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17 nov 2005Pallaro presenta gli esponenti della lista delle Associazioni

INTERVISTA AL PRESIDENTE DI FEDITALIA
Oltre a Ricardo Merlo ci sono Borghese di Cordoba, Canepa del Perù, Bonaspetti e Laspro del Brasile, Colafranceschi dell’Uruguay e Collevecchio del Venezuela. E poi i collaboratori dell’Argentina: Romanello, Nardelli, Gazzola, Pinto e Buttazzi. Svolta per il Congresso dei Giovani di FEDITALIA.
 
BUENOS AIRES -Tribuna Italiana/Italia Estera - Scrivevamo, poche settimane fa, che pochi candidati si sono fatti avanti, per partecipare alle elezioni politiche dell’anno venturo, a rappresentare la Circoscrizione Estero.   Da tempo però, sono note le candidature del mondo dell’associazionismo locale, di Luigi Pallaro e Ricardo Merlo.All’inizio di ottobre hanno raggiunto un accordo con altri esponenti dell’associazionismo italiano dell’Argentina, dell’Uruguay, del Brasile, del Perù e del Venezuela.
Ora Pallaro, che è vicesegretario del CGIE per l’America Latina e presidente della FEDITALIA, la Confederazione che raggruppa un migliaio di associazioni italiane in tutta l’Argentina, parla chiaramente di candidature, di strategie e presenta gli esponenti della lista delle Associazioni Italiane dell’America del Sud. Si tratta, come Pallaro e Merlo, di dirigenti attivi da anni nelle comunità italiane nei Paesi dell’America del Sud, quelli dove risiedono molte tra le più numerose comunità italiane all’estero e che, come sostiene il presidente della FEDITALIA, da anni operano nel campo del volontariato associazionistico italiano, in questo continente. Oltre a Merlo, Pallaro parla dei suoi collaboratori  Romanello, Nardelli, Gazzola, Pinto e Buttazzi dell’Argentina, e degli esponenti della lista delle associazioni italiane dell’America del Sud,  come Borghese di Cordoba, Canepa del Perù, Bonaspetti e Laspro del Brasile, Colafranceschi dell’Uruguay e Collevecchio di Caracas.
Ma oltre ai nomi degli esponenti della lista dei collaboratori e degli esponenti del Movimento, Pallaro spiega che non si tratta di una lista contro i partiti, per il semplice motivo che in questi Paesi non sono presenti i partiti politici italiani. Ma spiega che una volta in Parlamento, intesseranno buoni e proficui rapporti con i partiti per ottenere i migliori risultati in favore degli italiani residenti all’estero. Infine annuncia una svolta,un cambiamento radicale nel modo di affrontare il Congresso dei Giovani, la cui XV edizione, si svolgerà  il prossimo fine di settimana. Ecco l’intervista.
Domanda:  Presidente Pallaro,  siamo giá a novembre e colpisce il silenzio sul fronte della campagna elettorale. Un segnale negativo?
Pallaro: No, perché? Le parti si stanno organizzando: molti non si pronunciano perché temono di venire allo scoperto, per non essere bruciati. Noi invece no. Ci siamo esposti dichiarando quali saranno i nostri primi candidati.
Sono tutti esponenti dell'associazionismo italiano fortemente inseriti nel territorio in cui vivono. Sono stimati dai nostri connazionali perché hanno sempre fatto del volontariato disinteressato ed hanno deciso di mettere a disposizione dell'associazionismo il loro tempo e le loro risorse
Non ci sembrava giusto infatti temporeggiare quando tutti noi abbiamo molto chiaro il nostro progetto politico.
D: Chi sono i suoi collaboratori più diretti?
Pallaro: Sono quelli che sono già stati premiati dalla gente alle elezioni del Comites. Veri punti di riferimento delle proprie circoscrizioni: penso a Marcelo Romanello a Mendoza, a Francisco Nardelli a Bahía Blanca, a Mariano Gazzola a Rosario, a Gerardo Pinto a Lomas de Zamora, a Ricardo Buttazzi a La Plata. Come vedi è una squadra già abbondantemente premiata dall'elettorato che si identifica pienamente nel progetto associativo.
D: Ci presenti allora in due parole i componenti della lista associazioni Italiane dell'America del Sud.
Pallaro: Giacomo Canepa è il rappresentante del Perú nel CGIE. Lo conoscevo già da tempo, ma durante la riunione della commissione Continentale a Lima ho potuto constatare di persona quanto sia amato e rispettato dalla sua gente. Ci piace dire che noi due siamo un po’ "gli esperti" della nostra lista...E' un vero gentiluomo.
Adriano Bonaspetti l'ho conosciuto di persona durante i festeggiamenti per il 130 anni dell'emigrazione italiana nel Rio Grande do Sul. E' impressionante la sua notorietà in quella regione e si può spiegare soltanto con anni di lavoro volontario e intenso sul territorio.
Antonio Laspro è un brillante avvocato di San Paolo che nel CGIE si distingue per la passione dei suoi interventi, segno che le cose che dice le sente davvero. Lavora da anni per la difesa dei diritti dei nostri connazionali a San Paolo.
Nello Collevecchio è un professionista stimato di Caracas, anche lui nel CGIE, apprezzato da tutte le associazioni locali che gli danno il loro pieno appoggio.
Italo Colafranceschi è un punto di riferimento nella promozione della cultura italiana in Uruguay.
Rodolfo Borghese è un interprete storico della nostra collettività di Cordoba: è l'esempio di un uomo nato e vissuto nelle associazioni.
Ricardo Merlo è l'esempio che le nuove generazioni se frequentano le associazioni si possono formare politicamente fino ad arrivare, se c'è qualcuno disposto a dargli fiducia, ad importanti posizioni di responsabilità. Il lavoro che sta facendo al Comites di Buenos Aires è davvero encomiabile.
D: Parliamo adesso del progetto che vi unisce. Perché le Associazioni?
Pallaro: Perchè le Associazioni sono state lo strumento attraverso il quale gli italiani dell'America latina hanno canalizzato la loro voglia di partecipare. Vede, i partiti in Italia servono proprio a questo: a canalizzare ed organizzare la voglia di partecipare dei cittadini. Essi sono uno strumento, un mezzo e non il fine della politica. L'ha riconosciuto anche il costituente, tant'è vero che in parlamento esistono i gruppi parlamentari, non i partiti. E`vero che i gruppi si formano per lo più sulla base dei partiti, ma vi possono entrare anche esponenti indipendenti dal partito ma che ne condividono la, diciamo, filososia politica.
I partiti servono a determinare la politica della Nazione; dove non esistono i partiti, ci pensano le strutture che lavorano sul territorio, quantomeno, per ciò che concerne le politiche sull'emigrazione.
Perciò mi sembra curioso che per attaccare la nostra lista si dica che il Parlamento non è un'associazione: questo lo sappiamo benissimo. Forse chi lo dice dovrebbe informarsi un pò di più e non parlare per slogan.
D: Chiarito questo, la vostra allora non è una lista contro i partiti?
Pallaro: Ma certo che no!! Noi partiamo dalla considerazione che i partiti italiani in America Latina non sono mai esistiti perché gli Italiani si sono integrati nella vita politica locale.
Nel dopoguerra, per iniziativa di Feditalia, e per cercare di essere ascoltati dai Governi italiani, è stato costituito il Comitato unitario, in cui vi erano esponenti di tutti i partiti politici. Abbiamo lavorato senza contrasti perché il nostro unico scopo era che il Governo italiano ascoltasse le nostre proposte e non i nostri litigi.
Certo, ognuno dei candidati della nostra lista ha le sue opinioni politiche, che magari divergono per certi aspetti da quelle degli altri candidati, ma ciò non pregiudica il nostro lavoro, dato che il nostro scopo è arrivare in Parlamento per difendere i diritti e promuovere gli interessi degli italiani all'estero.
Con i partiti occorre intessere buoni e proficui rapporti, perché la politica in Italia si fa attraverso di essi, ed oggi ancora di più dopo la riforma elettorale in senso proporzionale.
D: Ci può illustrare il vostro programma?
Pallaro: Eh, no...un po’ di pazienza. Il programma è frutto di una riflessione comune che stiamo facendo insieme e che formalizzeremo fra poco.
Comunque, essendo noi tutti emigrati, e non avendo bisogno di aspettare indicazioni e suggerimenti tattici...da Roma, il programma si fa da solo...basta pensare a cosa vorremmo dall'Italia: sicurezza sociale, opportunità d'affari per le nostre piccole e medie imprese, opportunità di crescita professionale e culturale per i nostri giovani.
Ci stiamo lavorando insieme ai colleghi candidati, ti prometto però che appena sarà pronto ne avrai una copia.
D: Allora veniamo ad appuntamenti decisamente più vicini. Il Congresso della Gioventù argentina di origine italiana.
Pallaro: Questo sarà l'anno della svolta per il Congresso. Abbiamo deciso di fare un cambiamento radicale. I nostri ragazzi, infatti, sono prima di tutto argentini, e se lo dimentichiamo non riusciamo a cogliere fino in fondo l'enorme importanza del patrimonio che rappresentano.
Noi Italiani in America latina ci siamo integrati alla perfezione, non abbiamo mai vissuto in ghetti, e questo grazie a noi ma anche ai paesi che ci hanno ospitato. Perciò i nostri giovani si riconoscono nella cultura locale, ma allo stesso tempo non perdono di vista il contatto con l'Italia. Per questo quando parlo di loro parlo di un "nuovo modello di Italianità".
Per questi motivi le loro domande, le loro richieste ed i loro suggerimenti vanno indirizzati in primo luogo alle autorità argentine.
Come dico sempre, i nostri giovani hanno "accettato la sfida per una nuova Argentina". Sta all'Argentina, adesso, saperli valorizzare.
 



 
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