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15 feb 2006Tribuna Italiana: Tremaglia sa che i vincitori della legge sul voto sono gli italiani all’estero

UNA LETTERA DEL PORTAVOCE DEL MINISTRO SALVO BUZZANCA
 
 
ROMA, 15 FEB.  Il Direttore di Tribuna Italiana Marco Basti ha pubblicato ai primi di questo mese un articolo di commento  in risposta a quello dell’inviato di Repubblica (vedi Italia Estera del 1 febbraio) che, a detta di molti,  ha tracciato un quadro poco lusinghiero dei nostri connazionali in Argentina. Sull’argomento è intervenuto il portavoce e Capo dell'Ufficio Stampa del Ministro Tremaglia, Salvo Buzzanca, cui ha fatto seguito un commento di Marco Basti che conclude affermando: Pensiamo come il portavoce di Tremaglia che:”il Ministro sa bene che gli unici vincitori della Legge, oltre la Costituzione, sono gli Italiani all'estero” ...e gli sono grati per il suo grande contributo. 
LA LETTERA DI BUZZANCA
Egregio Direttore, ho appena finito di leggere il suo bell'articolo in risposta a quello dell'inviato di Repubblica che ha tracciato un quadro poco lusinghiero dei nostri connazionali in Argentina. E' perfetto e convincente nel suo insieme.
Mi permetta solo di annotare un passaggio che non rende totalmente giustizia al complesso stilistico del suo scritto: "...Evidentemente
preso dall'entusiasmo della vicinanza del grande appuntamento (elettorale) l'on. Tremaglia si è lasciato andare ad espressioni di autoelogio di cui non ha bisogno, perchè nessuno può negargli i meriti decisivi che ha avuto nella lunga battaglia per la conquista del voto degli italiani all'estero..." E invece, caro Direttore, sembra proprio di si, a giudicare dall'articolo del giornalista di Repubblica, il Ministro Tremaglia ha avvertito anzitempo la necessità, e non certo per narcisismo o vanità (per altro doti che non gli appartengono), di difendere la paternità di una battaglia combattuta insieme a tanti connazionali all'estero e il Governo di cui fa parte, contro settori che oggi riscoprono e corteggiano gli Italiani che vivono fuori dall'Italia (ma che costituiscono il brodo di cottura nel quale ha attinto la strabica penna il giornalista di cui sopra), volendo rivendicare, allo stesso tempo, un fantomatico contributo dato alla causa del voto per gli italiani all'estero.
La veemenza di chi interpreta la politica anche con il cuore, come la concepisce l'on. Tremaglia, è sintomo sicuramente di generosità; e quando il cuore parla, le parole a volte scorrono libere, senza i dettami dell'architettura della retorica e della demagogia. Ma il Ministro sa bene che gli unici vincitori della Legge, oltre la Costituzione, sono gli Italiani all'estero.
Cordiali saluti
Salvo Buzzanca
Capo Ufficio Stampa Ministro per gli Italiani nel Mondo
 
IL COMMENTO DI MARCO BASTI
Ringrazio il dott.Buzzanca per l’attenzione dedicata al nostro articolo. Come abbiamo scritto nel fondo a cui si riferisce il dott. Buzzanca,il ministro Mirko Tremaglia ha avuto grandi meriti nella lunga battaglia per il voto degli italiani residenti all’estero. Si potrebbe dire che è stato il condottiero che è riuscito a espugnare la roccaforte del non voto. Ma tra i suoi meriti, c’è proprio quello di aver saputo togliersi l’uniforme di uomo di partito, al quale certamente ha diritto
e nessuno può negarglielo,per improntare la politica delle larghe intese, cioè, la ricerca di consensi, al di là delle “divise” dei diversi partiti. Una politica che ha comportato l’invito a mettere la questione del voto degli italiani all’estero sotto a un ombrello per evitare che la questione si fosse tinta dei colori del dibattito politico, per diventare una questione cara a quasi tutti i parlamentari di quasi tutte le forze politiche. Un impegno con gli italiani a suo tempo emigrati, promosso dal ministro Tremaglia, al quale aderirono la stragrande maggioranza dei parlamentari di quasi tutti i partiti.
Questo è stato il grande merito del ministro Tremaglia che nessuno prima che lui diventasse ministro per gli Italiani nel Mondo dell’attuale governo, aveva avuto. Per cui va detto che l’esercizio del diritto di voto degli italiani all’estero, fu una richiesta fortemente voluta dalle comunità italiane all’estero, fu portata come bandiera da vari uomini politici, trovò il suo più efficace portabandiera in Mirko Tremaglia che ebbe il grande merito, appena diventato ministro
di questo governo, di coinvolgere tutti gli esponenti politici dei vari partiti, che in qualche modo appoggiavano questa annosa richiesta.
Fu suo il merito di convincere la stragrande maggioranza dei parlamentati della giustizia della richiesta e dello strumento proposto per rendere effettivo il diritto di voto sancito dalla Costituzione.
Quindi a ognuno il suo merito e certamente, per il ministro Tremaglia, i meriti maggiori, per i
quali gli italiani all’estero gli sono riconoscenti.
Stando così le cose ci è sembrata superflua la dichiarazione del ministro sulla paternità del voto. Ma forse, sarà stato come dice il dott. Buzzanca, che: “La veemenza di chi interpreta la politica anche con il cuore, come la concepisce l'on.Tremaglia, è sintomo sicuramente di generosità; e quando il cuore parla, le parole a volte scorrono libere, senza i dettami dell'architettura della retorica e della demagogia.”
Pensiamo come il portavoce di Tremaglia che:”il Ministro sa bene che gli unici vincitori della Legge, oltre la Costituzione, sono gli Italiani all'estero” ...e gli sono grati per il suo grande contributo.
                 Marco Basti,Tribuna Italiana/Italia Estera
 



 
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