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30 nov 2005IL VENETO A VINITALY CHINA 2005 - SHANGHAI

VENEZIA, 30 NOV. (Italia Estera) - “L’azione della Regione per promuovere l’agroalimentare veneto di qualità nel mercato cinese non si esaurirà con la presenza a Shanghai, ma continuerà attraverso una serie di iniziative nel corso del 2006, che riguarderanno sia la valorizzazione e il supporto commerciale alle imprese venete, sia altre attività per favorire la conoscenza del “Veneto wine and food” in Cina: attraverso il circuito della ristorazione, la formazione degli operatori, contatti con i media locali”. Lo sottolinea il vicepresidente della Giunta regionale Luca Zaia, al termine “Vinitaly China”, rassegna internazionale dedicata al settore vinicolo promossa da VeronaFiere, nel cui contesto il Veneto si è proposto con una serie di seminari e incontri che hanno dato avvio ad un programma pluriennale denominato “L’agroalimentare veneto e il suo territorio in Cina”, coordinato in collaborazione con il Centro Estero delle Camere di Commercio del Veneto. Tale programma, a sua volta, si inserisce nell’ambito dell’Accordo tra Regione e Ministero per le attività produttive, finalizzato all’internazionalizzazione delle imprese del comparto agroalimentare veneto”.
“La manifestazione – fa presente Zaia – è stata anche un’ulteriore occasione per presentare l’offerta e il logo turistico del Veneto, nel contesto dell’azione che abbiamo già avviato prima in Germania e poi a Londra per dare un’immagine unificata e identitaria della regione e del suo turismo”. A Shanghai hanno partecipato 34 aziende vitivinicole venete, che rappresentavano un campione estremamente significativo della produzione enologica regionale (12 aziende di Verona, 8 di Treviso, altrettante di Vicenza, 4 di Venezia e 2 di Padova). Sono state organizzate numerose degustazioni guidate per far conoscere agli operatori ed ai giornalisti cinesi la conoscenza i vini del Veneto e per valorizzare l’immagine complessiva della regione nell’area di Shanghai la più importante dell’intera Cina dal punto di vista economico.
“Quello cinese è, in prospettiva, un mercato di grande interesse per il nostro vino – conclude Zaia – considerata la crescita economica di quel Paese e in particolare della fascia medio alta dei consumatori. Vogliamo e dobbiamo essere presenti in quel mercato: abbiamo qualità e tradizione, e siamo in grado di contrastare competitori internazionali come il Cile, oggi il principale importatore di vini in Cina, e la Francia”.
 
 
 
 



 
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