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28 ott 2005Fini a Rice: "Frasi Ahmadinejad sconvolgono e indignano”

ROMA - (Italia Estera) -  Il Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri Gianfranco Fini ha avuto oggi una lunga e cordiale conversazione telefonica con il Segretario di Stato statunitense Condoleezza Rice, durante la quale sono stati toccati alcuni tra i principali temi dell'attualità internazionale, ed in particolare le problematiche mediorientali.

Sull'Iran, il Ministro Fini ha espresso la forte apprensione suscitata dalle dichiarazioni attribuite ieri al Presidente iraniano Ahmadinejad: “le sue dichiarazioni ci hanno sconvolto ed indignato; esse negano alla radice la possibilità di una pace duratura in Medio Oriente, che non può certo prescindere dal diritto di Israele all'esistenza”. Nel concordare con il Segretario Rice sulla necessità di monitorare con attenzione l'evoluzione delle politiche dell'Iran nella regione, il Ministro Fini ha ricordato il ruolo di primo piano - condiviso dal Segretario di Stato - che può svolgere l' Italia anche in qualità di primo partner economico di Teheran.

Sulle prospettive del Processo di Pace, anche alla luce della recente visita del Presidente Abu Mazen a Washington, il Ministro Fini - anche in vista della sua missione in Israele e nei Territori Palestinesi dal prossimo 31 ottobre - ha convenuto sull'esigenza che ogni forma di terrorismo cessi completamente e senza ambiguità, e che Hamas, per partecipare al processo politico, disarmi e riconosca l'esistenza di Israele. Dopo aver ricordato l'azione svolta dall' Italia per la messa al bando dell'organizzazione da parte dell'UE, il Ministro Fini ha confermato che l'Italia è pronta a contribuire concretamente al Piano d'Azione dell'Inviato Speciale del “Quartetto”, Wolfensohn. Da entrambe le parti è stato espresso l'auspicio che vengano isolate le frange e i movimenti estremistici e che cessino gli attacchi terroristici.

Nel delicato frangente che attraversa il Libano, ed in vista della Conferenza internazionale prevista per la fine dell'anno, il Ministro Fini ha sottolineato come la comunità internazionale debba compiere ogni possibile sforzo per promuovere la stabilità e la ricostruzione del Paese, ribadendo il ruolo dell'Italia in raccordo con i partners del Core group per il Libano riunitisi a margine dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York.

Quanto alla Siria, i due interlocutori hanno concordato sulla necessità di indurre il Governo siriano a collaborare concretamente nell'inchiesta sull'omicidio di Hariri, nell'attuazione della Risoluzione 1559. L'Italia - ha ricordato il Ministro Fini - è pronta a sostenere le opportune iniziative in sede ONU.

Piena sintonia è stata infine registrata sulle prospettive aperte in Iraq dopo il referendum costituzionale e in vista delle elezioni politiche di metà dicembre. Il Ministro Fini ha ricordato che l'Italia ha segnalato l'esigenza che la futura Risoluzione delle Nazioni Unite tracci le linee di un nuovo processo politico dopo il consolidamento della fase avviata dalla Risoluzione 1546 e verso la piena titolarità irachena dello sviluppo istituzionale del Paese. Condivisa è la volontà di riconfermare la presenza internazionale, promuovendone una riqualificazione nel senso della ricostruzione, della formazione e dell'assistenza alle nuove strutture istituzionali irachene, nonché di rafforzare il ruolo dell'ONU e della NATO e di sollecitare il sostegno anche finanziario anche dei Paesi arabi.




 
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