PESCARA, 23 DIC. - (Italia Estera) - Maurizio Dell'Acqua è bisnieto di Ciro Dell'Acqua e deve a questo lontano nonno che non ha mai voluto perdere la sua nazionalità, la possibilità di vita che oggi gli si sta aprendo. Questo bisnonno, arrivò in Venezuela nel 1920 insieme ad altri 4 italiani, tutti piloti e tecnici di aerei. Riuscirono a fare una dimostrazione con l'aereo che avevano portato e Gomez ne fu entusiasmato. Furono loro ad essere praticamente i fondatori delle forze aeree venezuelane. Giancarlo, il papà del bambino, mi ha regalato il passaporto di questo nonno; io lo voglio portare ad un buon museo dell'emigrante insieme alla storia della sua famiglia.
Quando abbiamo iniziato il censimento dei lombardi in Venezuela, la Voce d'Italia pubblicò la notizia, Giancarlo, il padre di Maurizio, chiamò allora l'ufficio dell’Associazione dei Lombardi in Venezuela per chiedere aiuto, giacché il nonno era originario della Lombardia e io mi misi in contatto con lui.
Maurizio è oggi un bimbo di 11 mesi. Nato con la Tetralogia di Fallop che gli comporta 4 problemi a livello di cuore, ha l'aorta accavallata, due ventricoli senza separazione, la vena polmonare troppo stretta, soffre anche, pare come conseguenza della malattia di cui sopra, di fegato. Ha già avuto una prima crisi epatica, ma se ne dovesse sopraggiungerne un'altra entrerebbe in cirrosi e non ci sarebbe più nulla da fare. Non sappiamo ancora se dovrà essergli trapiantato il fegato, in Venezuela i medici pare abbiano prospettato questa possibilità. Comunque prima deve essere operato e sanato il cuore e dopo si potrebbe intervenire sul fegato. I medici venezolani hanno sconsigliato a Giancarlo di operare il bambino lì, per mancanza di mezzi e tecnologia adeguati, i genitori che sono decisi a curarlo e a fare del figlio un hombre de bien, non si sono arresi ed hanno cercato finché hanno trovato FAIV, l’associazione di cui sono presidente.
FAIV si è messo subito in contatto con il dottor Corso del Ministero degli Italiani nel Mondo che presentò il caso al Ministero della Sanità. La dott.ssa Paola Pellegrino è stata da quel momento il mio contatto con questo Ministero e un grandissimo aiuto. Avevamo un altro problema: fino a questo punto sia Maurizio che il padre non avevano passaporto italiano. Anche se pensavano di richiederlo vi era un errore nei documenti che doveva essere corretto via tribunale e Giancarlo non riusciva a concludere la pratica. Grazie a Daniele Marconcini dell'Ass.Mantovani nel Mondo e a Rino Giuliani dell'Istituto Santi riuscii a mettermi in contatto con il Dott. Francesco Prost della Regione Lazio e in un secondo momento con il Dott. Valentino Mantini, direttore della sezione umanitaria della regione Lazio, il quale mi consegnò l’autorizzazione a procedere inviata il giorno prima all’ospedale Bambin Gesù. Da quel momento come io dico, si aprì una autostrada. Lidia Bruttini dei Lombardi in Venezuela parlò col Console il quale rilasciò con procedura speciale i passaporti italiani a padre e figlio. La Gobernaciòn de Carabobo pagò i biglietti della famiglia ed il 31 ottobre tutti e tre sono arrivati finalmente a Pescara.
Maurizio è un bambino minuto e sofferente, è sceso dall'autobus che era cianotico, aveva il visino blu ed il bianco degli occhi iniettato di giallo. I genitori molto giovani, 28 anni Elviana e 33 Giancarlo.
Sono molto contenta di averli conosciuti e so che ce la faranno. E' accaduta una cosa incredibile. Adriana, la loro amica che li ospiterà a Perano (Ch), è venuta a prenderli verso le 3 del pomeriggio. Prima di partire per Pescara ed in forma del tutto occasionale, è passato da casa sua un giovane venezuelano che è in vacanza a Perano e lei gli ha chiesto di accompagnarla spiegandogli il motivo del suo viaggio. Risulta che questo ragazzo che ha circa una ventina di anni e che si vede sano e normale, è nato con lo stesso problema di Maurizio, la Tetralogia de Fallop, è stato operato ad una anno di vita a Houston e quando ha scoperto il problema del bambino, sorridendo si è alzato la maglia che indossava e ci ha fatto vedere la cicatrice nel petto. Siamo rimasti tutti sbalorditi dalla coincidenza.....ma forse non è stata una coincidenza...
Che questo incontro sia di buon auspicio affinché anche questa storia abbia un buon fine
Francesca Granchelli, Presidente del FAIV
(Testimonianza raccolta da Marta Carrer
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