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21 nov 2005NASSYRIA, Il Sindaco di Marano:“Non si intitolano strade ai martiri a pagamento”

NAPOLI, 21 nov. - (Italia Estera) -  “Un fiore per i caduti di Nassyria”: è questa la manifestazione promossa ed organizzata dal partito Casa delle Libertà, presieduto dal sen. Salvatore Lauro, che si svolgerà domenica prossima a Marano e che vedrà lo stesso Lauro, unitamente ad esponenti del mondo associazionistico e della società civile, depositare simbolicamente dei fiori nella strada che doveva essere intitolata ai caduti italiani in Iraq prima del veto posto dal sindaco di Marano, Mauro Bertini, che ha motivato il diniego spiegando che “non si intitolano strade ai martiri a pagamento”. Alla cerimonia prenderà parte anche Alfonso Trincone, cugino ed omonimo del sottotenente ucciso in Iraq. “I cittadini moderati di Marano dovrebbero ribellarsi alle esternazioni del proprio cittadino, che davvero non sono commentabili – ha sottolineato il sen. Lauro – la presenza alla manifestazione da noi organizzata è il miglior sistema per prendere le distanze da chi ha pronunciato parole fuori luogo e senza alcun senso”.

IL SINDACO DI MARANO,MI SCUSO CON LE FAMIGLIE  DELLE VITTIME
"Mi scuso con i familiari delle vittime di Nassiriya, non era mia intenzione sminuire il loro sacrificio". Mauro Bertini, sindaco di Marano (Napoli), precisa ai microfoni di SKY TG24 la sua posizione, dopo le polemiche legate alla sua decisione di cancellare l'intitolazione di una strada ai "martiri di Nassiriya", dopo averne intitolata una a Yasser Arafat.
"C'é stata - aggiunge il sindaco - una pessima interpretazione delle mie parole, voi i primi che me lo chiedete. A parte il fatto che, secondo la mia opinione, quella di Nassiriya non è affatto una missione di pace, la morte dei giovani lì è stato per me un trauma micidiale, così come per
quelle persone che a lavoro cascano da un ponteggio. Non trovo giusto che si possa essere mandati a lavorare in quelle condizioni".
"Mi scuso con i familiari delle vittime di Nassiriya. La polemica che si è creata - ha continuato Bertini - ha rimesso in evidenza il loro dolore, ma non era mia intenzione sminuire il loro sacrificio. Approfitto delle vostre telecamere per scusarmi, - ha ribadito il primo cittadino di Marano - ma non
per ciò che ho detto io, quanto piuttosto per quello che ci hanno ricamato sopra".

DILIBERTO, SOLIDARIETA' AL SINDACO DI MARANO
In una nota, il segretario dei Comunisti Italiani Oliviero Diliberto dice: "Esprimo tutta la solidarietà umana e politica, mia e dell'intero partito, al sindaco di Marano, Mauro Bertini, oggetto di attacchi assurdi ed ingiustificati per la decisione assunta dal suo Comune di intitolare una via ad Arafat". Bertini – prosegue la nota - ha dedicato ad Arafat una strada che era invece intitolata alle vittime della strage di Nassiriya, in Iraq.
"La scelta di dedicare una via a Yasser Arafat, Nobel per la Pace e statista palestinese - aggiunge Diliberto - è un atto giusto e importante per la causa della pace in tutto il mondo ed in Medio Oriente. Invito, anzi, le amministrazioni locali italiane a seguire l'esempio di Marano, perché l'Italia deve essere vicina alla Palestina e ad Israele, seguendo il principio di due popoli e due stati, e può farlo solo riconoscendo il valore di quei leader che si sono spesi per la pace".

LA MARGHERITA PRENDE LE DISTANZE DAL SINDACO BERTINI
La Margherita di Marano (Napoli) prende le distanze dalla posizione del sindaco Mauro Bertini, del Pdci, il quale ha annullato una delibera del commissario prefettizio suo predecessore, con cui era stata dedicata una strada ai "martiri di Nassiriya". Lo fa per bocca del consigliere provinciale di Napoli Biagio Iacolare. "In riferimento alle asserzioni fatte – affema Iacolare - riteniamo che nei confronti della morte provocata da atti terroristici e barbarici perpetrati in Iraq non si possono fare distinzioni tra morti civili e militari, comunque sono crimini orrendi e deprecabili. A nome della Margherita di Marano esprimiamo pertanto la nostra profonda solidarietà alle famiglie dei caduti di Nassiriya con la speranza di non assistere ad ulteriori analoghe stragi. Inoltre riponiamo la nostra fiducia nello Stato e nelle sue istituzioni fedelmente rappresentate anche a livello locale".

MASTELLA, DAL SINDACO DI MARANO IMBECILLITA' POLITICA
"Il sindaco di Marano ha fatto dichiarazioni che sono di un'imbecillità politica unica. Un sindaco così non lo vorrei né come collega né come sindaco della mia comunità". E' questa la posizione del leader dell'Udeur, Clemente Mastella, che è anche sindaco di Ceppaloni (Benevento). Mastella che ha rilasciato queste dichiarazioni a margine della cerimonia in onore del senatore a vita Giorgio Napolitano, svoltasi nella sede del Consiglio regionale della Campania Ha proseguito affermando che "Un conto è manifestare dissensi in ordine alla guerra che c'é stata ed ognuno di noi l'ha fatto. Un conto è avere una sorta di contrarietà nei confronti della presenza dei militari italiani in quel contesto. Noi non l'abbiamo avuta. Ci siamo differenziati dall'intero centro sinistra". "Vedere che le vedove, le mamme, i parenti debbano essere non rispettati, - ha concluso Mastella - dopo aver perso un loro familiare, e non essere rispettati anche brutalmente cambiando finanche il nome alla piazza francamente è una brutalità e un'imbecillità. Spero che chi gli è accanto sfiduci questo sindaco che è sfiduciato dal buon senso".

PECORARO SCANIO, IL SINDACO DI MARANO CONFONDE MILITARI CON MERCENARI
Il presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio è critico sulla decisione del sindaco di Marano (Napoli), Mauro Bertini, del Pdci, che ha annullato una delibera con la quale una strada della cittadina era stata dedicata ai "martiri di Nassiriya"."Il sindaco farebbe bene a rivedere la sua posizione: evidentemente ha confuso i militari italiani con dei mercenari". "Pur considerando che le nostre opinioni sulla guerra in Iraq sono chiare e ci vedono contrari - aggiunge Pecoraro Scanio - i soldati sono vittime della scelta di andare in guerra e la decisione, sbagliatissima del centrodestra, non è loro. I carabinieri e tutti i militari adempiono ad un ordine dato dal proprio Stato e quelli caduti a Nassiriya sono caduti che meritano rispetto da tutta la comunità nazionale".

LA RUSSA (An) SINDACO MARANO? RISCHIO LA DIFFAMAZIONE
"Credo che non ci sia bisogno di un mio commento perché esiste il codice penale e se io dovessi dire tutto quello che penso di questo signore avrebbe ben ragione a denunciarmi per diffamazione". Lo dice a Radio Radicale il capogruppo di An a Montecitorio Ignazio La Russa riferendosi alla decisione del sindaco di Marano di sostituire una targa dedicata ai martiri di Nassiriya con un'altra per Yasser Arafat. "Se io avessi l'età - rileva La Russa - sarei orgoglioso di essere a fianco dei nostri ragazzi che stanno a Nassiriya e che fanno davvero qualcosa per la pace ogni giorno e ogni minuto e non dei girotondi. Di fronte a quei ragazzi - conclude - io mi inchino: di fronte ai martiri e a coloro che stanno lì".

GASPARRI (An) UN’AUTENTICA PROVOCAZIONE
Maurizio Gasparri, vicepresidente del Copaco, Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza e per il segreto di Stato afferma: "Rinunciare all'intitolazione di una strada ai militari ed ai civili italiani caduti a Nassiriya due anni fa per intitolare lo stesso luogo ad Arafat è una autentica provocazione". "Richiamerò l'attenzione del ministro dell'Interno Pisanu – prosegue Gasparri - su questo comportamento. Il sindaco comunista di Marano si è abbandonato, peraltro, ad un'orribile dissertazione in materia, dicendo che i caduti di Nassiriya non possono essere considerati dei martiri perché pagati. I militari italiani si recano all'estero su loro scelta. Si tratta infatti di volontari che si arruolano per loro decisione nelle forze armate e che volontariamente decidono di partecipare alle missioni internazionali". "Le affermazioni del sindaco di Marano - sottolinea - sono inaccettabili ed offensive. Hanno lasciato nello sconcerto non soltanto i familiari dei caduti di Nassiriya ma larga parte dell'opinione pubblica italiana. Decidere poi di sostituire i martiri di Nassiriya con Arafat è un'autentica provocazione". "Bene fanno sindaci come l'onorevole Zaccheo a Latina a ribellarsi al linguaggio ed al comportamento del loro collega. Ma lo stesso Governo - conclude Gasparri - pur nel rispetto del sistema delle autonomie locali dovrebbe far sentire la propria voce di fronte a questo oltraggio ad una memoria cara a tutta la comunità nazionale".
(REFRESCH ORE 17,00 Italia Estera) -




 
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