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14 dic 2005Legge elettorale, approvata in via definitiva anche dal Senato

Con 160 voti favorevoli, 119 contrari e 6 astenuti via libera  alla normativa che reintroduce il proporzionale per le elezioni politiche
 
Roma, 14 dic. - (Italia Estera) - La nuova legge elettorale é stata approvata oggi in via definitiva anche dal Senato. A favore dell' ordinamento che reintroduce il proporzionale per le elezioni politiche hanno votato 160 senatori, mentre i contrari sono stati 119 e 6 gli astenuti. Una riforma che è stata profondamente osteggiata dal centrosinistra e difesa dalla maggioranza.

''Una legge che garantisce insieme la rappresentanza e il bipolarismo - secondo Fabrizio Cicchitto, vice coordinatore di Forza Italia -. Una legge proporzionale con il premio di maggioranza, il programma e l'indicazione del capo della coalizione. Una legge del tutto normale che non pone problemi di alcun tipo, tantomeno di costituzionalità''. Cicchitto non risparmia un nuovo attacco all'opposizione che ''ha alzato su questa legge un polverone del tutto destituito di fondamento''. Quanto a Prodi, che ieri ha accusato la Cdl di minacce e lusinghe a Ciampi perché promulghi la riforma, ''è arrivato al punto di commettere un gravissimo sgarbo sul piano istituzionale, che dimostra come sia privo degli elementi fondamentali per essere un uomo di Stato''.

Per gli azzurri ''si attende ancora che Romano Prodi smentisca le sue gravi dichiarazioni'' il coordinatore di Forza Italia, Sandro Bondi. ''Se ciò non accadrà, come temiamo - dice Bondi - sarà difficile però al professore Prodi assolvere con la dovuta dignità politica e istituzionale il suo ruolo di candidato premier della coalizione di centrosinistra nelle prossime elezioni legislative, avendo rinunciato di rendere conto del proprio comportamento irriguardoso verso il Parlamento e i suoi eletti liberamente scelti dai cittadini''.

Contro Prodi anche Domenico Nania. Secondo il presidente dei senatori di An le critiche del leader dell'Unione alla legge elettorale si spiegano alla luce del ''vero e proprio dramma'' per il Professore ''che si ritroverà con il sistema proporzionale ma senza partito''.

La legge rappresenta un successo ''dovuto a una azione politica lunga, seria, coerente e importante che il mio partito ha condotto dall'inizio del 2002'' ha detto intervenendo in aula il presidente dei senatori dell'Udc, Francesco D'Onofrio. ''Con questa legge elettorale, per la prima volta dal 1946, gli italiani potranno votare un programma. E' opportuno che gli italiani sappiano qual è il programma della coalizione ed è opportuno che sappiano qual è la coalizione'' ha aggiunto. Anche D'Onofrio ha dato l'affondo al Professore: ''Il capo dello Stato è al di fuori del dibattito politico, ma il presunto capo della coalizione, il 'senza partito', mi riferisco all'arrogante e deprimente onorevole, non lo è ancora ma lo sarà successivamente, prof. Prodi deve smetterla di attaccare il capo dello Stato. Lo dico a voi dell'opposizione perché lo possiate riferire a quel misterioso personaggio, che vediamo comparire in televisione non so a quale titolo''.

''Sappiamo che questa legge elettorale non è il massimo per la Lega - ha commentato il presidente dei senatori del Carroccio, Ettore Pirovano - ma sappiamo che comunque siamo in forte crescita e il sistema consentirà di dare più visibilità, con il simbolo del movimento, alla scelta degli elettori''. Pirovano ha anche spiegato che per la Lega il nuovo sistema ''elimina le difficoltà logistiche, legate alla raccolta delle firme, per cui potremo presentarci non solo al Nord e raccattare voti anche al Sud e in tutte quelle regioni in cui la gente si sente vessata da Roma ladrona e dal centralismo''.
 
Salvatore Lauro (Misto-CdL), nell’annunciare il voto favorevole della Casa delle libertà  ha sottolineato come nel coso del dibattito odierno è emerso che i sistemi elettorali sono tutti imperfetti , sostenendo che “questa verità affiora dalla verifica della stessa applicazione della legge elettorale in vigore che nell'ultima tornata delle elezioni politiche generali non consentì, per la prima volta nella storia della Repubblica, il completamento del plenum alla Camera dei deputati. Ricorderete – ha proseguito Lauro -  i tanti Governi nati e defunti per congiure di palazzo nell'ambito della maggioranza di centro-sinistra nella XIII legislatura.
Con la nuova legge tutto questo non sarà più possibile. Tuttavia, alcuni punti potevano essere migliorati: riduzione delle soglie per partecipare all'assegnazione dei seggi, soprattutto al Senato, previsione della raccolta delle firme per la presentazione delle liste  mediante la tecnologia informatica, espressione di preferenze come accade per le elezioni europee.
Questi tre punti sono certamente i  limiti di questa legge, che avremmo prodotto molto meglio collaborando con l'opposizione, se Prodi non lo avesse impedito.
Comunque è una buona legge, che migliora le precedenti, che solo semplicisticamente viene presentata come riforma in senso proporzionale; in realtà si tratta di una legge organica ed intelligente, che accorpa i movimenti affini, anche quelli sin qui emarginati, e li vincola ad un unico programma e ad un unico leader, con il risultato di garantire bipolarismo, alternanza, stabilità e governabilità. Una legge che riporta certezza e pone al centro del criterio decisionale l'elettore, che non vota più a scatola chiusa, come nel maggioritario ibrido sin qui vigente, ma con cognizione di uomini, programmi, coalizioni e naturalmente con l'indicazione del Premier.
Con queste motivazioni -  ha concluso Lauro -  signor Presidente, dichiaro al provvedimento in esame.
 
L'opposizione intanto mette in chiaro che verrà rispettata qualunque decisione il capo dello Stato assumerà. Il capogruppo dei senatori Ds, Gavino Angius ha detto:''Ciampi sceglierà in piena autonomia e noi rispetteremo in maniera assoluta qualsiasi sua decisione'' .''Questa legge è un pasticcio - ha aggiunto Angius - sembra proporzionale ma poi ci sono i premi di maggioranza. E' una legge sbagliata tecnicamente. L'opinione di cento costituzionalisti è che tale legge sia incostituzionale''.
''Approvare unilateralmente, senza accettare alcun confronto una legge elettorale'' per l'esponente della Quercia è ''qualcosa che lacera ulteriormente e che divide ancora l'Italia''. Con questa normativa, ha accusato Angius in aula rivolto alla maggioranza, ''voi falsificate i risultati elettorali: lo fate per arginare la vostra sconfitta, per perdere meno seggi. Se aveste previsto di vincere, ripeto, non l'avreste cambiata. Sapete di perdere e cercate di arginare, truccando le carte, la vostra sconfitta. Non solo: deliberatamente varate una legge per colpire la stabilità della maggioranza e la governabilità del Paese''.

Si tratta di una legge ''nata per penalizzare il Paese, per mettere chi vince di fronte alla difficoltà di governarlo al meglio'' ha osservato nelle dichiarazioni di voto il senatore Nicola Mancino, della Margherita. Una legge ''che non è né proporzionale - salvo nell'attribuzione dei seggi - né maggioritaria, né tedesca né francese: né niente''.

Durissime le reazioni anche dei Comunisti italiani e dei Verdi. Di ''ennesima legge ad uso e consumo di una maggioranza-colabrodo'' parla Marco Rizzo, europarlamentare del Pdci, e non meno critica è la reazione del presidente dei senatori dei Verdi. ''Tra finanziaria, ex Cirielli e devolution - ha detto Stefano Boco - la Cdl ha costretto le Camere a una marcia forzata verso questa nuova legge elettorale che ha saputo confezionare per sé come un possibile paracadute, e per gli avversari politici come una veste avvelenata per mettere in crisi la tenuta della coalizione e soprattutto il leader, Romano Prodi''.

E Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori, promette: ''Ci impegneremo affinché questo scempio sia modificato, se necessario scenderemo in strada per convocare un nuovo referendum''.


Addio al 'Mattarellum', si torna al proporzionale
Dopo dodici anni di maggioritario, gli elettori torneranno a votare il singolo partito ma senza esprimere una o più preferenze tra i vari candidati .
Con l'approvazione finale da parte del Senato della nuova legge elettorale che sostituisce il cosiddetto 'Mattarellum', oggi l'Italia dice ufficialmente addio al sistema maggioritario per le elezioni politiche, introdotto dopo il referendum del 18 aprile 1993, e torna al proporzionale. Ecco 'l'identikit' del nuovo sistema elettorale
 
DAI COLLEGI UNINOMINALI ALLE LISTE BLOCCATE - Scompaiono i collegi uninominali, il territorio nazionale verrà diviso in circoscrizioni, all'interno delle quali i partiti si presenteranno con liste bloccate, con la possibilità quindi per l'elettore di scegliere la forza politica ma senza esprimere una o più preferenze tra i vari candidati.
 
SOGLIE DI SBARRAMENTO E PREMIO DI COALIZIONE - I partiti potranno coalizzarsi e vincerà la coalizione che ottiene più voti sommando quelli ottenuti da tutti i partiti alleati tra loro. Sono previsti un premio di coalizione per consentire allo schieramento vincente di disporre di una maggioranza certa. Vi sono tuttavia meccanismi diversi tra Camera e Senato.
 
IL SISTEMA DELLA CAMERA - I seggi da assegnare sono 618 su 630 complessivi, togliendo cioè i 12 appartenenti alla circoscrizione Estero. Per accedere alla loro ripartizione occorre superare lo sbarramento del 10% per quanto riguarda la coalizione e quello del 2% per quanto riguarda il singolo partito inserito nella coalizione. Previsto il ripescaggio per la miglior forza politica che non ottiene almeno il 2%. Per i partiti che si presentano da soli lo sbarramento è fissato al 4%, per le minoranze linguistiche presenti in Val d'Aosta e Trentino Alto Adige al 20%. La coalizione vincente che non ottiene almeno il 55% dei voti, otterra' un premio di coalizione per poter avere una maggioranza di 340 deputati.
 
IL SISTEMA DEL SENATO - Il meccanismo di elezione del Senato è analogo a quello della Camera, ma soglie di sbarramento ed eventuale premio di maggioranza vengono calcolati e assegnati su base regionale, nel rispetto dell'articolo 57 della Costituzione, che prevede appunto che l'Assemblea di palazzo Madama venga eletta su base regionale, fatta eccezione per i sei senatori della circoscrizione Estero. Le soglie di sbarramento sono del 20% per la coalizione, del 3% per i singoli partiti della coalizione, dell'8% per i partiti che si presentano da soli. Il premio di coalizione viene assegnato di volta in volta alla coalizione che su base regionale non arriva al 55% dei voti. Non è quindi possibile fissare su base nazionale il numero complessivo certo di seggi di cui potrà disporre la maggioranza. In Val d'Aosta e Trentino Alto Adige rimane in vigore il sistema attuale che prevede i collegi uninominali. Per il Molise non c'è la previsione del premio di coalizione regionale.
 
UNICO CAPO DELLA COALIZIONE - Ciascuna coalizione dovrà presentare il suo programma elettorale e dichiarare il nome e il cognome della persona indicata come unico capo della coalizione. Una sostanziale indicazione del premier, ma specificando che restano ferme le prerogative spettanti al presidente della Repubblica previste dall'articolo 92 della Costituzione riguardo alla nomina del presidente del Consiglio.
 
VOTO COME 'DOVERE CIVICO' - Viene inserita la menzione del voto quale 'dovere civico', oltre che diritto, di tutti i cittadini. Un'espressione che riproduce quella dell'articolo 48 della Costituzione ma che non viene accompagnata da nessuna sanzione.
 



 
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