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29 gen 2002I Castelli della Bassa Parmense chiamano, in molti rispondono - Un invito a visi

- PARMA - La Rocca dei Rossi di San Secondo, la Rocca Sanvitale di Fontanellato e la Rocca dei Meli Lupi di Soragna. Tre castelli (tra quelli ottimamente gestiti dall’Associazione dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza) per tre cittadine della Bassa Parmense, uniti da un’operazione culturale di fascino, che si è tradotta in un invito agli studenti del terzo Millennio, viaggiatori della storia, della cultura e delle tradizioni, comprese quelle della tavola. Perché non “lanciare” un turismo scolastico di qualità, che, attraverso l’individuazione di percorsi mirati, si proponga di rivelare il volto autentico di questo territorio ricco di stimoli creativi, la food valley padana che sfida da sempre l’omologazione global?
Detto, fatto: ecco pianificate le strategie.Il percorso di Corti castellane si articola in una giornata e comprende la visita (con partenza alle ore 9.00 e colazione al sacco) a due castelli, un caseificio e una fattoria.
Che dire delle Rocche? A San Secondo, quella rinascimentale dei Rossi (XVI secolo) è superbamente affrescata con soggetti che si ispirano alle Gesta Rossiane, a Esopo e ad Apuleio.
La Rocca Sanvitale di Fontanellato, quella con la stanza di Diana e Atteone (del Parmigianino, 1524) e col fossato allagato, domina il centro del paese e offre almeno tre godibilissimi percorsi.
Nella sontuosa Rocca Meli Lupi, a Soragna, (1385) abita oggi il principe Diofebo VI, in compagnia, pare, dell’inquieto fantasma di “Donna Cenerina”, alias marchesa Cassandra Marinoni.
Il caseificio è il regno di Sua Maestà il Parmigiano Reggiano, simbolo dell’economia della Bassa e dell’operosità di questa gente straordinaria. La fattoria è il trait d’union con la cultura contadina, fedele ai canoni della produzione agricola e della zootecnica tradizionale.
Per il Viaggio alla conoscenza della Bassa Parmense e dei suoi castelli, i percorsi sono tutti da costruire, coinvolgendo insegnanti e alunni nelle scelte. A castelli, fattoria e caseificio si aggiungono la fattoria didattica, con le sue attività pratiche e il giardino botanico, lo stupendo Gavinell di Salsomaggiore, paradiso delle piante aromatiche e officinali.
Storia e religiosità sono ben rappresentate dall’Abbazia cistercense di San Bernardo a Fontevivo (1142), il Santuario della Beata Vergine del Rosario a Fontanellato e La Sinagoga ebraica di Soragna.
E i personaggi? Eccone due che più idolatrati non si può: Giuseppe Verdi e Giovannino Guareschi. Nell’anno del suo centenario, è d’obbligo incontrare Verdi ragazzo e la civiltà contadina dell’800 a Roncole Verdi nella casa natale, e Verdi adulto a Busseto, con la visita all’ottocentesco, omonimo Teatro.
Il Museo Guareschi è a Diolo, vicino a Soragna: gli “immortali” don Camillo e Peppone, tutto il “mondo piccolo” del geniale scrittore e le opere per ragazzi. Per rivivere il buon tempo andato.
L’itinerario, da concordare al momento della prenotazione con la scheda predisposta, può essere di mezza giornata (4 ore) o di una giornata (7 ore) e comprendere rispettivamente due (almeno un castello) o quattro (almeno 2 castelli) tra i “gioielli” segnalati.






 
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