BERNA -29 sett.- (Italia Estera) - La FIMM Svizzera, (Forum per l’integrazione delle Migranti e dei Migranti) il cui Segretario Generale è Claudio Micheloni un autorevole membro del CGIE, ha diramato un comunicato molto risentito sulla nuova legge adottata dal Consiglio nazionale:
Il Consiglio nazionale ha adottato oggi una nuova legge sugli stranieri che non solo è discriminatoria nei confronti delle nuove ammissioni, ma anche restrittiva su diversi punti, in particolare per quanto riguarda il ricongiungimento familiare. Ma ancor più incredibile e inaccettabile è lo schiaffo dato ai circa 1'100'000 migranti in possesso di un permesso di dimora che vivono in Svizzera da decenni, contribuiscono al suo sviluppo e la rispettano come ogni altro cittadino svizzero.
Il progetto prevedeva di ancorare nella legge il diritto ad un permesso di dimora dopo dieci anni di residenza in Svizzera. La legge approvata oggi ha annullato tale diritto, trasformandolo in una possibilità. Ciò significa che ad ogni scadenza del permesso C (permesso di dimora) ogni migrante corre il rischio di vedersi rifiutare il rinnovo del suo permesso.
I difensori di questa nuova legge la presentano come un progresso per l’integrazione. Una
contraddizione lampante. L’insicurezza e l’assenza di diritti garantiti rappresentano il maggiore ostacolo al processo d’integrazione.
Il voto del Consiglio nazionale di oggi è in contraddizione con lo spirito d’apertura espresso dal popolo svizzero il 25 settembre, il quale, a larga maggioranza, ha votato a favore dell’estensione della libera circolazione delle persone ai dieci nuovi Paesi dell’Unione Europea. Il 25 settembre, infatti, il popolo svizzero ha dato fiducia alla maggioranza delle forze politiche, sociali ed economiche e al Consiglio federale, i quali si sono fatti garanti di una corretta entrata in vigore delle misure d’accompagnamento alla libera circolazione. Le forze politiche ed economiche, che fino al 24 settembre avevano dichiarato il loro impegno comune su questo punto, hanno lanciato oggi un messaggio contraddittorio.
A questo punto, ci appare indispensabile che in Svizzera si apra un dibattito nazionale sui temi dell’integrazione e della migrazione. Per un milione e mezzo di persone che vivono in Svizzera non è più accettabile stare alla mercé di politiche semplicistiche, populiste e xenofobe. Affinché tale dibattito si compia, è necessario lanciare il referendum contro la nuova legge sugli stranieri e contro la nuova legge sull’asilo.
Consideriamo necessari i referendum, perché il popolo svizzero conduca un vero e proprio dibattito pubblico e una profonda riflessione su se stesso e sul proprio futuro, indipendentemente dall’esito degli stessi.
FIMM Svizzera