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13 nov 2005PAPA: Anche i tuareg in San Pietro per la beatificazione di Charles De Foucauld

Benedetto XVI ha ricordato all'Angelus che si celebra oggi in Italia la Giornata del Ringraziamento per i frutti della terra e del lavoro
 
 
Benedetto XVI (Infophoto)CITTA' DEL VATICANO, 13 nov - (Italia Estera) - "Tutti i battezzati sono chiamati alla perfezione della vita", non solo i sacerdoti e i religiosi, ma anche i laici, "ognuno secondo il proprio carisma e la propria specifica vocazione", come ha insegnato il concilio Vaticano II. Il papa ha sottolineato l'importanza dei laici nella chiesa nel suo discorso fatto prima della preghiera mariana dell'Angelus, iniziato con alcuni minuti di ritardo a causa del saluto fatto da Ratzinger al termine della beatificazione di Charles De Foucauld, presbitero, Maria Pia Mastena e Maria Crocifissa Curcio. "Essi - ha detto Benedetto XVI - vanno ad aggiungersi alla folta schiera di Beati che durante il Pontificato di Giovanni Paolo II sono stati proposti alla venerazione delle Comunità ecclesiali in cui sono vissuti, nella consapevolezza di quanto il Concilio Ecumenico Vaticano II ha fortemente sottolineato, che cioé tutti i battezzati sono chiamati alla perfezione della vita".
Benedetto XVI ha ricordato all'Angelus che si celebra oggi in Italia la Giornata del Ringraziamento per i frutti della terra e del lavoro. "Mi unisco alla preghiera e alla lode dei fedeli, specialmente degli agricoltori e delle comunità rurali, invitando tutti a rendere grazie a Dio per i suoi benefici", ha detto il papa, auspicando che la Nota pastorale dei Vescovi italiani dedicata al mondo rurale "aiuti questa parte così importante della società a conservare il suo ricco patrimonio religioso e culturale, per il bene di tutto il Paese".
Durante al cerimonia di beatificazione in San Pietro le preghiere dei fedeli sono state lette una  in arabo da una suora europea, una in francese da una donna africana con il suo colorato vestito tradizionale, una in indonesiano, che incoraggia i battezzati a non nascondere "mai la loro identità cristiana" e ad entrare "in dialogo con quanti professano altre religioni".
Anche alcuni tuareg, con le loro vesti blu ed  azzurre e il turbante bianco, hanno partecipato al rito di beatificazione di Charles De Foucauld, che visse molti anni tra di loro, imparando tradizioni e cultura, e che da alcuni predoni del deserto fu ucciso nel 1916. I rappresentanti del popolo del Sahara hanno assistito al rito con i loro tradizionali copricapo in testa, in prima fila alle spalle dell'altare della Confessione. Benedetto XVI alla fine della liturgia ha salutato il gruppo di tuareg. I tuareg, tutti uomini e una sola donna, sono stati salutati uno ad uno dal papa, qualcuno ha anche baciato la mano del pontefice
 
Charles De Foucauld ci invita alla "fraternità universale", che ha vissuto nel Sahara, tra i tuareg, ci invita "all'amore di cui il Cristo ci ha dato l'esempio". Benedetto XVI ha ricordato così il nuovo beato della chiesa cattolica, che con Maria Pia Mastena e Maria Crocifissa Curcio hanno consacrato l'esistenza a Cristo e ripropongono ad ogni cristiano l'ideale sublime della santità. Il papa, come è orami consuetudine per le beatificazioni, è arrivato in San Pietro al termine del rito, ha compiuto la venerazione delle reliquie e ha rivolto il suo saluto ai presenti.
Charles De Foucauld, Maria Pia Mastena e Maria Crocifissa Curcio, ha detto il papa, "in forme diverse, hanno consacrato l'esistenza a Cristo e ripropongono ad ogni cristiano l'ideale sublime della santità". "Rendiamo grazie per la testimonianza data da Charles De Foucauld", ha detto Ratzinger, ricordando che "durante la sua vita contemplativa e nascosta a Nazareth incontro la verità dell'umanità di Gesù, invitandoci a contemplare il mistero dell'incarnazione; in quel luogo, egli ha appreso molto sul Signore che voleva vivere con umiltà e povertà. Egli ha scoperto che Gesù, venuto a ricongiungersi con la nostra umanità, ci invita alla fraternità universale", che De Foucauld "ha vissuto più tardi nel Sahara". "Quanto mai attuale è il carisma della Beata Maria Pia - ha aggiunto il papa - che, conquistata dal Volto di Cristo, ha assimilato i sentimenti di dolce premura del Figlio di Dio verso l'umanità sfigurata dal peccato, ne ha concretizzato i gesti di compassione ed ha poi progettato un Istituto con la finalità di 'propagare, riparare, restituire l'immagine del dolce Gesù nelle animé. Questa nuova Beata ottenga per tutti coloro che la venerano con affetto e devozione il dono d'un costante anelito alla santità". La Beata Maria Crocifissa Curcio ha posto al centro della sua vita la "presenza di Gesù misericordioso, incontrato e adorato nel Sacramento dell'Eucaristia. Un'autentica passione per le anime ha caratterizzato l sua esistenza", ha sottolineato Benedetto XVI: "La sua esistenza fu un continuo pregare anche quando si recava a servire la gente, specialmente le ragazze povere e bisognose".
"Cari fratelli e sorelle, rendiamo grazie al Signore per il dono di questi nuovi Beati e sforziamoci di imitarne gli esempi di santità. La loro intercessione ci ottenga di vivere nella fedeltà a Cristo e alla sua Chiesa", ha concluso il papa.
 



 
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