ANNULLATE TUTTE LE NOMINE GOVERNATIVE DEI CONSIGLIERI
ROMA - Il Tribunale Amministrativo del Lazio - con una sentenza del 26 ottobre scorso pubblicata il 13 dicembre - ha accolto il ricorso presentato da CNA (Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa) ed EPASA (Ente di Patronato e di Assistenza Sociale per gli Artigiani) contro la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero degli Affari Esteri per l'annullamento del decreto del 15.7.2004 che nominava 29 membri del CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all'Estero), organo di consulenza del Governo sulle politiche migratorie.
Il ricorso contestava la decisione dei Ministri competenti di escludere dalle nomine la rappresentanza CNA per il mondo del lavoro autonomo e delle Pmi, "pur essendo la CNA la maggiore organizzazione del settore e il Patronato EPASA che, sempre per il lavoro autonomo, è uno dei più rappresentativi in Italia e il primo all'estero per attività di tutela dei diritti sociali ".
Il TAR del Lazio ha dato piena ragione ai ricorrenti, "riconoscendo l'illegittimità della decisione della Presidenza del Consiglio e del Ministro degli Esteri, sia dal punto di vista della carenza istruttoria, e sia in relazione allo scopo stesso che la legge ha assegnato al CGIE di rappresentare gli italiani all'estero dal punto di vista sia sociale che economico". In altre parole, la sentenza censura il decreto presidenziale in quanto violerebbe contemporaneamente sia la legge istitutiva del CGIE sia il principio del pluralismo, "dando un'interpretazione che ha privilegiato il pluralismo di opinione, secondo una certa prassi consolidata, su quello della rappresentanza degli interessi".
E' questo un grosso successo di CNA ed EPASA, spiega una nota diffusa dai due enti, "che vedono finalmente riconosciuto, pur attraverso una sentenza giurisprudenziale, il proprio legittimo diritto a rappresentare in seno al CGIE il mondo della piccola impresa e dell'artigianato, nonchè il Patronato EPASA come massima espressione della tutela all'estero del lavoro autonomo".