LUCERNA(SVIZZERA) - (Italia Estera) - Ieri, 16 ottobre 2005, il popolo italiano, attento alle problematiche e alla politica del proprio Paese, ha risposto all’appello di democrazia lanciato dai partiti dell’ Unione. Oltre 4 milioni di elettori hanno infatti espresso con il proprio voto la voglia di cambiamento, dando la preferenza al proprio candidato. Circa il 75 % dei votanti ha scelto come leader dell’Unione Romano Prodi, che vede così legittimare la propria candidatura a Palazzo Chigi.
Ma la voglia di cambiamento non riguarda solo i cittadini italiani residenti in Italia, bensì anche quelli all’estero. Infatti, in vista delle elezioni politiche della prossima primavera, dove dovrebbero poter eleggere per la prima volta i propri parlamentari, gli italiani di oltreconfine non hanno voluto mancare all’appuntamento delle primarie, desiderando in questo modo dare un segnale alto di presenza e di partecipazione. Nella sola Confederazione Elvetica ad esempio, sono stati costituiti 69 seggi con un’affluenza di oltre 4500 votanti, nonostante il tutto sia stato organizzato avendo a disposizione due settimane di tempo.
Le cifre parlano chiaro, ma al di là di quest’ultime, si percepisce il malessere di un Paese e del suo popolo, che sono stanchi di avere un Presidente del Consiglio che sta portando l’Italia alla deriva. Oggi, a maggior ragione, visti i risultati delle primarie, l’Unione ed il suo leader Romano Prodi, sanno che vi è una gran parte del Paese che si augura che l’anno prossimo siano loro a dover guidare il Paese, facendo ripartire il Paese prima di tutto a livello di credibilità sul piano internazionale.
Patrizio Ciriello, DL Margherita Svizzera