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Messaggero di sant'Antonio
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13 ott 2005Approvata alla Camera la legge sulla riforma elettorale

ROMA -(Italia Estera) -  Primo sì della Camera al ritorno al sistema proporzionale con liste bloccate. La riforma passa ora al Senato ed una volta varata sostituirà il sistema maggioritario introdotto nel 1993. Al termine di una maratona durata soltanto 16 ore la legge è stata approvata alla Camera con i voti della maggioranza mentre i deputati dell’opposizione, che hanno messo in atto un forte anche se inutile ostruzionismo, non hanno votato pur restando in aula. I sì sono stati 323, 6 i no e 6 gli astenuti.
   La nuova legge elettorale prevede un sistema proporzionale basato sulle circoscrizioni. I candidati saranno inseriti in liste bloccate, quindi senza preferenze. Non ci saranno quote riservate alle donne. Sono introdotte delle soglie di sbarramento per le coalizioni, per le liste coalizzate e per quelle non coalizzate. È previsto un premio di maggioranza per permettere alla coalizione vincente di governare. Al momento del deposito del contrassegno, inoltre, i partiti indicheranno il nome della persona indicata come capo della coalizione, “fatte salve le prerogative del presidente della Repubblica”, a cui è riservato il potere di nominare il presidente del consiglio.
Per il centrodestra il sistema proporzionale cancella le distorsioni del maggioritario. Tutti gli intervenuti hanno sostenuto che, al contrario di quanto afferma l’Unione, con il proporzionale vincerà chi ha più voti. Per l’Unione, invece, si tratta di un vero e proprio “golpe” per tentare di cambiare il risultato delle prossime elezioni politiche a favore del centrodestra. La legge elettorale, ha ammonito Piero Fassino nella dichiarazione di voto, non può essere cambiata alla vigilia delle elezioni. E questa legge è stata ritagliata dalla Cdl “sui propri interessi” con un meccanismo elettorale che porterà il Paese verso l’ingovernabilità. Voi, ha affermato rivolgendosi ai banchi del governo, “vi aggrappate alla zattera come un naufrago”, ma questo “non vi risparmierà dalla sconfitta.  
Non abbiamo votato per convenienza ma nell’interesse del Paese, ha replicato Ferdinando Adornato a nome di Forza Italia, che ha accusato il vecchio sistema maggioritario, noto come il “Mattarellum”, di aver costretto le forze politiche alle “ammucchiate”. Noi, invece, ha aggiunto, “vogliamo passare da un bipolarismo coatto ad un bipolarismo trasparente”. "A voi non è che non sta bene la proposta, a voi non va bene il proponente", ha detto Ferdinando Adornato, facendo la dichiarazione di voto in Aula a nome di Forza Italia, aggiungendo: "perché per voi non siamo avversari, ma nemici". Adornato ha anche contestato che con la riforma giunta al voto finale della Camera si accantoni il maggioritario: "quel che cambia è che la rappresentanza si avrà su base proporzionale".
 Molto duro anche l’intervento di Ignazio La Russa di An che ha accusato l’opposizione di avere un unico collante, l’antiberlusconismo. E per questo motivo, su richiesta di Romano Prodi,  l’opposizione ha rinunciato a confrontarsi con la maggioranza sulla legge elettorale. “Avete rinunciato per i vostri sporchi comodi: che Dio confonda gli stolti”, ha concluso tra gli applausi dei deputati della Cdl. Un pieno sostegno alla legge è stato annunciato anche da Luca Volontè dell’Udc che però avrebbe preferito che fossero previste le preferenze. Questa legge, comunque, ha concluso, rappresenta lo stesso un segnale di “discontinuità”. Una riforma necessaria anche per il leghista Luciano Dussin. 
 
Dopo tre giornate parlamentari intense in cui ha messo in campo tutti gli strumenti regolamentari e procedurali possibili pur di frenare l’approvazione della nuova legge elettorale, l’Unione si è arresa. Ma solo momentaneamente.
 
Prodi: “Un giorno triste per l’Italia”
“Noi vinceremo ugualmente” ha detto Romano Prodi questa sera a Pesaro durante la tappa del Tir giallo, rispondendo a una domanda del giornalista del Tg1 David Sassoli sulla nuova legge elettorale. “Questa sera - ha detto - i giornalisti mi hanno chiesto se questo era un giorno triste per Prodi. E io ho risposto che non é un giorno triste per Prodi, è un giorno triste per l’Italia. La nostra risposta a questa legge - ha detto il leader dell’Unione - sarà corale, unitaria”. Una legge - a giudizio del professore - che “rimette l’instabilità nel sistema” e che “é stata fatta ad hoc per tirare su di me, per tirare su di noi. E invece ha finito per tirare sul Paese”.
 
Per il leader della Margherita  Francesco Rutelli il centrodestra non recupererà ciò che ha perduto in questi anni in termini di credibilità e quindi “perderà le elezioni”.
Anche perchè “Silvio Berlusconi è stato il più disastroso uomo di governo nella storia della Repubblica” e la riforma elettorale “è una legge, come altre di questa legislatura, tagliate come abito su una persona” con lo scopo di limitare la vittoria del centrosinistra. Alla penultima tappa del tour in vista delle primarie, il leader dell’Unione Romano Prodi ha quindi avvertito: “ci sono molti elementi di incostituzionalità nella legge elettorale approvata dalla Camera, questo non è un giorno triste solo per l’Unione ma per tutta l’Italia”.
 
Il segretario dei ds Piero Fassino ha assicurato che  continuerà “a battersi perchè non si compia questo strappo”. E quando la legge andrà all’esame del Senato, “ci batteremo perchè questo Paese possa avere una legge elettorale più civile e più degna di quella che voi avete proposto questa sera”.
Fassino ha svelato che l’Unione ha in serbo “una contromossa” segreta. Ma sarà nota solo dopo le primarie del centrosinistra.
Il leader della Quercia, amareggiato, ha poi attaccato frontalmente la Casa delle libertà: “avete ritagliato la legge sui vostri interessi, questo nuovo meccanismo elettorale di tipo proporzionale accrescerà instabilità e ingovernabilità - ha ammonito durante il suo intervento in aula - In nessun paese democratico - ha continuato - è accaduto che si siano cambiate le regole senza il consenso. Voi vi aggrappate come il naufrago all’albero della nave che affonda, non vi basterà, gli italiani saranno ancora più severi: cambiare le regole del gioco, cambiare la legge non vi risparmierà una sconfitta severa che gli italiani vi infliggeranno”.
 
Durissimo il segretario del Pdci Oliviero Diliberto: “questa prepotenza si ritorcerà contro di voi, perchè vi rimanderemo tutti a casa”.
 
Nell’Unione, intanto, si stanno valutando le conseguenze che avranno le nuove regole sugli assetti della coalizione. A cominciare dal problema del partito che ora dovrà necessariamente sostenere la candidatura alla premiership di Romano Prodi.
In mattinata, Fassino aveva avuto colloqui, tra l’altro, con Franco Marini e Ciriaco De Mita. Per il momento, dato che tutto è puntato sulle primarie di domenica, Rutelli ha invitato a “non fare tormentoni pubblici su come presentarsi alle elezioni”, mentre il coordinatore dei Ds Vannino Chiti ha assicurato che “si troverà, tutti insieme e senza drammi, una soluzione”.



 
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