FIRENZE,23 nov. - (Italia Estera) - "L'Europa unita vive oggi un momento di stallo, dopo il no di maggio nei referendum per la ratifica della Costituzione europea in Francia ed Olanda" spiega il presidente della Toscana Claudio Martini ai sessanta ragazzi del Parlamento regionale degli studenti, nato quattro anni fa ed ospite oggi del Consiglio regionale. "Ma parlarne e tenere vivo il dibattito è l'unico modo per far ripartire quel treno ora fermo - aggiunge Martini - Di Europa unita si parla infatti troppo poco. Ma solo un'Europa unita potrà competere tra cinquant'anni con due colossi come la Cina e gli Stati Uniti". "Discutetene dunque tra voi - suggerisce - entrate nel merito senza limitarvi ad una semplice mozione di affetto sull'Europa, create occasioni di dibattito vero e parlate con gli studenti di altri paesi, confrontatevi con gli inglesi che sono i più scettici ma i più determinanti, con gli scandinavi o con i giovani di Praga, Budapest e Varsavia". Martini è stato il solo italiano tra i sei presidenti di Regioni che hanno partecipato all'elaborazione della Carta europea ora sottoposta alla ratifica nei venticinque stati dell'Unione. Ai sessanta ragazzi delle scuole superiori toscane, reduci da una due giorni di seminario a Montecatini Terme e con cui si è trattenuto stamani per un'ora, ha cercato così di spiegare cosa vuol dire un'Europa unita e capace realmente di funzionare. Ai parlamentari-studenti, prossimi all'insediamento il 29 novembre, Martini ha detto: "Sull'Europa avete scelto di concentrare il lavoro del prossimo anno e per voi probabilmente l'Europa è anche uno scenario quasi naturale. Da due domande allora dovrebbe partire la vostra riflessione. La prima domanda è se serve davvero una Costituzione europea, la seconda è se quella che è stata proposta è una buona costituzione". "Da parte mia - ha cercato di rispondere Martini - una Costituzione è importante, se vogliamo un'Unione che non sia solo un mercato di beni, per definire i principi comuni: per scrivere un quadro di valori condivisi che sono la libertà e la democrazia ma anche lo stato sociale e la solidarietà e regole di funzionamento più snelle che non possono più essere quelle di quando l'Europa era formata da sei nazioni, per decidere velocemente su questioni importanti senza che la ricerca dell'unanimità blocchi ogni possibile percorso. E questa Costituzione, che è sicuramente una mediazione tra le tante sensibilità e tradizioni diverse dell'Europa, che certo non può accontentare tutti, costituisce sicuramente un passo in avanti rilevante rispetto ai precedenti trattati di Maastricht e Nizza". "Ma questo - ha concluso - è solo il mio punto di vista. Cercatene voi anche altri. Ogni vostra riflessione sarà un contributo importante per un'Europa che domani potrà essere migliore". (Italia Estera) -