BARI, 22 dic. (Italia Estera) - Progetti via mare. Per il Sud, e quindi per il Paese, le autostrade del mare sono uno dei principali obiettivi infrastrutturali.
La Puglia ha stipulato un protocollo d'intesa con Rete autostrade mediterranee, societa' del gruppo Sviluppo Italia, per la realizzazione delle autostrade del mare. Il documento d'intesa, nel quale si precisa che entro quattro mesi verra' definito il piano regionale per le autostrade del mare, e' stato firmato dal presidente della regione, Nichi Vendola, e dall'amministratore delegato della Ram, Fabio Capocaccia, alla presenza dell'assessore regionale ai Trasporti, Mario Loizzo.
La Regione deve proporsi quale 'porta attrezzata' dell'Europa aperta al Mediterraneo, favorire l'inserimento del sistema produttivo nei processi di internazionalizzazione dei mercati gia' in atto e trasferire sul mare quantita' progressivamente crescenti di traffico merci.
Il programma di costruzione della Rete di Trasporti Transeuropea (Ten) ed il Master Plan Euromediterraneo: sono questi i due strumenti strategici adottati dall'Ue che hanno cambiato radicalmente la politica dei trasporti nell'area mediterranea. Il primo strumento, che e' stato adottato dal Parlamento europeo nell'aprile 2004 e' un programma completo volto a dare, entro il 2020, un nuovo assetto alla rete infrastrutturale della Comunita'.Il Master Plan Euromediterraneo, invece, che e' stato redatto dagli oltre 45 paesi che interagiscono nel bacino del Mediterraneo e che e' stato definito da un apposito Gruppo ad Alto Livello presieduto da Loyola de Palacio, ex commissaria Ue per i trasporti, e' volto ad estendere la rete di trasporti transeuropee ai paesi terzi vicini. In questo contesto, l'Ue prevede di estendere il progetto delle Autostrade del Mare.
Le imprese e il lavoro, le connessioni, i luoghi, i saperi, l'accoglienza: sono queste le cinque priorita' per il Mezzogiorno indicate nel documento "Insieme per lo sviluppo" siglato a Reggio Calabria, nella sala Calipari del Consiglio regionale, da Cgil, Cisl eUil(presenti i tre segretari nazionali, Guglielmo Epifani,Savino Pezzotta, e Luigi Angeletti), Confindustria(presente ilvice presidente Edoardo Garrone), ed il coordinamento regionidel Mezzogiorno, rappresentato da Agazio Loiero(Calabria),Antonio Bassolino(Campania) e da Concetta Rau(Assessoreall'industria della regione Sardegna). "Per invertire ildeclino competitivo dell'economia italiana e rilanciarne lacrescita - si legge nel documento - il Mezzogiorno e' una dellegrandi opportunita' a disposizione. Dispone di grande risorseche possono essere messe a valore nell'interesse dell'interoPaese. Grandi risorse umane, specie giovani, secolarizzate eprofessionalizzate, che sono la base ideale per attivita'scientifiche, creative, al alta intensita' di capitaleintellettuale; grandi risorse naturali, ambientali e storicoculturali che possono attrarre tanto investimenti divalorizzazione quanto flussi turistici; produzioni tipiche especializzate, specie agro alimentari; centri universitari e diricerca, base ideale per moderni distretti tecnologici; unacospicua vitalita' imprenditoriale; capacita' di reazione edesiderio di impegno, nell'economia e nella societa', specie daparte dei giovani; reti di relazioni cooperative fra attoripubblici, privati, associativi, in grado di accompagnareprocessi di sviluppo locale. E' a queste risorse che bisognaguardare - sempre secondo il documento - parlando diMezzogiorno e non a stanche litanie di difficolta' e diinsuccessi, veri o presunti. Per costruire una economiacompetitiva serve un'ampia gamma di condizioni e di interventi.Non esistono ricette magiche". Le priorita' - le imprese e illavoro: un miglioramento delle condizioni del fare impresa nelSud e dunque della creazioni di occasioni di lavoro attraversoforme di fiscalita' di vantaggio, semplificazioniamministrative e iniziative di promozione all'estero deiprodotti e dei servizi del Mezzogiorno. Le commissioni:interventi per un rapido, anche se parziale, potenziamentodella dotazione infrastrutturale del Sud, per lo sviluppo deiservizi di collegamento e di mobilita', dai porti alleautostrade del mare, dai collegamenti aerei a basso costo allereti telematiche. I luoghi: interventi mirate sulle areeurbane, con la riqualificazione delle periferie, di lotta allapoverta' e alla inclusione sociale, di nuove attivita' economiche, servizi e valorizzazione dei beni culturali. Isaperi: il motore esenziale dello sviluppo di ogni Paese e' laconoscenza, ancora di piu' lo e' per il Sud, che ha un graveritardo quantitativo e qualitativo nei livelli di scolarizzazione e di istruzione. Meno del 10% dei lavoratori possiede una laurea rispetto alla media europea che e' del 30%. Solo il 31% ha un diploma. Per superare questo gap occorre un potenziamento delle strutture fisiche e tecnologiche della scuola. L'accoglienza: un pacchetto di interventi sul turismo, a scola sovra regionale, che valorizzi i grandi attrattori culturali ed ambientali facilitando gli arrivi e potenziando l'offerta culturale e ricreativa. "La fiducia nel Mezzogiorno - conclude il documento degli Stati generali - non e' solo, come ci ricorda sempre il Presidente della repubblica, un dovere etico. Ma e' anche una grande opportunita' per l'intero Paese.(Italia Estera) -