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28 ott 200535 ANNI DI MISSIONE CATTOLICA A VILLINGEN-SCHWENNINGEN

FRIBURGO,27 OTT - (Italia Estera) - Il 2005 verrà ricordato dagli italiani in Germania per più di un anniversario: non solo i 50 anni dagli accordi italo-tedeschi per l’assunzione di manodopera italiana, ma anche altre ricorrenze non meno rilevanti tratteggiano la fedele radiografia di una storia comune e di un tempo "ritrovato". Esattamente 35 anni fa veniva fondata la Missione Cattolica di Villingen-Schwenningen, le due città gemelle più alte dello Schwarzwald centrale, dove il 9 ottobre è stato celebrato l´anniversario nella Gemeinde-saal del Münster. Presenti all´importante ricorrenza accanto a Don Paolo Gilardi, capo e guida spirituale della Missione, il Decano Kurt Müller, il Vescovo ausiliare Mons. Rainer Klug, il Sindaco di Villingen-Schwenningen, Rupert Kubon, il Presidente del Comites di Friburgo, Giuseppe Maggio accompagnato dalla gentile consorte, Mons. Antonio Desogus, la signora Teresa Baronchelli in rappresentanza delle ACLI di Friburgo che insieme alla MCI di Villingen hanno portato avanti nel corso degli anni numerose iniziative di rilievo.

Negli interventi che si sono succeduti nel corso della cerimonia è stato sottolineato il ruolo trainante di Don Paolo Gilardi sotto la cui guida instancabile la Missione ha scritto una pagina importante della storia della emigrazione italiana in Germania ed ha corrisposto alle attese della comunità.

E’ stato proprio Don Paolo Gilardi ad aprire le celebrazioni pronunciando un discorso teso a mettere in evidenza come la Missione abbia portato negli anni aiuto e solidarietà a molte famiglie e si sia mossa sempre in prima linea insieme agli altri enti assistenziali come per esempio la Caritas e le Acli . "Non abbiate paura di manifestare il vostro credo ovunque siate, ovunque vi troviate", ha detto Don Paolo in chiusura toccando l’auditorio con queste parole commosse e partecipate.

Don Paolo Gilardi guida la Missione dal 1989 e da allora è riuscito a ridare vitalità alla comunità italiana. Si tratta di circa 3000 persone nella sola Villingen-Schwenningen e di almeno 10.000 considerando la zona racchiusa nel perimetro che unisce Rottweil, Donaueschingen, Triberg, Furtwangen. Gli italiani sono emigrati qui già dalla fine dell’800 per lavorare alla costruzione della prima ferrovia della Foresta Nera. Successivamente sono stati impegnati nelle numerose fabbriche della zona (elettronica, meccanica di precisione, tessile, orologi), oppure hanno avviato piccole attività commerciali con le gelaterie. Una testimonianza degli inizi ci perviene da Don Sandro Bertasa, il primo missionario che assunse dal 1970 la direzione della MCI in Villingen. "Gli italiani erano moltissimi" -racconta dalle pagine del foglio della Missione "Voce Amica"- "la stragrande maggioranza era gente del Sud Italia: persone laboriose e serie". Ma degli albori della storia migratoria nella zona ha riferito nel corso della giornata del 9 ottobre un testimone diretto, il signor Raimondo Zampolli, moderatore dei vari interventi, figlio di Mario Zampolli emigrato nel lontano 1934 che a ragione merita di essere ricordato per la sua opera di accoglienza e assistenza ai primi sacerdoti missionari di Villingen.

Rupert Kubon, il Sindaco di Villingen-Schwenningen, nel suo intervento ha sottolineato che gli italiani hanno portato un grande arricchimento alla cultura tedesca e che le difficoltà che hanno dovuto affrontare li hanno resi più forti e integrati. A Villingen-Schwenningen la cultura italiana e´ molto amata e ricercata tanto che, a titolo di esempio, il Comune ha organizzato nel 2003-2004 una importante mostra di pittura su Lucio Fontana (titolo: "Der unbekannte Fontana"). Sul binomio integrazione e ruolo della missione cattolica per il mantenimento dell'´identita´ culturale italiana si sono espressi il Decano Kurt Müller e il Vescovo ausiliare Mons. Rainer Klug che, dopo aver reso omaggio a Don Paolo, hanno rilevato l’importanza sia di una maggiore integrazione quanto della funzione fondamentale svolta dall’assistenza pastorale in lingua italiana che contribuisce a rinsaldare il legame con il paese di origine. Ma il quesito più ricorrente, che come un’ombra ha velato a tratti di malinconia l’auditorio, è stato quello relativo al futuro della Missione dopo l’eventuale partenza di Don Paolo per cessato servizio. Su questo si è pronunciato con vigore il Presidente del Comites di Friburgo, Giuseppe Maggio, che ha auspicato calorosamente che Don Paolo rimandi il più possibile la sua partenza.

Ogni sabato il Gruppo della Missione Cattolica di Villingen-Schwenningen si riunisce per coordinare le sue molteplici attività e ogni domenica viene celebrata da Don Paolo la S. Messa in lingua italiana a Villingen oppure a Trinberg e Furtwangen. Nel corso della manifestazione dell 9 ottobre la proiezione di una serie di fotografie ha fatto ripercorrere le principali attivita´ del gruppo. L´intensa trama del passato e del presente dell´ „Incontro Missione" di Villingen e´ stata ricostruita con abilità come in una sorta di film per immagini : i pellegrinaggi a Lourdes e a Roma per il Giubileo, gli incontri biblici, la catechesi, le iniziative per i giovani, la preparazione ai sacramenti, gli incontri formativi, le varie attività del tempo libero come la tradizionale grigliata, il corso di cucito, i campionati di calcetto, i corsi di ginnastica, la gita all´Europa Park, la festa per San Nicola, la Tarantella, il Carnevale, la Festa degli anziani, le importanti iniziative umanitarie come il programma di adozione di 30 bambini brasiliani, la costruzione di un asilo in Albania, di una chiesa in Kazakistan, lo scavo di un pozzo in Camerun.

La sensazione che le foto hanno trasmesso e´ di un gruppo estremamente attivo, affiatato e mosso da una profonda armonia. Prova ne e´ stato il ballo della Tarantella che ha chiuso la giornata, testimonianza di una comunita´ vitale e gioiosa oltre che capace di interpretare perfettamente una delle tradizioni del folklore italiano piu´ belle e degne di essere promosse all´estero. Una eccezionale esecuzione piena di grazia e brio che con il lessico democratico ed elementare del linguaggio della danza ha saputo trascinare e farsi ascoltare da tutti i presenti, italiani e tedeschi, coesi in un´unica comunita´.

Nel corso delle cerimonie e´ stato distribuito il foglio „Voce Amica", un numero speciale realizzato proprio in occasione dell´anniversario della Missione in cui viene presentata la storia della MCI dalle sue origini. Si tratta di una sintesi completa e ben strutturata realizzata sia in italiano che in tedesco a sottolineare il dialogo costante che deve animare le due comunita´.



 
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