E' la risposta del premier a Fassino che dalle colonne del 'Messaggero' ha chiesto alla destra di non essere miope e sorda ma di aprirsi al confronto

ROMA -(Italia Estera) -  ''Siamo fuori tempo massimo, ormai il provvedimento è stato già licenziato alla Camera''. Il premier Silvio Berlusconi, a margine di una conferenza stampa a palazzo Chigi, risponde così alle 'aperture' del segretario Ds Piero Fassino sulla riforma elettorale che dopo il via libera della Camera ora passa all'esame del Senato. Il leader della Quercia, dalle colonne del 'Messaggero' ha lanciato un'appello alla Cdl a non continuare il muro contro muro, ma di aprirsi al confronto.

''Fino a questo momento ci siamo trovati di fronte ad una destra miope e sorda, che non ha voluto prendere in esame nessuna nostra proposta'', ha detto Fassino chiedendo alla maggioranza un confronto per rendere ''più civile e più giusta la riforma elettorale''.
Secondo il premier la riforma elettorale voluta dalla Cdl ''rispetta la Costituzione''. Fuga così ogni dubbio di costituzionalità sulla legge in senso proporzionale approvata ieri in prima lettura a Montecitorio. ''Abbiamo attinto i pareri dei migliori costituzionalisti italiani''.

Poi il presidente del Consiglio fa una battuta su una notizia riportata dalla stampa, secondo la quale durante il dibattito alla Camera il premier si sarebbe assopito per qualche minuto. ''Quando il capo chiude gli occhi, non si appisola ma riflette...', ha detto Berlusconi sottolineando che ''l'altro giorno mi hanno accusato di essermi appisolato nell'ascoltare gli interventi degli oratori della sinistra, che dicevano francamente delle cose non definibili. Ero andato a letto alle 6 del mattino e mi ero alzato alle 7.15, anche perché' avevamo messo a posto la situazione della Lombardia con Bossi, Formigoni e company. Quindi non mi ero appisolato ma sentivo benissimo tutto e dicevo: 'mamma mia, che brutti sogni! Che discorsi da incubo devo sentire...'''.