ROMA, 29 nov. (Italia Estera) - "Non si tratta di fare propaganda elettorale per questo o quello schieramento, ma di sollecitare una partecipazione ampia, informata, consapevole". E' questo uno dei primi obiettivi indicati stamani dal presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, nel corso del suo intervento al Consiglio generale degli italiani all'estero (CGIE), "a cui tutto il sistema Italia dovrebbe lavorare in vista delle prossime elezioni politiche del 2006". Ed è proprio su questo punto della collaborazione tra i diversi soggetti e istituzioni coinvolti che il presidente della Toscana si è soffermato. "Abbiamo davanti una grande occasione per far crescere l'abitudine a lavorare insieme. Le Regioni non fanno politica estera, ma è certo che la politica estera del nostro Paese sarà meno efficace se non coinvolge anche le Regioni. Stato, Regioni e Consiglio grnerale degli italiani all'estero hanno davanti alcuni impegni significativi: se li affronteremo insieme potremo fare un salto in avanti, di qualità". Sul piano istituzionale sono due le novità: la prima è frutto della riforma costituzionale del 2001 che ha conferito alle Regioni piena autonomia di proiezione all'estero; l'altra è l'introduzione del diritto di voto all'estero per corrispondenza e la creazione di una circoscrizione elettorale, divisa in 4 ripartizioni: Europa, America del Sud-Centrale e Nord, Africa-Asia e Oceania in cui verranno eletti 18 parlamentari (12 deputati e 6 senatori), con il seguente criterio: un deputato e un senatore in ciascuna ripartizione, i 10 rimanenti verranno distribuiti tra le 4 ripartizioni in proporzione al numero degli elettori. Un'innovazione che ha avuto un primo rodaggio col referendum del giugno scorso e che consentirà alle comunità italiane nel mondo di avere una rappresentanza diretta nel Parlamento nazionale. "E all'Italia - ha aggiunto il presidente Martini - consentirà di avere una maggiore e più qualificata proiezione e rappresentanza all'estero". Sulla novità del voto agli italiani che vivono all'estero, Martini ha detto: "Dobbiamo lavorare per favorire un'ampia partecipazione. Ma, ad oggi, non tutto è stato affrontato e risolto. A dircelo sono le nostre associazioni che vivono all'estero. E' ancora aperto, a pochi mesi dal voto, il problema dell'anagrafe degli elettori. C'è un forte divario tra gli iscritti nelle liste del Ministero degli interni e dei Comuni e l'anagrafe consolare del Ministero degli esteri. C'è quindi il rischio che molti aventi diritto non possano votare. Non è risolto il problema dell'informazione degli elettori rispetto alla scadenza di primavera per quanto riguarda le liste, i candidati e i programmi. Esiste poi il problema delle garanzie relative alla trasmissione dei certificati elettorali, che avviene attraverso la posta dei singoli Stati, e della conservazione, presso i consolati, delle schede votate e loro trasmissione in Italia per lo scrutinio (che avviene in contemporanea a quello delle schede votate in Italia)". La Toscana ha una fitta rete di organizzazioni: sono ben 64 le associazioni dei toscani all'estero, di cui 30 quelle dei giovani figli e nipoti dei migranti toscani, a loro viene destinata la metà della spesa riservata a questa attività. Economia, cultura e giovani: sono gli altri temi affrontati dal presidente della Regione, Martini. "Molti toscani hanno creato attività economiche di valore nei paesi dove vivono, contribuendo così allo sviluppo di quel Paese; ho conosciuto ricercatori toscani che lavorano nella Silicon Valley; importanti Università argentine e uruguayane che collaborano con quella di Siena per la diffusione della nostra cultura". Sul versante della cultura Martini ha poi aperto una sottile polemica con il viceministro dei Beni Culturali Antonio Martusciello intervenuto poco prima. "E' sicuramente significativo ed utile che l'Italia collabori al restauro della Grande Muraglia, ma questo non deve comportare penalizzazioni per i nostri Istituti di cultura all'estero che, nel corso degli ultimi anni, sono stati lasciati a se stessi. Ma per me - ha concluso Martini - il capitolo più importante è quello dei giovani, dei figli e nipoti dei nostri migranti, ormai arrivati alla terza e quarta generazione. "L'incontro biennale che organizziamo in Toscana è una scadenza molto attesa e vissuta intensamente dai giovani che arrivano da tutti i continenti; ogni anno 100 giovani arrivano in Toscana per studiare la lingua delle loro radici; sono 10 le borse di studio che finanziamo ogni anno per consentire a questi giovani di imparare i vecchi mestieri della tradizione toscana e per frequentare master post-universitari".