03 dic 2005 | ACROSS 45° - LE VIE D’ACQUA PER LO SVILUPPO DELLE REGIONI ADRIATICHE E BALCANICHE |
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VENEZIA, 3 dic.- (Italia Estera) - “Quando si comincia?”. La domanda posta dall’assessore alle politiche della mobilità del Veneto Renato Chisso nel corso del convegno sul tema “Across 45°” aveva più i toni di un invito che quelli della provocazione. E’ stata insomma una sorta di sollecitazione a cominciare ad operare, a partire con le realizzazioni, per far in modo che, concluse le analisi e individuati i progetti possibili, la logistica, l’Adriatico e le vie navigabili italiane e balcaniche possano diventare concretamente uno strumento di sviluppo due importanti aree europee, in alternativa alle tradizionali modalità di traffico, in particolare quelle autostradali.
L’incontro , introdotto dall’assessore regionale all’economia Fabio Gava e svoltosi al centro Vega di Marghera, rappresentava il momento di chiusura di “Across 45°”, progetto inserito nel contesto dell’iniziativa comunitaria Interreg IIIa – transfrontaliero Adriatico che prende il nome dal 45° parallelo, visto come elemento che lega le potenzialità di sviluppo futuro del Nord Est, della Croazia, di Serbia –Montenegro e Bosnia, passando attraverso la Pianura padana. In tale contesto, il progetto ha analizzato e sviluppato progettualmente le possibilità di sviluppo della logistica e dei trasporti che derivano ai paesi coinvolti dall’affacciarsi sull’alto Adriatico e dalla presenza di reti di trasporto fluviali che, nella penisola Balcanica, arrivano fino al Mar Nero. Queste vie d’acqua, insomma, vanno considerate come “autostrade” alternative che possono consentire riduzione dei costi, miglioramento del servizio, maggiore flessibilità, miglioramento dell’operatività dell’azienda cliente del servizio alternativo. Ma soprattutto – ha fatto presente Gava – accelerano il processo di stabilizzazione e sviluppo dell’intero Sud – Est Europa. Non a caso as Across 45° si affianca anche ad un’iniziativa analoga sulla quale sta lavorando Unioncamere del Veneto per il collegamento Belgrado – Bar, inserito nel contesto del Corridoio V.
I partners del progetto Across 45°, il cui capofila è l’interporto di Rovigo, sono l’ Ente Autonomo Magazzini Generali di Padova, l’Interporto di Venezia, lo SDAG di Gorizia, il Porto di Pola, il Porto Fluviale di Vukovar, il Porto Fluviale di Belgrado, il Porto di Ploce, i Distretti bosniaci di Brcko e di Smederevo. Nel quadro dell’iniziativa è stata anche elaborata una nuova imbarcazione da trasporto di tipo fluvio marittimo, capace di evitare le rotture di carico e di navigare al meglio sia in mare che in acque interne. L’intera zona interessata potrebbe proporsi, attraverso l’Adriatico, come sbocco diretto ai grandi mercati mondiali dell’Oriente e dell’India, con un sistema intermodale forte capace di offrire una grande alternativa ai porti del Nord Europa.
Tra i progetti a regia regionale, Across 45° rappresenta il fiore all’occhiello dell’Interreg Adriatico – ha ricordato Gava – ed è quello con il maggiore livello di spesa; fino al 26 gennaio sarà possibile presentare iniziative per concorrere a finanziamenti utilizzando parte delle somme residue. Dal canto suo Chisso ha sottolineato come il Veneto stia recuperando il gap infrastrutturale del quale soffre da anni. “Ma dobbiamo guardare più in là, pensare al futuro sviluppando queste nuove possibilità e modalità infrastrutturali: l’Adriatico e le vie d’acqua interne del Sud Europa vanno viste anche come elemento che accomuna le esigenze e come “mezzo di trasporto” da utilizzare sempre di più.
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