordo prevede anche che i lavori debbano iniziare entro 12 mesi dalla data della sua sottoscrizione ed essere ultimati antro 36 mesi dal loro inizio.(Italia Estera) -