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26 gen 2006Ciampi:"La memoria é il filo conduttore che lega le generazioni

ROMA, 26 GENN. (Italia Estera) - Carlo Azeglio Ciampi ha celebrato al Quirinale la Giornata della Memoria insieme al sindaco di Roma Walter Veltroni e agli studenti romani che hanno visitato il campo di sterminio di Auschwitz accompagnati dagli ex deportati sopravvissuti. A loro, il capo dello Stato ha rivolto un ringraziamento particolare, per questo lavoro "prezioso" di formazione, fra i giovani, di nuovi testimoni attivi, in grado di trasmettere alle generazioni che verranno il ricordo di quell'orrore affinché non si ripeta.
"La memoria - ha affermato il Presidente della Repubblica - è il filo conduttore che lega le generazioni, tracciando un percorso nella coscienza collettiva, che insegni il ripudio dell'indifferenza e di ogni forma di estremismo, per costruire una società basata sul rispetto della dignità umana".
"Così -
ha iniziato il suo intervento il Presidente Ciampi
- introduce Primo Levi uno dei suoi capolavori 'La tregua': 'Sognavamo nelle notti feroci / sogni densi e violenti / sognati con anima e corpo: Tornare; mangiare; raccontare…'. I sopravvissuti hanno consegnato a voi l'urgenza del racconto e soprattutto una tenace, insopprimibile fiducia nell'umanità, che, sono certo, li ha sostenuti e li sostiene nel ripercorrere con voi la via della memoria".
"I princîpi della nostra Costituzione -
ha sottolineato il Presidente della Repubblica
-  non sono documenti del passato. Sono le fondamenta morali del patto per la nascita di un sistema di convivenza in cui tutti possano riconoscersi ed identificarsi. Questo patto di rinnovata unità della Nazione, ha innalzato solide mura, cementate dalle sofferenze e dalle aspirazioni del popolo italiano".
"La mia generazione -
ha concluso il Capo dello Stato - ha vissuto la vergogna delle leggi razziali, la violenta aberrazione del nazi-fascismo, le distruzioni e la tragedia della guerra. Ma è una generazione che ha saputo trovare in se stessa la forza di opporsi, di resistere, di combattere per la libertà. Abbiamo conquistato la straordinaria gioia del riscatto e della liberazione della Patria".
L’orrore dei campi di concentramento è stato rievocato con parole toccanti da Tatiana Lucci, una signora ebrea che finì, da Fiume, al campo di concentramento triestino di San Saba e poi a Birkenau, da dove i suoi genitori non fecero ritorno. Deportata da bambina con la sorella, scampò agli esperimenti di Mengele, il "dottor morte": sorte diversa toccò al suo cuginetto Sergio, che morì. Lei aveva sei anni, e racconta ancora quell'orrore vissuto con i suoi occhi di bambina col  tono mite di una vecchia signora che parla di ferite che il tempo attenua ma non cancella mai. Tutti si sono levati in piedi, ad applaudire, con commozione. Poi l’abbraccio della Signora Franca e del Presidente.
Nel Salone dei Corazzieri del Quirinale hanno portato la loro testimonianza della lezione scaturita dalla visita ad Auschwitz due liceali, Simone Santucci e Chiara Di Gaetano (nella foto). Una testimonianza viva, emozionante che Ciampi ha voluto aggiungere alla sua, alla sua generazione.
il sindaco di Roma Walter Veltroni, durante il suo discorso ha spiegato il senso del "Progetto della memoria" portato avanti da cinque anni dal Comune di Roma nelle scuole della capitale per non far dimenticare ai giovani la tragedia della Shoah. “Vogliamo che i giovani conoscano, ricordino e tramandino. Perché siano immuni dall'intolleranza e dall'indifferenza, dal rischio di dire 'non mi riguarda'".
All'incontro, che si è svolto alla vigilia della Giornata della Memoria, hanno partecipato, tra gli altri, il presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche Amos Luzzatto, il rabbino capo di Roma Riccardo di Segni, il presidente della Comunità ebraica di Roma Leone Paserman e una delegazione di ex deportati, tra cui Piero Terracina, Ida Marcheria, Shlomo Venezia, Sami Modiano, Sabbatino Finzi, Alberto Mieli, Romeo Salmoni, Peppe di Porto.
Il"progetto della Memoria", portato avanti con la comunità ebraica di Roma e le associazioni degli ex deportati e dei partigiani coinvolge oggi 51 istituti superiori e 32 scuole medie di Roma e, ha spiegato Veltroni, ha il valore di "formare nuovi testimoni, favorire un vero e proprio passaggio delle consegne da una generazione all'altra". Un percorso formativo che ripercorre la vicenda della Shoah, a partire dagli aspetti più legati a Roma: il rastrellamento del ghetto, la deportazione degli ebrei romani, via Tasso, le Fosse Ardeatine fino alla Liberazione e alla costruzione della Repubblica fondata sui valori della Costituzione. "A Roma - ha proseguito Veltroni - continueremo lungo questa strada. La nostra città avrà, lo abbiamo presentato ieri insieme all'Università di Roma Tre, un master internazionale di didattica della Shoah. E il museo della Shoah che nascerà a Villa Torlonia e che presenteremo proprio domani in occasione della Giornata della Memoria". (Italia Estera) -
DALL'ARCHIVIO DI Italia Estera:
 
 



 
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