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22 gen 2006Il Papa all'Angelus parla della sua Enciclica:

Sarà pubblicata mercoledì prossimo 25 gennaio, festa della Conversione di San Paolo. Il Pontefice ha impartito una speciale benedizione ai membri della Guardia Svizzera in occasione dei 500 anni di servizio
CITTA' DEL VATICANO - (Italia Estera) - Citando all'Angelus il tema della sua prima Enciclica, papa Benedetto XVI lo ha collegato alla Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, attualmente in corso a Roma."Dio è amore, e solo convertendoci a Lui ed accettando la sua Parola ci troveremo tutti uniti nell'unico Corpo mistico di Cristo".
"L'espressione, 'Dio e' amore’, che in latino suona 'Deus caritas est' - ha detto il Papa davanti alle migliaia di fedeli riuniti in Piazza San Pietro -, è il titolo della mia prima Enciclica, che sarà pubblicata mercoledì prossimo 25 gennaio, festa della Conversione di San Paolo. "Sono lieto - ha aggiunto - che ciò coincida con la conclusione della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani: quel giorno mi recherò nella Basilica di San Paolo per presiedere i Vespri, ai quali prenderanno parte anche i Rappresentanti delle altre Chiese e Comunità ecclesiali".
 
Intanto si apprende che con decreto firmato lo scorso 31 maggio dal Segretario di Stato vaticano, cardinale Angelo Sodano qualunque testo che ha per autore il Papa o un qualsiasi dicastero della Santa Sede d'ora in poi e' protetto dal copyright. Nessuna casa editrice potra' piu' pubblicare il testo di un'enciclica e di un discorso papale senza previo contratto a pagamento con la Libreria Editrice Vaticana (Lev).
 
All’Angelus papa Ratzinger ha impartito una speciale benedizione ai membri della Guardia Svizzera Pontificia presenti in Piazza San Pietro con una settantina di componenti del Corpo schierati con le divise storiche  dell’alta uniforme con gli elmi e le alabarde. "Cinquecento anni or sono - ha ricordato Benedetto XVI - il 22 gennaio 1506, il Papa Giulio II accoglieva e benediceva il primo contingente di Guardie Svizzere, venute a Roma per assicurare la difesa della sua persona e del Palazzo Apostolico. Nasceva così la Guardia Svizzera Pontificia, che vediamo in tutta la sua bellezza qui in Piazza San Pietro". "Grazie per il vostro servizio di 500 anni", ha aggiunto il Papa. "Nel ricordare quello storico evento - ha proseguito - sono lieto di salutare quanti oggi compongono questo benemerito Corpo, al quale, in segno di apprezzamento e di riconoscenza, imparto di cuore una speciale Benedizione Apostolica".
 
Oggi iniziano ufficialmente le celebrazioni del quinto Centenario della presenza in Vaticano della Guardia Svizzera. Un giorno come oggi, il 22 gennaio del 1506, i primi 150 Svizzeri entravano attraverso Piazza del Popolo nella Città eterna ed innalzavano la loro gloriosa bandiera, sotto la guida del Capitano Kaspar von Silenen del Cantone di Uri. Lo ha ricordato il cardinale Sodano nel corso della solenne cerimonia svoltasi nella Cappella Sistina presente i membri della Guardia Svizzera, guidati dal comandante, colonnello Elmar Maeder, con le loro divise storiche, accompagnati dalle famiglie. "Oggi noi - ha sottolineato Sodano -, commemorando il quinto Centenario della Guardia Svizzera, vogliamo rendere grazie a Dio per i doni che concesse al Papa Giulio II, il quale, fra tante altre benemerenze, volle chiamare a Roma i primi soldati svizzeri, perché fossero 'defensores Ecclesiae libertatis', come furono definiti dallo stesso Pontefice".
 Il cardinale ha infine ricordato che, "in quest'anno 2006, cade pure il quinto Centenario dell'inizio dei lavori di costruzione dell'attuale Basilica di S. Pietro, che, proprio nel 1506, Giulio II volle affidare al genio del Bramante, perché il nuovo e grandioso tempio cantasse in eterno la gloria di Dio, sul luogo del martirio del Principe degli Apostoli".



 
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