Favorire l’integrazione della comunità cinese e gli investimenti nella nostra regione
FIRENZE - 5 sett - (Italia Estera) - Una mostra fotografica, in programma per il 2006, sulle città toscane dove si concentra la comunità cinese, la costituzione in Cina di un centro per promuovere le produzioni vitivinicole toscane, un corso per giovani cinesi che vogliono diventare operatori turistici, trasformandosi negli “ambasciatori” della Toscana nel paese del Sol Levante, agevolazioni e servizio di tutorato per gli studenti cinesi iscritti o che si vogliono iscrivere alle Università toscane. Su queste azioni si concentreranno le prime mosse dell’associazione “Toscana - Cina insieme”, che si è costituita oggi a Firenze e che ha visto come principali promotori il presidente della Regione Toscana Claudio Martini e il presidente della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa Riccardo Varaldo.
Insieme a Martini e Varaldo, l’atto costitutivo è stato sottoscritto dall’assessore regionale Gianfranco Simoncini, dal ministro plenipotenziario per il coordinamento Italia - Cina Alberto Bradanini, dai sindaci di Prato e di Pisa, Marco Romagnoli e Paolo Fontanelli, dal rettore dell’Università di Firenze, Augusto Marinelli, dal presidente e amministratore delegato della Sat, Piergiorgio Ballini, dal presidente dei giovani industriali, Niccolò Donzelli, da Paolo Targetti dell’omonimo gruppo industriale, dal giovane di origine cinese, ma residente a Prato sin dall’infanzia, Huang Yanting, referente per i rapporti più diretti con la comunità cinese, grazie anche alla conoscenza della lingua. Tutti hanno aderito a titolo personale e costituiranno il gruppo dirigente dell’associazione nei suoi primi mesi. Per i prossimi giorni è attesa l’adesione di Roberto Colaninno, presidente del Gruppo Piaggio.
L’associazione “Toscana - Cina insieme” si muoverà essenzialmente su due fronti: da un lato favorirà l’integrazione culturale e sociale della comunità cinese in generale e dei giovani cinesi di seconda generazione (i figli degli immigrati nati in Italia); dall’altro favorirà gli investimenti in Toscana da parte di imprese cinesi. Gli impulsi alla nascita dell’associazione sono arrivati dalla visita ufficiale in Toscana nel maggio 2004 del primo ministro cinese, Wen Jiabao, e dall’accordo, sottoscritto a dicembre 2004, tra la Scuola Superiore Sant’Anna e la Chongqing University (uno degli atenei cinesi più prestigiosi) e cofirmato da Piaggio, dal suo partner industriale cinese Zongshen, e da Banca Intesa.
Su centomila cinesi residenti in Italia, almeno un terzo sono quelli radicati in Toscana, a testimonianza di una sua ormai storica apertura internazionale, mentre i passeggeri in partenza dagli aeroporti di Pisa e di Firenze verso la Cina sono aumentati del 57 per cento fra il 2003 e il 2004 (da 8727 a 13733) trasformando il dato in uno dei possibili indicatori di come la Toscana partecipi all’apertura della Cina, ritagliandosi un ruolo di primo piano in uno dei fenomeni destinati a caratterizzare il nuovo secolo. Il rilievo e l’importanza della Toscana nei confronti del Governo cinese sono stati confermati dalla richiesta del primo ministro Wein Jiabao a Claudio Martini che, lasciando la Toscana, gli chiese di “aprire le porte della Toscana ai giovani e agli studenti cinesi”.
Secondo le stime dell’Organizzazione mondiale del turismo, nel 2020 circa 100 milioni di cinesi sceglieranno una meta straniera per le loro vacanze e la Toscana intende conquistare un posto di primo piano all’interno di questo mercato: assieme alla Francia, l’Italia è infatti la meta più richiesta dal pubblico cinese. Attualmente, dei 600mila turisti cinesi che vengono in Europa, circa il 70% visita l’Italia, e tra le città italiane più visitate due sono toscane: Firenze e Pisa. Nel 2004, su 16 milioni e 646 mila presenze straniere in Toscana, quelle cinesi sono state oltre 257 mila: 86 mila in più rispetto al 2003. Per il 96 per cento hanno alloggiato in strutture alberghiere. (com/mh)