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01 feb 2006"Milano insabbia l'inchiesta Unipol" - Berlusconi a Porta a porta attacca i giudici milanesi

ROMA 31 gen.(Italia Estera) - Berlusconi evita di scontrarsi ancora con il Colle, ma, ospite di Porta a porta, se la prende con il centrosinistra, torna sul caso Unipol e attacca i magistrati milanesi che "hanno insabbiato tutto".
"A chi dà fastidio vedere Berlusconi può usare il telecomando", sfida, rivendicando incrementi di ascolto in tutte le trasmissioni alle quali ha partecipato.
"Credo che questo abbia terrorizzato la sinistra che quindi", sostiene il premier, "si è inventata lo scandalo delle mie apparizioni per nascondere quello di Unipol".
Subito dopo, un affondo contro i giudici che "su Unipol non mandano avanti niente, perchè hanno insabbiato tutto".
"Perchè", si è chiesto Berlusconi, "c'è una differenza così grande" nella conduzione delle inchieste su Unipol e quelle sulla Banca popolare italiana. Il presidente dell'Unipol Giovanni Fiorani non è mai stato arrestato, ma "da vero garantista vorrei che Giampiero Fiorani fosse fuori", e mi chiedo come mai "sia ancora dentro".
Il premier è tornato anche sulla deposizione ai magistrati romani: "Sono stato temerario e coraggioso a schierarmi contro un certo potere della sinistra... per quanto riguarda la vicenda Unipol ho solo detto che ci sono stati degli incontri, non ho mai parlato di pressioni da parte di qualcuno. E i quattro personaggi ai quali mi riferivo hanno alla fine ammesso di aver incontrato Bernheim".
Berlusconi ha assicurato che non è mai esistito uno scontro con Ciampi sulla par condicio. Anche il presidente della Camera Casini aveva voluto sgombrare il campo da "equivoci" con il Quirinale e garantire che la stima e l'affetto per il capo dello Stato è condiviso da tutta la Cdl.
Nessun leader del centrodestra vuole mettersi in campagna elettorale contro Ciampi, il più amato dagli elettori di entrambi i Poli. Ma il presidente del Consiglio non ha nascosto il rammarico per non essere riuscito a modificare la par condicio in questa legislatura.
"Si poteva tranquillamente mettere un limite agli spot, avevo proposto di fare solo degli spot di coalizione. Per tutto il centrodestra un solo spot".
Che cosa l'ha frenato?
"Chiedetelo a Casini, mi esporrei a delle osservazioni che non sarebbero gradite", ha risposto Berlusconi.
Intanto, il presidente della commissione parlamentare di Vigilanza Paolo Gentiloni ha auspicato che si possa arrivare oggi all'approvazione del regolamento sulla par condicio. La discussione nella commissione va però avanti con lentezza e maggioranza e opposizione si sono scontrati ieri sulle modalità di partecipazione dei politici ai programmi di approfondimento in campagna elettorale oltre che sulla proposta della sinistra, poi bocciata, di rendere pubblici i monitoraggi della presenza dei politici nei programma Rai. La par condicio è oggi anche all'ordine del giorno dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. (Italia Estera)




 
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