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01 gen 2006il primo Angelus dell'anno in piazza San Pietro

Il Pontefice: In questo giorno chiediamo la vera pace   in benedizione per tutti i giorni del nuovo anno e per tutti i popoli"  
CITTA’ DEL VATICANO, 1 gen. - (Italia Estera) - Con una invocazione alla "vera pace che in questo giorno chiediamo in benedizione per tutti i giorni del nuovo anno e per tutti i popoli", Benedetto XVI ha aperto in San Pietro la messa per la solennità di Maria Santissima Madre di Dio. La preghiera del papa si riferisce alla giornata mondiale per la pace, che la Chiesa cattolica celebra oggi  per la 38esima volta.
 Le tre  preghiere dei fedeli lette in San Pietro sono state una in russo dedicata alle chiese d'Oriente e Occidente, una in cinese per i responsabili delle nazioni e per chi è impegnato a ripristinare condizioni di pace, una in arabo sulle "popolazioni martoriate della Palestina".Nell'omelia della messa in San Pietro il papa ha invocato la "benedizione del Signore sul nuovo anno che muove i primi passi, perché sia per tutti noi un anno di prosperità e di pace". Nonostante alcuni segnali di speranza, il mondo è ancora lontano dalla "verità della pace", minacciata dalla "menzogna", dal terrorismo figlio di nichilismo e fondamentalismo, dalle discriminazioni, dalla violenza, dalle troppe armi, specie quelle nucleari, in circolazione. Per questo il Papa conferma la "ferma volontà" della Chiesa Cattolica di lavorare per la pace e chiede per questo la collaborazione di tutti i cristiani, delle altre religioni e degli "uomini di buona volontà".
Il primo messaggio di Benedetto XVI per l'odierna giornata mondiale della pace (il testo è stato reso noto il 13 dicembre) ha affrontato un tema caro a Joseph Ratzinger, declinato più volte in questi mesi e che il papa-teologo tiene a portare su un piano concettuale prima di quello concreto. Senza per altro risparmiarsi riferimenti ad una attualità che angoscia il pontefice, che invita a non lasciarsi trascinare da un "ingenuo ottimismo", indotto dai pur "promettenti segnali nel cammino della costruzione della pace" in alcune aree del mondo, Palestina in particolare. Il messaggio, intitolato "Nella verità, la pacé", affronta anche il ruolo dell'Onu, delle missioni militari di pace, del disarmo e del diritto internazionale.
Per il primo Angelus dell'anno, piazza San Pietro era particolarmente gremita, con migliaia di persone che hanno affollato anche via della Conciliazione, nonostante la forte pioggia. Il Papa, ricordando il tema del suo messaggio per la giornata mondiale della pace ha detto: "Quando l'uomo si lascia illuminare dallo splendore della verità, diventa interiormente coraggioso artefice di pace". "Dal tempo liturgico che stiamo vivendo viene a noi una grande lezione: per accogliere il dono della pace, dobbiamo aprirci alla verità che si è rivelata nella persona di Gesù, il quale ci ha insegnato il 'contenuto' e insieme il 'metodo' della pace, cioé l'amore. Dio, infatti, che è l'Amore perfetto e sussistente, si è rivelato in Gesù sposando la nostra condizione umana. In questo modo - ha concluso Benedetto XVI - ci ha anche indicato la via della pace: il dialogo, il perdono, la solidarietà. Ecco l'unica strada che conduce alla vera pace".
Benedetto XVI ha espresso poi "viva riconoscenza" al presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, "per gli auguri che ha voluto indirizzarmi durante il suo consueto messaggio di fine anno".  "Li ricambio cordialmente - ha detto il Papa - assicurando per lui e per il popolo italiano il ricordo nella preghiera". "Rivolgo poi uno speciale pensiero - ha detto il Papa - a quanti, nelle diocesi del mondo intero, hanno dato vita a momenti di preghiera e di impegno per la pace. Lo scambio di saluti del papa con il presidente della Repubblica italiana è ormai nella tradizione del capodanno, una tradizione sempre rispettata da Giovanni Paolo II, anche con lo scambio di telefonate con il Quirinale.



 
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