MILANO, 30 GEN -(Italia Estera) - L'ex prefetto Bruno Ferrante è il candidato sindaco del centrosinistra a Milano e sfiderà il ministro Letizia Moratti alle prossime elezioni amministrative. Alle primarie, Ferrante ha infatti ottenuto oltre il 67% dei voti contro il 23% circa del premio Nobel Dario Fo, il 5.8% di Milly Moratti e il 3.3% di Davide Corritore.
Un successo quello di Ferrante che è stato sostenuto da Ds, Margherita, Sdi e parte dei Verdi, ma anche delle elezioni primarie alle quali il centrosinistra milanese ha dimostrato di credere.
A ottobre per incoronare Romano Prodi alle urne andarono in centomila. Per queste primarie nell'Unione c'era qualche timore anche per le condizioni avverse del tempo. Invece, è un dato da non sottovalutare, nonostante che nessuno dei quattro candidati appartenga ad un partito, il popolo del centrosinistra si è mobilitato ed è andato a votare, dimostrando di gradire molto la formula delle primarie. Non è stato raggiunto il traguardo dei centomila ma alle 22, alla chiusura dei seggi, sono stati superati gli 80 mila votanti dopo due giorni di neve e disagi.
Ferrante, prima di recarsi al centro raccolta dati a festeggiare, ha atteso i primi dati nel suo quartier generale con i suoi più stretti collaboratori, con la moglie e i due figli Mauro e Mara. Ai primi dati dei seggi è stata subito chiara la vittoria dell'ex prefetto e tra i suoi sostenitori sono partiti gli applausi e i cori 'Bruno sindaco'.
Ferrante ha subito detto di essere "felice e orgoglioso" e ha voluto ringraziare per la partecipazione così alta, segno che le primarie di Milano sono state anche una reazione "allo scontento della gente per il governo". Dunque c'é bisogno di un segno di discontinuità, e "la discontinuità non è Letizia Moratti, non è il centrodestra, ma Bruno Ferrante e il centrosinistra".
Davide Corritore, che è arrivato ultimo, è però molto contento del risultato ed è stato il primo ad arrivare al centro raccolta dati: "abbiamo riempito lo stadio di San Siro - ha detto -. Ottantamila persone che vanno a votare sono veramente tante. Abbiamo consentito alla gente di scegliere il candidato a differenza del centrodestra. La Moratti è stata scelta da Berlusconi un giorno a Catania, senza che a Milano se ne sapesse nulla. Sono arrivato ultimo ma poco importa. Ora mi metto a disposizione di Ferrante".
Alla notizia della vittoria alle primarie di Bruno Ferrante, l'ex prefetto ha subito ricevuto la chiamata di congratulazioni di Romano Prodi, e anche quella di Piero Fassino e Francesco Rutelli. Ma non sono state queste le uniche chiamate di congratulazioni. Il telefonino dell'ex prefetto ha continuato a squillare da quando sono arrivati i primi dati che non hanno lasciato dubbi sulla vittoria.
L’ex prefetto ha voluto ringraziare i volontari, i partiti, soprattutto gli elettori, ma anche Dario Fo, che nella corsa alle primarie è stato il suo avversario più agguerrito. "Ringrazio Fo per il confronto - ha detto - perché, anche con una punta di asprezza, ha reso le primarie più autentiche come uomo di teatro, di cultura. Io comunque ho mantenuto il mio stile di uomo equilibrato che non ama la rissa". "Certamente - ha aggiunto - ascolterò i suoi consigli e spero di coinvolgerlo. Chi pensa a un centrosinistra diviso, resterà deluso”.
E proprio pensando alla gente, Ferrante ha deciso di fare una lista civica, "una scelta voluta dall'inizio per parlare con quella parte vasta di società, il mondo cattolico, liberale, riformista che non rientra pienamente nel centrosinistra".