Imprenditori ed amministratori della regione moscovita in visita in Toscana. Vino, moda, cuoio e legno i prodotti più ricercati. Ma anche turismo e cooperazione universitaria.Martini: "E' un grande opportunità per la nostra economia e le nostre piccole e medie imprese"
FIRENZE,8 DIC. - (Italia Estera) - Dal matrimonio tra la Toscana e la Regione di Mosca - una ciambella attorno alla grande capitale con poco meno di 7 milioni di abitanti e 79 comuni, il doppio della popolazione toscana e meno di un terzo dei suoi municipi, ma anche tanti soldi da investire - molti potrebbero trarre giovamento. E lo si è iniziato a capire ieri, al termine dell'incontro che nel tardo pomeriggio il presidente della Toscana Claudio Martini ha avuto con il ministro dell'economia della Regione di Mosca Krimov. La piccola delegazione russa, sette persone in tutto, è già da tre giorni in Toscana: un'esplorazione sul campo in vista di un futuro protocollo d'intesa. I russi cercano una sponda per ammodernare i loro distretti e vogliono capire come funzionano i nostri. Cercano collaborazioni per sviluppare le piccole e medie imprese che anche da loro stanno crescendo: 38 mila nella sola Regione di Mosca. "La Toscana - sottolinea Martini - potrebbe approfittarne per trovare in una regione a ridosso di un'immensa metropoli nuovi sbocchi alle proprie produzioni di qualità e nuovi committenti per le sue piccole e medie imprese. Quello russo non è solo un mercato ricco e in espansione. E' un mercato che esprime una forte domanda di eccellenza, che è proprio l'offerta che è in grado di assicurare la nostra regione. Certo occorre che gli imprenditori approfittino velocemente dell'occasione". Nelle Marche e in Liguria già si stanno muovendo. "Anche per questo abbiamo scelto la via della concretezza - prosegue Martini - ovvero far partecipare ad ogni futura iniziativa, assieme, amministratori ed imprenditori, russi ed italiani. Ed è quello che già sta accadendo in questi tre giorni. Il fatto che ad appena un mese dal nostro primo incontro a Mosca siano già qui dimostra quanto grande sia il loro interesse. Ci eravamo incontrati appena alla fine di ottobre durante l'inaugurazione dell'ufficio toscano al centro di Mosca, una sede proprio a disposizione degli imprenditori toscani che lì vogliono investire od esportare, un ufficio per rappresentare la specifità delle nostre imprese. Non sempre la risposta è così veloce e tutto ciò ci rafforza nel comune convincimento che questa collaborazione è davvero importante. Adesso dobbiamo lavorare perché produca frutti". I russi sono molto interessati al vino. Lo hanno ripetuto più volte ieri. E in un mercato dove solo il 10 per cento della domanda interna è coperto dalla produzione locale, le opportunità di esportazione per i vini toscani, ovunque apprezzati, potrebbero essere davvero grandi. I russi sono anche interessati all'hi-tech applicato all'industria manifatturiera e a futuri rapporti di cooperazione con le nostre università e con i nostri centri servizi. Guardano con interesse alla moda, al cuoio e alla lavorazione del legno. Tra gli incontri di ieri ce ne è stato anche uno sul turismo, con tutte le Apt toscane. I russi hanno inoltre l'esigenza di migliorare la propria logistica. E non a caso una della visite di oggi, in mattinata, ha riguardato il porto di Livorno, per poi spostarsi nel distretto conciario di Santa Croce sull'Arno, quindi alla Pakerson di Cerreto Guidi, azienda calzaturiera, e ad Empoli, dove è stato presentato il Centro servizi per la promozione e l'animazione del settore della home e building automation, ovvero la domotica a cui lavorano sei imprese, l'Università, l'Isti ed il Cnr di Pisa. Lunedì invece la delegazione si era incontrata con l'assessore allo sviluppo economico Ambrogio Brenna e con l'assessore all'agricoltura Susanna Cenni.(Italia Estera) -