BRASILIA, 23 OTT (Italia Estera) - Ha vinto il No nel più ampio referendum popolare mai realizzato con urne elettroniche svoltosi oggi in Brasile sulla proibizione del commercio delle armi da fuoco. La popolazione brasiliana ha quindi scelto di poter continuare a comprare liberamente armi da fuoco di uso personale, nonostante la mobilitazione del governo, della Chiesa e di molte organizzazioni sociali.
La paura per la violenza urbana e la sfiducia nelle istituzioni, e specialmente nella polizia, hanno contato di più degli appelli alla ragione e al disarmo di molte personalità note, da Ronaldo al cantautore Chico Buarque de Hollanda.
Da registrare la forte l'affluenza alle urne elettroniche, visto che hanno votato oltre 120 milioni di persone, l'87 per cento degli aventi diritto al voto. L'affluenza alle urne (obbligatoria per legge in Brasile) è stata alta, anche se per la siccità in Amazzonia un gran numero di votanti ha avuto grandi difficoltà per arrivare sino ai seggi. Le urne elettroniche, come nelle elezioni politiche passate, hanno funzionato in modo soddisfacente, e appena il 5 per cento ha presentato problemi che hanno richiesto il voto manuale.
Il presidente Lula ha votato questa mattina a Sao Bernardo do Campo, dove ha la residenza, ed ha rivelato di aver votato per il Sì, per la proibizione cioé del commercio delle armi.
"E' comunque una vittoria della democrazia e della popolazione, che ha potuto esprimere la propria scelta direttamente", ha commentato il presidente Lula. Si è trattato del primo referendum al quale è chiamata la popolazione brasiliana, e del maggior referendum con voto elettronico mai realizzato al mondo.
Ha votato No invece il sindaco di Rio de Janeiro, Cesar Maia,adducendo queste ragioni: "In un posto con indici di violenza così elevati, l'uso delle armi è necessario per l' autodifesa". Tutti i sondaggi e le exit polls davano comunque per certa la vittoria del No con un ampio margine, intorno al 10 per cento.