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27 nov 2005NEL RIO GRANDE DO SUL IL VENETO INCONTRA I SUOI EMIGRATI

RIO GRANDE DO SUL(BRASILE), 27 NOV. - (Italia Estera) - L’insediamento della Consulta dei Veneti nel mondo e la visita di una folta rappresentanza veneta per celebrare il 130.mo anniversario dell’emigrazione italiana nello stato brasiliano del Rio Grande do Sul è stata soprattutto l’occasione per incontrare le comunità di origine veneta. Qui la presenza è molto forte e ha contribuito a rendere questo stato uno dei più avanzati sul piano economico e sociale. Ma nel 1875 quando l’emigrazione iniziò in Brasile, gli emigrati non trovarono la promessa prosperità ma dovettero invece affrontare una vita incredibile, fatta di stenti e di tanta determinazione per sopravvivere. In pratica - come ha sottolineato l’assessore Oscar De Bona che ha guidato la delegazione veneta - gli emigrati sostituirono gli schiavi vivendo da veri pionieri. Un’epopea di eroismo, in cui furono in molti a non farcela e di cui in Italia si conosce troppo poco. Oggi nel Rio Grande do Sul si concentra quasi il 9% del PIL brasiliano, che diventa quasi il 12,5% se si considera il solo settore agricolo e zootecnico. Nel Rio Grande do Sul il settore vitivinicolo è molto sviluppato, ma anche altri settori (calzature, mobili, trasporti, meccanica, ecc.). Il PIL pro-capite è pari a oltre 4800 dollari, a fronte di una media nazionale  Già domenica scorsa, appena arrivata In Brasile, la delegazione ha partecipato a Bento Goncalves ad una messa assieme agli emigrati della città e del circondario al termine della quale si è esibito il coro cadorino Oltralpe.
Nella città di Bento esiste ancora oggi un quartiere chiamato Barracao, costituito da baracche. E’ la zona in cui è iniziata la costruzione della città da parte dei primi emigrati. Qui hanno iniziato a produrre la polenta e ad allevare i maiali per trovare sostentamento. Per ricordare come si viveva l’imprenditore di origine veneta Tarcisio Michelon insieme alla comunità veneta locale ha dato vita ad un’iniziativa di agri-turismo culturale, che è stato chiamata Caminhos de Pedra, finalizzata a promuovere l’eredità culturale ricevuta dalle precedenti generazioni.
E’ una sorta di museo vivo che, grazie all’adesione di una cinquantina di famiglie, accoglie i turisti (oltre 50 mila l’anno scorso) e mostra quello che è stato mantenuto della cultura contadina, a partire dalla coltivazione della vite e dalla tradizionale lavorazione dei vini. Ci sono case risalenti alla fine dell’800.
Un’abitazione in legno è stata recuperata integralmente, dopo averla smontanta da un’altra località in cui rischiava di essere abbattuta e rimontata a Sao Pedro sui Caminhos de Pedra.
A Sao Pedro l’assessore De Bona e la delegazione ha passato la serata con la popolazione, quasi tutta di origine veneta, insieme al coro Oltralpe e al gruppo culturale Se Queris che ha ripercorso gli inizi dell’emigrazione veneta attraverso uno spettacolo teatrale basato su testimonianze epistolari originali.
Anche nella capitale dello stato, Caxias do Sul, è presente una consistente comunità veneta. Qui lo scultore Augusto Murer ha illustrato la storia dell’emigrazione sulle porte della chiesa di S. Pellegrino. Ma soprattutto è viva la memoria di Anna Rech, della zona di Pedavena (Belluno), la quale vedova e con otto figli, volle tentare la via dell’emigrazione in Brasile divenendo una sorta di eroina per la sua forza d’animo e per la generosità nell’aiutare gli altri. Il quartiere da lei fondato porta il suo nome e, davanti alla statua a lei dedicata, la delegazione veneta ha fatto sosta deponendo una omaggio floreale come simbolo di tutti i sacrifici che generazioni di emigranti hanno dovuto sopportare.(Italia Estera) -



 
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