BRUXELLES, 29 NOV. - (Italia Estera) - In preparazione del X Congresso nazionale del Movimento Cristiano Lavoratori (MCL), si è tenuto il a Bruxelles il 12 novembre 2005 il 2° Congresso del MCL Belgio. Il tema del Congresso era "Il lavoro, chiave essenziale". I lavori sono stati presenziati dal Vicepresidente generale Antonio Di Matteo il quale ha svolto un’ampia relazione sul tema "Il lavoro, chiave essenziale". E’ quindi seguita la relazione del presidente regionale del M.C.L. Belgio Epifanio Guarneri, il quale, dopo avere tracciato una sintesi dell’attività svolta dal 1° Congresso del M.C.L. Belgio del 30 gennaio 2002, ha presentato le linee d’impegno del Movimento per il prossimo mandato. Dopo un ampio dibattito il congresso ha approvato la seguente mozione:
1. Il Congresso individua nelle “Tesi congressuali del X Congresso nazionale” una valida base ideale e pratica per l’orientamento e lo sviluppo del Movimento nei prossimi quattro anni. In particolare il Congresso concorda nel ritenere la Dottrina Sociale della Chiesa il naturale fondamento dell’impegno politico e sociale del Movimento nella prospettiva della costruzione di una società a misura dell’uomo. In tal senso, partendo dalla definizione della democrazia come il sistema di governo che permette ai cittadini di partecipare alle scelte politiche e come frutto dell’accettazione dei valori che ispirano le procedure democratiche, quali la dignità di ogni persona umana, il rispetto dei diritti dell’uomo, l’assunzione del bene comune come fine e criterio regolativo della vita politica, il Congresso impegna l’Organizzazione a conquistare uno spazio in cui affermare la specifica soggettività politica e culturale del M.C.L. quale espressione del mondo del lavoro anche perché ormai sono sempre più evidenti l’affermazione di una nuova cultura della partecipazione e l’importanza della società civile nei processi in atto nella politica, nell’economia e nella costruzione europea.
2. Questo impegno va naturalmente assunto anche dal M.C.L. all’estero dove sono in teoria aperti spazi di partecipazione politica, quali il voto comunale ed europeo e il voto politico per l’Italia, spazi che da una parte vanno perfezionati dalle Autorità competenti al fine di assicurare la più larga partecipazione possibile e che, d’altra parte, implicano una pedagogia alla partecipazione e all’impegno politico che il M.C.L. Belgio deve impegnarsi a svolgere con convinzione e continuità.
3. Per il Congresso resta valida l’intuizione del 1° Congresso del M.C.L. Belgio del 30 gennaio 2002 secondo la quale le comunità italiane all'estero devono tendere a configurarsi in "comunità culturali" ossia in “gruppo di persone che vive in uno stesso territorio, che condivide valori e cultura comuni ed è animato da uno stesso sentimento collettivo per quanto riguarda il suo destino” e questo al fine di evitare l'assimilazione e la perdita d'identità e di fare si che l'acculturazione abbia una valenza comunitaria in quanto prodotta dal sentimento collettivo di essere parte di un tutto omogeneo e di avere un destino comune.
4. Per il Congresso resta pertanto valida la necessità di un progetto politico coerente per gli Italiani all’estero di cui gli elementi portanti restano la lingua e la cultura, la piena partecipazione politica e l'attenzione alle nuove generazioni. Il Congresso deve purtroppo constatare con rammarico che a livello nazionale il CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero) non è stato ancora capace di elaborare detto progetto politico e che a livello di territorio i Comites e l’associazionismo non hanno saputo svolgere il loro ruolo eminentemente politico ed operare in modo da indicare a tutta la comunità italiana del territorio di sua competenza un percorso che tendesse all'inserimento integrale nella società locale salvaguardando nel contempo identità e valori. Si deve tuttavia constatare che alcune regioni come il Veneto, la Toscana, il Trentino Alto Adige o l’Emilia Romagna operano in questo senso. Come sono pure encomiabili talune iniziative del Ministero degli Italiani nel Mondo.
5. Il Congresso infine impegna gli organi regionali a perseguire i seguenti obiettivi:
a) Continuare a svolgere un ruolo eminentemente politico impegnandosi nella crescita della società civile e nella formazione di una coscienza europea fra la comunità italiana;
b) Perseguire l’impegno organizzativo al fine di estendere la presenza del M.C.L. sul territorio e per ampliare l’attività del Patronato S.I.A.S. A tale riguardo il Congresso impegna il Movimento a prendere in considerazione anche i problemi che si pongono ai giovani, alle donne e agli anziani.
c) Realizzare un programma coerente di formazione di dirigenti;
d) Ampliare e perfezionare il bollettino “M.C.L. Belgio Flash” allo scopo di fare conoscere il pensiero del M.C.L. e di fare opinione sui problemi che si pongono alla società belga e alla comunità italiana del Belgio;
e) Perseguire una politica di attiva presenza nei vari organismi italiani e belgi d'interesse per l'organizzazione. A tale riguardo il M.C.L., forte dell’ampia affermazione conseguita nell’elezione del Comites di Bruxelles, deve impegnarsi a fare uscire dal letargo questo organismo denunciando tutte le volte che sia necessario l’insipienza e l’inerzia della maggioranza “ulivista” che con ogni evidenza, dopo appena un anno dalle elezioni, si è rivelata incapace di assicurare un funzionamento quantomeno decoroso del Comites e di organizzare la benché minima attività.