Il leader de L'Unione torna a ribadire che proseguirà sul progetto dell'Ulivo. Poi dice: "Berlusconi ha governato molto male. La risposta di Bonaiuti: "Prodi critica Berlusconi, ma lui è stato due anni a Palazzo Chigi e nessuno se ne è accorto".
Dall’inviato di Italia Estera a Madrid Beppe Nisa
MADRID, 13 FEB. - (Italia Estera) - Il leader de L’Unione Romano Prodi che è giunto oggi a Madrid, (vedi servizio di Italia Estera) questo pomeriggio ha incontrato la comunità italiana presso la sede del Consolato d'Italia.
Ad organizzare l’incontro la sezione de L'Unione in Spagna, che esprime "apprezzamento e stima verso l'impegno politico di Prodi, uomo di democrazia formale e sostanziale, statista di larga esperienza e di coerente azione".
"Romano Prodi – prosegue in una nota L’Unione Spagna – rappresenta oggi il "simbolo" e la "realtà" della rigenerazione sociale, etica e politica del nostro Paese. Uomo di profondi convincimenti democratici, dimostrati nella realtà con la Primaria 2005, egli – conclude – costituisce per i simpatizzanti dell'Unione Spagna un punto di riferimento, ormai imprescindibile, nel panorama politico italiano ed europeo".
All’incontro con gli italiani a Madrid, Romano Prodi è stato accolto con molto calore. E’ commosso e si lascia andare ad una amara considerazione che definisce di commozione sentimentale e di analisi politica: "Per trovare il simbolo dell'Unione sulla scheda elettorale mi tocca andare all'estero". "Un grande passo lo abbiamo già fatto e se ci sarà una buona risposta elettorale non si tornerà più indietro".
Davanti alla comunità italiana Romano Prodi torna a ribadire la propria convinzione di proseguire sul progetto dell'Ulivo. "Nonostante la legge elettorale - spiega - sono riuscito ad avere l'Ulivo. Sono entrato in politica nel '95 con questa idea e continuo banalmente e testardamente''.
Il leader dell'Unione spiega poi che con la creazione futura dei gruppi unici in Parlamento, l'Ulivo sarà un soggetto che avrà circa un terzo dei rappresentanti nelle Camere e spiega che l'obiettivo di unire i diversi riformismi italiani "potenzialmente non è lontano".
Prodi si è poi lamentato per le critiche che ha ricevuto dal programma del centrosinistra da parte del centrodestra ed ha aggiunto: "Fino a quattro giorni fa mi rimproveravano tutti che non c'era, ora mi dicono che è troppo lungo...". Poi ha aggiunto: "Nessuno chiede il programma al centrodestra. A me fa piacere, vuol dire che non se lo aspettano".
"Il fatto di poter governare cinque anni è un elemento di civiltà a cui dobbiamo tornare". Prodi poi torna a criticare aspramente la modifica della legge elettorale fatta dalla Cdl e sostiene che "per far funzionare un paese un governo deve durare cinque anni ed è un delitto essere tornati indietro con la nuova legge elettorale”. "Berlusconi - prosegue - ha governato cinque anni e cambiare legge all'ultimo momento è stato uno dei più grandi insulti al Paese. E' stata tagliata su misura per rovinare l'alleanza che avevo costruito. Non si possono inserire elementi di frammentazione in un paese moderno che deve prendere decisioni rapide".
Rispondendo a un rappresentante della comunità italiana di Madrid che gli chiede se si fida di più di Fausto Bertinotti o di Clemente Mastella dice: ''Sono legati entrambi da un giuramento. Inoltre vorrei ricordare che l'altra volta Bertinotti non faceva parte della coalizione".
Parlando del governo ha detto: "Berlusconi ha governato molto male. Con una maggioranza straordinaria ha fatto quello che voleva: e non era l'interesse dell'Italia". Ma arriva subito la risposta del sottosegretario Paolo Bonaiuti, portavoce del presidente del Consiglio, molto stizzito dall’ affermazione di Prodi, che dice: "Prodi critica Berlusconi, ma lui è stato due anni a Palazzo Chigi e nessuno se ne è accorto, neanche a sinistra. Fosse stato così bravo, non lo avrebbero cambiato". Pronta la risposta di Silvio Sircana, portavoce di Romano Prodi: "Paolo Bonaiuti dimostra di essere spesso distratto".
Poi Prodi ribadisce dinanzi agli italiani di Madrid che per poter uscire dalla crisi la ricetta dell'Unione prevede crescita economica e contemporaneamente redistribuzione del reddito. "L'Italia – spiega il leader dell’Unione - da un punto di vista economico, è ferma da cinque anni e c'é stata una forte divaricazione nella distribuzione del reddito, quindi abbiamo bisogno di una ripresa economica e di politiche sociali che riducano questa forbice".
Prodi ha enumerato le cifre che parlano di un debito pubblico al 110% del prodotto interno lordo e di un deficit di bilancio tra il 3,5 e il 4% precisando: "Questo in teoria, in pratica sono costretto a chiedere un'analisi seria dei conti". Il Professore ribadisce il proprio no a una politica dei due tempi, torna ad assicurare l'immediata riduzione, in caso di vittoria del centrosinistra, di 5 punti sulle tasse sul lavoro e a promettere un'azione immediata di spinta per la ricerca, per l'innovazione e per la scuola.
Saranno poi necessari - ricorda - incentivi all'aggregazione e alla fusione delle imprese perché "le nostre imprese piccole e medie non sono più adatte alle logiche di concorrenza dell'economia mondiale".
Poi Prodi assocura tutti che un altro punto importante del suo governo, in caso di vittoria, sarà la lotta all'evasione fiscale: "Non so se il 40% dell'economia italiana è sommersa, ma mettiamo sia solo il 30%. Se uno riesce a combattere l'evasione solo per un terzo di questo dato abbiamo fatto passi da gigante".
Prodi ha anche parlato delle classi sociali più deboli promettendo una politica familiare che si occupi di queste fasce più svantaggiate.
(Beppe Nisa/Italia Estera) -