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27 nov 2005Prodi al Bigtalk di Milano: ''Un programma radicale per salvare l'Italia''

MILANO – (Italia Estera) - Nel suo intervento al Bigtalk di Milano il leader dell'Unione, Romano Prodi ha sostenuto che non ci si puo' limitare ''ad una strategia elettorale, il cui punto fondamentale e' quello di accontentare i cittadini perche' l'Italia cosi' non va avanti''. Il Professore ha aggiunto: ''Per salvare l'Italia e per voler bene all'Italia dobbiamo costruire un programma radicale e riforme forti e profonde''.
Prodi ha parlato della riforma elettorale del centrodestra: ''La legge elettorale e' stata fatta contro di noi e forse, soprattutto, contro di me, contro il mio ruolo di federatore, ma e' stata fatta sopra ogni cosa contro il paese''. E ha ricordato come rappresenti un pericolo per la stabilita' di un eventuale futuro governo del centrosinistra. ''Io ripeto sempre quale disastro sia stata l'instabilita' nei giorni del dopoguerra con la tragedia di avere piu' di un governo all'anno. Questo ha rovinato il rapporto di fiducia tra la politiica e i cittadini''.

E a proposito della fiducia dei cittadini il Professore ricorda che l'alleanza di centrosinistra ''deve valorizzare tutti i marchi, la Quercia, l'Ulivo, la nostra Margherita'', dice, riconoscendosi esplicitamente nella formazione di Francesco Rutelli e strappando un lungo applauso. E sottolinea che non c'e' ''alcuna attitudine antipartito''. Anzi, ''noi che vogliamo bene ai partiti, dobbiamo chiedere che vengano attuati al meglio, nel rispetto delle regole e nella chiarezza. Vogliamo grandi partiti -scandisce Prodi- che abbiano la fiducia dei cittadini''. Premessa indispensabile questa per ottenere stabilita'. Obiettivo per il quale Prodi ritiene necessario andare oltre: ''C'e' una grande sensazione che nelle alleanze riformiste e' necessario un punto di riferimento forte, che bisogna avere questo obiettivo e perseguirlo senza fughe in avanti ma con il passo del montanaro, lento e costante''. Necessari quindi i gruppi parlamentari comuni ''per dare forza alla nostra azione'', perche' ''mettere insieme le nostre radici non e' un fatto retorico, ma un modo per aver piu' forza''.

Nel suo lungo intervento conclusivo Prodi invoca ''un patto di rispetto reciproco tra Stato e cittadini che cominci con l'equita' sul carico fiscale''. E aggiunge: ''Non dobbiamo avere la debolezza di abbandonare un programma di progresso sociale solo perche' pensiamo che questo ci danneggi politicamente. Non e' vero. Noi dobbiamo fare un programma -spiega Prodi- fatto per coloro che si sono impoveriti in questi anni''.

Romano Prodi disegna uno scenario assolutamente negativo della realta' attuale sottolineando che ''mai c'e' stata una regressione di questo tipo, in questi anni il paese e' andato indietro''. Dunque ecco ''la necessita' di attuare misure radicali'' per ''una grande ripresa della crescita'' che andra' redistribuita in modo da ricostruire il tessuto sociale del paese. Insomma, ''bisogna invertire la tendenza'' a cominciare dal mercato del lavoro. E il leader dell'Unione avverte: ''tutti noi abbiamo partiti compositi ma dobbiamo realizzare i nostri obiettivi. Bisogna che il governo abbia il potere di fare delle scelte o in breve tempo ci ritroveremmo nella stessa situazione di adesso. Ci vuole -scandisce Prodi- una squadra di persone che si integrano e che abbiano unita' di intenti e il senso di sfida che tutti dobbiamo avere''.

''La paura dei nostri elettori e' che siamo come gli altri e non che noi cambiamo le cose''. Per farlo occorreranno sacrifici ma ''credo che -spiega Prodi- il nostro elettorato sia pronto ad accogliere questo messaggio''. Il Professore parla anche di politiche del lavoro e sottolinea: ''Noi siamo decisi a ridurre il costo del lavoro e diciamo no al fatto che ci sia gente sempre a tempo determinato che non puo' programmare la vita''. L'Unione deve riprendere ''una vera politica della famiglia'' sulla quale, invece, il centrodestra non ha fatto nulla se non ''negli ultimi mesi dire che dara' case a tutti''.

Al termine del suo intervento, conversando con i giornalisti, Prodi spazza via ogni ipotesi di incomprensione o, peggio, di frattura con Arturo Parisi. ''Se uno pensa di tagliare la testa a Parisi senza tagliare la mia, sbaglia di grosso''. E aggiunge: ''Di lui ho una grandissima stima'', bollando come ''parole un po' forti'' quelle di chi come Renzo Lusetti aveva appunto detto che il suo arrivo alla kermesse della Margherita ieri aveva tagliato la testa a Parisi. A chi gli chiedeva se il presidente dell'assemblea federale avesse sbagliato a disertare il big talk, Prodi replica: ''Arturo non poteva venire. Non entro in questa dinamica. Ripeto solo che ci vuole un clima unitario''.

E il presidente della Margherita, Francesco Rutelli, a proposito dell' assenza al 'Big Talk 2' della Margherita di Arturo Parisi ha detto:”C'erano tantissime presenze di esterni, dei nostri amici e di quelli che hanno lavorato. Non è mai tempo di polemiche quando si parla di progetti per cambiare questo Paese".
Sono sicuro, staremo uniti". ha detto Rutelli, riprendendo all'appello che Romano Prodi ha fatto al termine del suo discorso al Big Talk 2, ripetendo per tre volte "stiamo uniti". "Il programma - ha detto Rutelli - sarà la sintesi e sarà unitario, tenendo conto che all'interno del centrosinistra ci sono delle differenze perché siamo democratici, moderati e ci sono anche presenze più radicali". "Sarà - ha spiegato - un programma coraggioso, come ha detto Prodi, perché l'Italia ha bisogno di ritrovare fiducia dopo che oggi si sente depressa. Credo che l'Italia abbia i talenti e le capacità per ritrovare fiducia". A Berlusconi ha invece consigliato 'di cominciare a contare i voti. Alle ultime elezioni ha perso sempre. E' un illusionista pasticcione specialista in sondaggi 'fai da te'. (Italia Estera) -




 
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