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25 nov 2005CTIM BRUXELLES: Protesta per il trasferimento della scuola europea di Lussemburgo,

BRUXELLES. , 25 nov. Il coordinatore europeo dei CTIM, Eugenio Preta chiede l'intervento del Ministro degli Esteri Gianfranco Fini e del ministro per gli  Italiani nel mondo, Mirko Tremaglia. per tutelare i legittimi interessi di tutta la comunità italiana di Bruxelles. Ne informa Preta in una nota.  Lo scorso 21 novembre infatti, il Segretario Generale delle Scuole Europee, con l’accordo dei direttori delle tre scuole  di Bruxelles, ha presentato un piano che definisce il trasferimento della sezione italiana della scuola europea di Bruxelles2- Woluwé San Lambert al sito decentrato di Laeken, sede di una futura Quarta scuola europea.
 
Pur se il trasferimento sembra dettato dal sovrapopolamento e dalle necessità operative, secondo Eugenio Preta, questi criteri sono assolutamente in contraddizione con i regolamenti  in vigore.
 
Il riferimento del coordinatore europeo dei CTIM  va  ai criteri adottati dal Comitato dei Governatori  delle scuole europee lo scorso  25-26 ottobre  relativamente alla scelta delle classi linguistiche da trasferire a Laken, criteri che prevedono una equa ripartizione delle sezioni tra centro e periferia, identificano la stabilità del numero annuale di iscrizioni, tengono conto dell'ubicazione  del domicilio delle famiglie
 
Eugenio Preta ricorda che , se le sezioni italiane  presenti oggi nel sito di Bruxelles 1-Uccle (periferia nord)  e Bruxelles II-Woluwe San Lambert (centro) venissero trasferite a Laeken verrebbe contraddetto il criterio della ripartizione delle sezioni tra centro e Periferia, con penalizzazione assoluta della comunità italiana, relegata quindi esclusivamente nei siti periferici e questo nonostante la seziona italiana in generale debba  considerarsi stabile in fatto di iscritti, senza contare poi l'attuale ripartizione urbana dei domicili delle famiglie interessate che si situa all'87% in una zona  che non rientra nel perimetro urbano della scuola di Laeken.
 
In altre parole, su 158 bambini di quelle sezioni italiane, ben 137 non sarebbero più fisicamente in grado di raggiungere la scuola, data la distanza inaccettabile (almeno 3 ore al giorno in autobus nel traffico delle ore di punta) fra la loro residenza e il sito di  Laeken.
 
Eugenio Preta ricorda  che storicamente la  scuola di Woluwé ha  sempre ospitato la sezione italiana, con la conseguenza che la maggior parte dei funzionari comunitari italiani ha scelto di insediarsi già da diversi anni proprio nel territorio intorno alla scuola, creando una componente fondamentale del tessuto sociale
 
Eugenio Preta stigmatizza poi la situazione scolastica della comunità italiana che, al contrario di altre comunità ( quella francofona, olandese, inglese o tedesca dispongono nella zona sud -est di Bruxelles di una o piu' scuole comunali e/o private che impartiscono l'insegnamento nella madre lingua ) non dispone di alcuna alternativa al di fuori della scuola europea e di sporadici interventi piu' di supporto e di doposcuola.
 
 
 
Anche a proposito della scuola europea di Lussemburgo, Eugenio Preta protesta per  la situazione della sezione italiana  recentemente  trasferita  in una nuova sede decentrata contro la volontà dei genitori italiani e nonostante le reiterate proteste e denuncia l'operato del locale  CAFLI, in via di commissariamento per preoccuopanti carenze in via di definizione su intervento delle autorità diplomatico-consolari allertate dal  Comites di Lussemburgo.
 
 



 
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