BRUXELLES,22 DIC. - (Italia Estera) - L’UNAIE sull’oscuramento dei programmi RAI in Belgio scrive al Ministro delle Comunicazioni, al Presidente della Commissione Parlamentare sulle radiodiffusioni, al Presidente della RAI ed al Ministro degli Italiani nel Mondo.
L’UNAIE (Unione Nazionale Associazioni Immigrati Emigrati), recentemente a Bruxelles per l’inaugurazione della mostra fotografica “Tra Passato e Presente” della Regione Siciliana, ha raccolto una corale e forte protesta da parte di numerosi connazionali ivi residenti, per l’endemico e mai dismesso “vizietto” della RAI, di criptare le trasmissioni sportive della nazionale di calcio, della formula 1, di film e di altri importanti eventi italiani impedendone la visione. Proprio quelli di maggiore ascolto. Oscuramento in crescente, preoccupante aumento.
L’informazione è lo strumento necessario ed irrinunciabile per consentire alle nostre comunità ed alle nuove generazioni in particolare, di mantenere i contatti con i paese d’origine, è il mezzo più idoneo per la promozione e la diffusione della lingua e cultura italiana ed è cercato dagli stranieri amanti delle cose e della cultura italiana o che intendono visitare il nostro Paese per turismo o per studio.
La RAI gestisce un servizio pubblico che va garantito a tutti gli italiani nel territorio nazionale ed in quello dell’UE. In ogni caso. Non si dica che oggi difettino le tecnologie per trasmettere programmi tv italiani per intero.
Non è possibile condannare chi vive fuori dall’Italia a seguire esclusivamente il telegiornale, Porta a Porta ed i pacchi di Pupo (Affari tuoi).
In un momento in cui si discute molto sul rischio che la lingua italiana venga retrocessa in serie B nell’UE, è veramente assurdo ed irresponsabile, oscurare le trasmissioni più seguite e più importanti che sono poi quelle che esaltano l’orgoglio dell’appartenenza.
L’oscuramento di questi programmi è di una gravità senza limiti per i danni all’immagine del Paese Italia e per l’esasperazione che infligge alle nostre comunità.
L’UNAIE, pertanto, chiede un intervento forte per ovviare un inconveniente che, più ancora delle trasmissioni televisive in Belgio, oscura il prestigio del nostro Paese.
Criptare un programma televisivo significa ledere l’utente nel suo diritto all’informazione. La RAI è preposta a garantire questo servizio. Un diritto che non può non essere tutelato nelle sedi di competenza.
Si prega, pertanto, di voler dare riscontro alla presente perché è assolutamente urgente assicurare le nostre comunità in Belgio. Il loro diritto è lo stesso degli altri italiani che risiedono nel territorio nazionale.