Il Club Media France ha organizzato nei giorni scorsi a Lione un incontro tra corrispondenti sul tema dell’informazione bilaterale italo- francese. Presenti La Federazione della Stampa e l’Ordine dei Giornalisti. Michael Peters presenta Euro News. Rompe le uova nel paniere del political correct il direttore del Corriere d’Italia, Mauro Montanari
LIONE, 13 DIC.- (Italia Estera) - A Lione si sono incontrati i corrispondenti italiani in Francia, quelli francesi in Italia e la regione Rodano Alpi; il convegno è stato organizzato dall'associazione dei giornalisti ita-liani in Francia, ClubMedia France, e del suo presidente, Paolo Valenti; una figura ormai chiave nei rapporti bila-terali nel campo dell'informazione. Presenti anche il presidente dell'Or-dine Nazionale dei Giornalisti, Lorenzo del Boca e della Federazione Nazionale della Stampa, Franco Siddi, a suggello di una alleanza con le associazioni dei giornalisti italiani in Europa e nel mondo, cominciata già nel 2000, quando nacque in Germania il MediaClub.
Valenti ha voluto guidare l'incontro, programmando dall'inizio interventi che toccassero i temi dei rapporti economici interregionali, in particolare della regione francese del Rodano Alpi e, per parte italiana, del Piemonte- Lombardia. Così i responsabili regionali hanno potuto spiegare lo sviluppo della traccia di comunicazioni miste che dovrebbe attraversare la zona alpina ad aumentare considerevolmente i volumi del traffico merci e passeggeri.
È ntervenuto al convegno anche l'ambasciatore in Francia, Ludovico Ortona, il quale, parlando in francese (ma perché un ambasciatore italiano parla in francese di fronte ad un pubblico misto, e in presenza di un ottimo servizio di traduzione? Forse doveva dare un esame…) ha ricordato l'importanza dei rapporti bilaterali italo francesi. Hanno poi parlato, sempre in francese, (ma stavolta si capisce il perché) i responsabili della Regione Rodano Alpi, portando a loro volta il saluto della popolazione.
È stata quindi la volta della consegna di premi giornalisti agli inviati a Parigi dei giornali "La Repubblica" e "Il Corriere della Sera", così come dell'inviato a Roma di "Le Monde", a suggello delle intenzioni di migliorare i rapporti bilaterali anche nel campo dell'informazione, in particolare superando i pregiudizi culturali che ancora turbano le rispettive immagini mediatiche di Francia e Italia.
Si è infine venuti a parlare dei problemi specifici dell'informazione, in particolare nel campo radiotelevisivo. Ha riferito con grande competenza il giovane e intelligente presidente di Euro News, Michael Peters, presentando la sua attività in un campo, quello dell'informazione televisiva europea, nel quale molto si è fatto, anche nel senso di integrare redazioni con lingue e culture molto diverse tra loro. Rimangono le difficoltà nel proporre trasmissioni ad un pubblico sovrannazionale, con abitudini mediatiche diverse, legate in particolare alle lingue e alle culture nazionali. Tuttavia -ha sottolineato Peters- Euro News si profila sempre più come una grande realtà mediale europea.
Hanno parlato molto simpaticamente della loro esperienza anche Massimo Nava e Marcelle Padovani, corrispondenti italiani a Parigi, e Eric Joszefs e Jean Bozzonet, corrispondenti francesi a Roma, con piacevoli storielle tratte dalla loro vita professionale.
Ha rotto invece le uova nel paniere del political correct Mauro Montanari, in veste di direttore del Corriere d'Italia. "Nell’Europa centrale -ha detto Montanari- abbiamo un milione di persone, di italiani, che rappresentano un caso eclatante di integrazione mancata; questo non ha mai dato luogo ad un rigo sui media italiani, così come sui tedeschi o sugli svizzeri. Facciamo l’esempio -ha detto il relatore- di qualche mese fa, quando ottomila persone sono state licenziate di colpo dalle officine Opel di Rüsselsheim. Millecinquecento di queste sono italiani. Non sono stati degni di una citazione, di un rigo, neanche di uno sberleffo. I giornali tedeschi hanno riportato la notizia, certo, ma tacendo il fatto che degli ottomila, oltre settemila erano stranieri di origine e che quindi dietro la delocalizzazionedelle aziende c’è spesso una questione delle minoranze. Eppure questi italiani in Europa- ha continuato il relatore- nonostante i problemi, nonostante le quote di disoccupazione doppie rispetto alla popolazione autoctona, hanno realizzato, solo in Germania, 38.000 piccole aziende che hanno cambiato la cultura industriale, nel campo della piccola azienda, del terzo Paese dell'Ocse. Anche questo non ha mai fatto notizia. Montanari ha poi rilevato l'assenza a Lione di Rai International, il presidente della quale, Magliaro, si è impegnato anche recentemente in sede CGIE, per l'allargamento del palinsesto all'Europa. Un incontro tra Magliaro e le presidenze delle associazioni dei giornalisti in Francia, in Germania e in Inghilterra, proprio per utilizzare nei palinsesti di Rai International le competenze professionali cresciute in loco nel lavoro con i grandi media europei, è previsto nelle prossime settimane. (Alfeo Quaranta/Italia Estera) -